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Cronache di Ecotopia

Il Blog di Claudio Bovino

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Postilla » Ambiente » Il Blog di Claudio Bovino » Energia e clima » Blog action day 2010: l’acqua è vita, non sprechiamola!

18 ottobre 2010

Blog action day 2010: l’acqua è vita, non sprechiamola!

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Il Blog Action Day 2010 è dedicato all’acqua. Aderendo a tale iniziativa i blogger del pianeta si impegnano a parlare (il 15 ottobre ed i giorni successivi) delle problematiche legate a questa risorsa irrinunciabile per la vita del pianeta.

Nel mondo, una persona su otto non ha accesso all’acqua pulita e sana; ogni settimana all’incirca 38.000 bambini al di sotto i 5 anni muoiono per aver bevuto acqua potabilie non sana e per le conseguenti condizioni di vita non igieniche. Per sensibilizzare su tali problemi, qualche mese fa, l’ONU per la giornata mondiale dedicata all’acqua (22 marzo) ha scelto lo slogan “Acqua pulita per un mondo sano” (“Clean Water for a Healthy World”).

Nel mondo, a fronte di un alto grado di scarsità di acqua pulita e “sicura” nei paesi del Terzo Mondo, si registra un extra-consumo per usi industriali nei paesi industrailizzati. Nell’UE si registra spesso una domanda superiore alla disponibilità di tale risorsa a causa dell’aumento di fenomeni climatici estremi (siccità, tempeste e inondazioni).

Secondo quanto riferito da Oms e Unicef, mentre la percentuale di popolazione mondiale che ha acqua potabile è salita all’87% (cioè 5,9 mld di persone), vi sono almeno 884 milioni di persone nel mondo che non hanno un accesso a un’acqua sicura (cioè protetta da eventuali contaminazioni) a fronte di altri 2,6 miliardi di persone che non ha idonei servizi igienico sanitari.

Gli sprechi sono enormi (20% , con punte del 40%) e si prevede che per il 2030 vi sarà in Europa un aumento del 16% dei consumi destinati al fabbisogno idrico umano, all’industria e all’agricoltura.

Dall’acqua (dolce) dipende la vita dell’uomo e la sopravvivenza di un numero infinito di altre specie ma la anche la disponibilità di servizi fondamentali per l’economia umana. Non è possibile pensare di continuare a saccheggiare le riserve di acqua al ritmo attuale (per scopi irrigui, per gli usi industriali e per soddisfare il fabbisogno idrico dell’uomo) credendo che ciò non abbia degli effetti sui cicli vitali e sui sistemi economici (si pensi alla vicenda della regione del Lago d’Aral, che come ricordato nello “State of the World 2004“, il Rapporto del World Watch Institute dedicato all’acua, “ha perso oltre l’80% del suo volume d’acqua a causa del sovrasfruttamento dei fiumi, […] un chiaro avvertimento del fatto che la corda è stata tirata troppo e sta per rompersi“).

E’ necessario che a livello globale siano posti dei limiti allo sfruttamento dei fiumi e degli altri ecosistemi acquatici: è questa una delle chiavi del progresso economico sostenibile (indicata da Lester Brown nel citato rapporto), per certi versi il passo fondamentale  per salvaguardare gli ecosistemi e l’economia incentivando la produttività idrica, intesa sotto tale profilo come il vantaggio netto fornito da ciascuna unità di acqua sottratta all’ambiente naturale.

E’ importantissimo aumentare la produttività dell’acqua grazie ad una politica efficiente ed ecologicamente sostenibile del suo sfruttamento limitando e regolamentando a livello globale il consumo idrico umano in modo da farlo divenire ecologicamente sostenibile. In tale prospettiva appare fondamentale sia proteggere l’acqua dagli inquinamenti (con leggi adeguate, controlli costanti e pene severe), sia fare in modo che, per gli impianti industriali, il riciclo e il riuso dell’acqua siano più economici rispetto allo smaltimento nell’ambiente.

Senza dimenticare l’importanza di inteventi infrastrutturali volti a ridurre al minimo gli sprechi nella distribuzione dell’acqua attaverso impianti e reti.

Insieme a leggi più attente a tali aspetti, l’applicazione delle nuove tecnologie e di migliori tecniche di irrigazione potrebbero consentire di ridurre (almeno in UE) del 40% l’uso della risorsa idrica, con un dimezzamento delle quote destinate all’uso personale (da una media di 150 litri a 80 litri al giorno).

