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Cronache di Ecotopia

Il Blog di Claudio Bovino

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Postilla » Ambiente » Il Blog di Claudio Bovino » Energia e clima » Earth Hour: un’ora di buio per illuminare il pianeta!

25 marzo 2011

Earth Hour: un’ora di buio per illuminare il pianeta!

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Il 26 marzo 2011 si ripete per la quinta volta (alle ore 20.30) il più grande evento mai realizzato a livello mondiale sui temi della sostenibilità ambientale e del cambiamento climatico: Earth Hour (Ora della Terra), 60 minuti di buio che, grazie al WWF, coinvolgono cittadini, istituzioni ed imprese.


Spegnere le luci per almeno un ‘ora, …si tratta di uno dei tanti piccoli “gesti simbolici” fatti in tutto il mondo per testimoniare il proprio impegno nella lotta al cambiamento climatico. In questi tempi in cui si discute tanto di crisi energetica, disastri nucleari e di fonti alternative, mi sembra che anche una iniziativa come questa, e la conseguente riflessione che essa induce, sia più che doverosa.

Eh, sì, perchè se è pur vero che, per molti versi, per l’ambiente, “mala tempora currunt”, personalmente, continuo a confidare nella forza dei singoli gesti individuali, che moltiplicati su scala globale possono fare davvero la differenza. E ciò può valere davvero , secondo me, in ambiti quali quelli relativi ai comportamenti che hanno effetto sul risparmio e sulla efficienza energetica.
D’altronde, oltre alle associazioni, la stessa Unione Europea punta molto sull’efficienza energetica: si pensi alla recente adozione del
nuovo piano sull’Efficienza energetica.

“Energy Efficiency Plan 2011“

La Commissione europea ha adottato la Comunicazione “Piano Efficienza Energetica 2011” [COM (2011) 109 def] che contiene una serie di nuove misure volte a migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico e a ridurre le emissioni di gas serra e degli altri inquinanti: le misure hanno ad oggetto le ristrutturazioni degli edifici con criteri di efficienza energetica, il rendimento energetico delle apparecchiature e quello delle reti e contatori più intelligenti.

Efficienza energetica: obiettivo chiave della strategia “Europa 2020” per una crescita intelligente, sostenibile e solidale dell’Unione Europea.
Secondo la “visione” della Commissione, l’efficienza energetica è certamente uno dei modi più convenienti per migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, e ridurre le emissioni di gas serra e altri inquinanti. Addirittura, per l’UE, l’efficienza energetica è la risorsa energetica più grande d’Europa e per tale motivo ha fissato l’obiettivo per il 2020 di ridurre del 20% il suo consumo di energia primaria.

Nonostante i progressi sostanziali sino ad ora realizzati – come ha anche spiegato il Commissario per l’Energia, Günther Oettinger – col trend attuale l’UE riuscirà a realizzare solo la metà dell’obiettivo del 20%.  Bisogna fare qualcosa subito, adesso, e a tale esigenza – ribadita dal Consiglio europeo del 4 febbraio 2011 – vuole rispondere, tra gli altri, proprio il nuovo Piano europeo, da attuarsi coerentemente con le altre azioni strategiche della Strategia Europa 2020 ed in particolare con l’Iniziativa faro per un Europa efficiente delle risorse e con la tabella di marcia per una “low carbon economy” entro il 2050.

La parola passerà poi ai singoli Stati e, via via, ai livelli amministrativi, più vicini al cittadino…speriamo bene…

Nel frattempo, tutti noi possiamo contribuire (per quanto riguarda ciò che è alla nostra portata) al risparmio energetico, prendendo spunto da iniziative come quelle del WWF, che per esempio, sabato 26 marzo 2011, dalle ore 20:30 alle ore 21:30 spegnerà le luci del Duomo di Milano.

Dell’Earth Hour ne ha parlato anche Paola Brambilla, presidente del WWF Lombardia, ospite alla trasmissione “7 Più”, condotta da Georgia Luzi, in onda su RAIUNO dalle 11.10 (sempre sabato 26 marzo 2011). Se guardate bene tra i volontari del WWF presenti in studio, ci sono anche io… (per rivedere il programma, provate a cercare qui)

Che aspettate, allora, cominciate con lo spegnere anche voi la luce per 60 minuti!

Letture: 7239 | Commenti: 4 |
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4 Commenti a “Earth Hour: un’ora di buio per illuminare il pianeta!”