Change, una piccola idea responsabilizzare i consumi idrici

Sotto tale ultimo profilo, contano molto anche gli stili di vita dei singoli.

In molte città, nei condomini, l’acqua è pagata cumulativamente e questo accade anche a Milano dove vivo: non vi sono contatori individuali (cioè per singolo appartamento) ma il consumo di acqua si paga in proporzione alle quote millesimali, come per le altre spese condominiali, e ciò a prescindere da quanto il singolo condomino usa/spreca.

A me questo sembra una vera follia: peraltro se qualcuno “dimentica” sistematicamente l’acqua aperta  – o anche, se in genere lascia aperto per molto tempo il rubinetto – questi non si accorgerà del suo effettivo consumo (come probabilmente invece accade per i consumi di gas o di elettricità). Perchè allora non fare in modo che vengano installati contatori per il consumo dell’acqua per ogni singola unità abitativa?

La legge che lo consente c’è già. Si tratta del D.P.C.M. 4 marzo 1996, recante “Disposizioni in materia di risorse idriche” (GU 14 marzo 1996, n. 62, S.O.) il quale impone, per l’appunto, l’obbligo, per ogni singola unità abitativa, di installare dei contatori di ripartizione del consumo dell’acqua. Inoltre,  il codice civile prevede che tale ripartizione debba avvenire secondo l’effettivo consumo di ogni singola unità immobiliare.

Ogni condomino può richiedere che tale norma sia applicata a tutti, imponendo l’istallazione di tali contatori “amichevolmente” in assemblea, oppure a mezzo dell’autorità giudiziaria.

Vi segnalo che sulle pagine del Blog Action Day è possibile firmare la petizione delle Nazioni Unite per l’acqua pulita e sana.
A presto!

Letture: 8927 | Commenti: 2 |
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2 Commenti a “Blog action day 2010: l’acqua è vita, non sprechiamola!”

  1. giacomo scrive:
    Scritto il 19-10-2010 alle ore 19:12

    Condivido pienamente il suggerimento di far installare i contatori individuali, ma lo Stato dovrebbe prevedere con norme ad hoc (come per le ristrutturazioni edilizie) benefici tributari connessi ad interventi su edifici condominiali realizzati molti decenni addietro, nei quali la spesa per la finalità di cui sopra risulta spesso esorbitante, impedendo così la modifica stessa.

  2. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 19-10-2010 alle ore 23:33

    Ciao Giacomo, hai ragione, ottima idea!
    Effettivamente un “aiutino” del genere (incentivi, benefici tributari, etc) potrebbe certmente indurre i condomini e/o gli amministratori condominiali all’installazione di contatori individuali.
    Non mi sembra che siano state emanate disposizioni in tal senso ma proverò a fare una ricerca ad hoc…

    Peraltro, volevo segnalare che la Regione Lomabardia, col REGOLAMENTO REGIONALE 24 marzo 2006, n. 2, recante “Disciplina dell’uso delle acque superficiali e sotterranee, dell’utilizzo delle acque a uso domestico, del risparmio idrico e del riutilizzo dell’acqua in attuazione dell’Art. 52, comma 1, lettera c) della legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26″ (BURL n. 13 del 28 marzo 2006, 1° suppl. ord.), ha previsto all’art. 6 (Disposizioni finalizzate al risparmio e al riutilizzo della risorsa Idrica), comma 1, lett. d) che “I progetti di nuova edificazione e gli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente: […] d) prevedono l’installazione, per ogni utente finale, di
    appositi misuratori di volumi o portate erogate, omologati a norma di legge;”. Il medesimo regolamento ha previsto che tali disposizioni fossero integrate nei regolamenti dei comuni lombardi.
    Nei fatti, però, oggi, molti regolamenti edilizi “consigliano” ma non impogongono l’installazione dei contatori individuali del consumo idrico effettivo, reale, del singolo utente/famiglia (=unità immobiliare).
    Si tratta invece di interventi da “imporre” per le nuove costruzioni e per le ristrutturazioni previa concessione di beneficio/sgravio tributario – e qui sono pienamente d’accordo con Giacomo – a cui affiancare altre misure che trasformino i regolamenti attuali in bio-regolamenti.
    Si pensi, per esempio, all’installazione di dispositivi che regolino e controllino la luce (interruttori a tempo e sensori di presenza , etc), o di ripartitori di calore nei condomini, o ancora l’impiego di sistemi di raccolta dell’acqua piovana per le piante o per altri usi (igienico, lavaggio bucato, irriguo, etc…), e così via…

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