  1. Sabrina L. scrive:
    Scritto il 28-3-2011 alle ore 11:16

    134 Paesi hanno condiviso Earth Hour, 134 punti di vista sull’Ora della Terra. Ma anche nella stessa città, nella stessa piazza, si possono trovare diversi punti di osservazione. I piccoli panda di cartone, che sempre ci accompagnano nelle nostre campagne, hanno certamente osservato i nostri piedi muoversi freneticamente per parlare con le persone, distribuire consigli, truccare i bimbi e giocare con loro. Io, come volontaria, ad altezza d’uomo, ho cercato di sorridere e incuriosire i passanti, parlando loro dello spegnimento delle luci del Duomo, per la prima volta per un evento legato alla Terra. E chissà cosa avranno visto i trampolieri, dalla loro altezza: un esercito di viandanti, fermato dalle nostre voci e dalle nostre attività a riflettere sul risparmio energetico e sulla salvaguardia del pianeta. Sì, perché per noi, l’Ora della Terra è stata molto più lunga, sia nei mesi di preparazione all’evento, che nel pomeriggio al gazebo. Ma alla fine, le luci del Duomo si sono spente e noi eravamo lì, con lo striscione, con le nostre coreografie di pandini e di lumini accesi a formare il logo 60+. E per noi, l’ora della Terra non finisce mai, almeno fino al prossimo anno, quando ricomincerà di nuovo, con più forza e più entusiasmo, per il prossimo Earth Hour.

  2. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 28-3-2011 alle ore 11:30

    Grazie Sabrina della tua preziosa testimonianza!

    …dalla quale traspare tutto l’entusiasmo, l’impegno e la passione col quale hai contribuito, insieme agli altri volontari del WWF di tutto il mondo, a trasformrare in un successo questa quinta edizione dell’Ora della Terra.

    Tutti coloro che vi hanno partecipato – così come quelli che aderiscono all’analoga iniziativa “M’illumino di meno” (vedi: http://claudiobovino.postilla.it/2010/02/12/giornata-del-riparmio-energetico-anche-io-millumino-di-meno/) – dimosytrano di credere nel potere delle persone, nella capacità che i cambiamenti anche a livello globale possano accadere partendo “dal basso”.

    Molto belle le immagini che hai tratteggiato delle diverse altezze dei “punti di osservazione” …

  3. marco scrive:
    Scritto il 28-3-2011 alle ore 16:29

    Questa è stata la mia prima hearth hour come volontario anche perchè l’anno scorso non c’ero e tutto il coinvolgere persone per un’argomento così importante mi ha trasmesso un entusiasmo nel vedere che se coinvolgi vieni coinvolto. Personalmente ho distribuito scatole per il cambio di lampadine vecchie con a basso consumo; brochure informative sull’evento sperando che chi le ha lette parta da qui per un futuro di risparmio e in chiusura sostato insieme agli altri davanti al duomo tenendo lo striscione hearth hour contornato dai panda , dai fotografi professionali e dalle persone che scattavano foto. Grazie

  4. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 30-3-2011 alle ore 13:41

    Grazie anche a te Marco!
    il tuo contributo si aggiunge a quello degli altri volontari e testimonia l’attenzione destata da quesa tematica.
    In questo post, oltre al riferimento principale relativo all’edizione 2011 dell’Ora della Terra, ho inserito anche il riferimento alle recenti iniziative dell’UE nell’ambito della strategia Energia 2020.
    La lotta al cambiamento climatico si basa sull’attuazione di serie politiche che realizzino gli obiettivi di risparmio e di efficienza energetica a livello globale.
    Appena due giorni fa sulla GU n. 71 del 28-3-2011 (S.O. n. 81) è stato pubblicato il Decreto Legislativo 3 marzo 2011, n. 28 recante “Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE”.
    Tale decreto, purtroppo, è stato già fatto oggetto di numerose critiche mosse non solo da buona parte del mondo ambientalista ma anche da parte degli operatori del settore rinnovabili (tra questi, APER, l’Associazione dei Produttori di Energia da Rinnovabili, e la FIEC) che temono il blocco improvviso dell’unico settore economico che in questi anni di crisi ha vissuto un crescente sviluppo. C’era stato, addirittura, un appello al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affinché non firmasse il decreto.
    Le associazioni (ambientaliste e non), dal canto loro, si sono riunite sotto il cappello di un Comitato Nazionale di promozione del referendum contro il nucleare [ex aliis, vedi: http://www.oltreilnucleare.it/, chiedendo che “Il Governo faccia marcia indietro sul decreto per le rinnovabili e dica no al nucleare”, ed evocando in proposito il pericolo dei disastri di Chernobyl e Fukushima in Giappone.

    Il Decreto, a mio parere ed in via di prima approssimazione, presenta effettivamente molteplici punti che destano più d’una perplessità – laddove lo si volesse intendere davvero quale strumento di promozione delle rinnovabili – e certamente, ancora una volta, è sfuggito a quella logica della politica partecipata che vorrebe che provvedimenti di tale importanza per cittadini e imprese fossero frutto di un percorso condiviso…

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