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Cronache di Ecotopia

Il Blog di Claudio Bovino

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Postilla » Ambiente » Il Blog di Claudio Bovino » Rifiuti » Nuovo sistema informatico dei rifiuti, ma che SISTRI d’Egitto!

7 ottobre 2010

Nuovo sistema informatico dei rifiuti, ma che SISTRI d’Egitto!

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Come ricordato da Plutarco, durante le cerimonie dedicate ad Iside una folla di uomini e donne festanti agitava i sistri, con finalità apotropaiche, per allontanare e scacciare il malefico Tifone, divinità tartarea.
Forse, quindi, più che un nome simile a quello del sistro, antico strumento musicale egiziano (…e l’Egitto era appunto definita “la terra dei sistri”), il MATTM avrebbe dovuto suonarli i sistri per scacciare i problemi che sembrano affliggere il SISTRI, il nuovo Sistema infornatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti, fin dalla sua istituzione (DM 17 dicembtre 2010).
Sì perchè, dopo “quer’ brutto pasticciaccio del MUD 2010“, anche dopo l’avvio della sua operatività (1° ottobre 2010), la vicenda del SISTRI sembra aver assunto dei contorni quasi surreali ed, in alcuni casi, anche imbarazzanti per il nostro Ministero dell’Ambiente, tante sono state le proroghe e le modifiche apportate al Sistema prima ancora che partisse. Tenendo pure conto che, alla fine, tenute ad utilizzare le nuove modalità informatiche, per i primi tre mesi (e cioè fino alla fine dell’anno) sono solo le imprese effettivemente in regola al 1° ottobre 2010.
 
Invero, i “punti oscuri” relativi a questo innovativo strumento di controllo della tracciabilità dell’immondizia sono davvero ancora molti e riguardano sia gli aspetti tecnico-operativi, sia quelli legati alle fasi iniziali della sua elaborazione, ancora letteralmente avvolti nel “segreto”: e si badi, qui non adoperiamo affatto una metafora ma ci riferiamo al vero e proprio Segreto di Stato dichiarato per “coprire” il progetto istitutivo del Sistri ed i documenti per l’aggiudicazione dell’appalto per la fornitura del sistema informatico, …manco fossimo in guerra!). D’altronde è proprio con riferimento a tali circostanze che il TAR Lazio ha ingiunto al Ministero dell’Ambiente di fornire un elenco nutrito di atti.
Ma andiamo con ordine e proviamo a fare una piccola cronistoria.

Fiato alle trombe, è nato il SISTRI!

Il 17 dicembre 2009, nasce ufficialmente il SISTRI. Gli intenti sono “nobili” e certamente condivisibili:

  1. da un lato, dotare le autorità di controllo di uno strumento efficace, moderno ed efficiente per monitorare il percorso dei rifiuti, sino a quando questi non arrivano alla fase finale dello smaltimento, previo utilizzo di appositi dispositivi elettronici, e cioè chiavette usb e black box installate sui camion nonchè telecamere di sorveglianza nelle discariche (obbligo successivamente esteso agli impianti di incenerimento o coincenerimento dei rifiuti);
  2. dall’altro, trasferire dalla carta al formato elettronico gli obblighi documentali ambientali (Registro di carico e scarico dei rifiuti, Formulario di identificazione dei rifiuti e MUD).

Il Ministro Prestigiacomo ripete più volte che saremo i primi in Europa ad adottare un sistema così moderno – tant’è che gli altri Paesi, dice, apprezzano l’iniziativa e sono pronti a “copiarla” – così come ripete che siamo i primi in Europa ad aver recepito la direttiva 2008/98/CE sui rifiuti, tant’è che il 16 aprile 2010 il Consiglio dei Ministri n. 89 approva, in via preliminare, lo schema di decreto (Atto del Governo sottoposto a parere parlamentare n. 250): addirittura, il comunicato stampa del MATTM si intitola “Rifiuti: approvato decreto legislativo che recepisce direttiva UE“.

Ne riportiamo uno stralcio:

“Il decreto era molto atteso – spiega il Ministro Prestigiacomo – perchè finalmente si riordina e semplifica tutto il sistema della gestione dell’intera filiera dei rifiuti introducendo vantaggi ed elementi di modernizzazione per le imprese, per i cittadini e, in generale, per il sistema paese”. “Con questo provvedimento – rileva la Prestigiacomo – si inverte una prassi che voleva il recepimento delle direttive europee da parte del nostro paese con ampio ritardo, anche di anni. Prassi che ci è valsa non poche condanne da parte della Corte di Giustizia Europea. In questo caso il recepimento è avvenuto con sei mesi di anticipo rispetto ai termini fissati dall’UE ed inoltre l’Italia è il primo paese europeo a recepirla. Un primato rafforzato dall’inserimento organico nel decreto del SISTRI, in sistema elettronico di tracciabilità dei rifiuti speciali, varato nei mesi scorsi, già apprezzato in sede europea e che è allo studio da parte di altri paesi per eventuali implementazioni”.

Orbene, una prima puntualizzazione da fare è data dal fatto che, il 16 aprile 2010, come già detto, è stata approvata in via preliminare solo la prima bozza del decreto di recepimento mentre tale provvedimento, a tutt’oggi non è ancora approdato in GU!

…con riferimento al SISTRI, tale decreto riveste una particolare importanza, dato che è destinato ad accogliere l’apparato sanzionatorio del nuovo sistema.

Peraltro, dopo la pubblicazione del DM 17 dicembre 2009 (GU n. 10 del 13 gennaio 2009) sono stati pubblicati altri tre decreti correttivi e cioè il D.M. 15 febbraio 2010, il D.M. 9 luglio 2010 e, di recente, il D.M. 27 settembre 2010, ognuno dei quali ha provveduto a correggere e/o integrare quanto previsto dal decreto istitutivo e, all’occorrenza, prorogare la tempistica relativa ad avvio ed iscrizione al Sistema.

In particolare, il c.d. “Sistri-quater” (D.M. 27 settembre 2010) ha disposto una nuova doppia proroga, prevedendo:

– lo spostamento dal 12 settembre al 30 novembre 2010 della data prevista per la conclusione della distribuzione delle chiavette usb e della installazione delle black box;

– il differimento dal 1° novembre al 31 dicembre 2010 del termine della fase transitoria (il c.d. “regime a doppio binario” di cui all’art. 12, comma 2, DM 17 dicembre 2009, che doveva inizialmente durare un solo mese, in base al quale le imprese devono ora utilizzare per tre mesi contestualmente sia le nuove modalità informatiche per comunicare i dati della gestione e per “registrare” le movimentazioni dei rifiuti sia seguire le vecchie modalità cartacee di tenuta e compilazione dei “tradizionali” documenti ambientali cartacei (FIR e registro di carico e scarico dei rifiuti) secondo quanto previsto dal TUA.

Sul sito del Sistri, a corredo del nuovo decreto è stata pubblicata la Nota Esplicativa IV Decreto SISTRI.

Il Segreto di Stato

Così, ictu oculi, non si riesce a capire perchè sia stato posto il “Segreto di Stato” sul progetto SISTRI.

Al contrario si è sempre obiettata, da parte di molti (me compreso), proprio la mancanza della condivisione del progetto, nella sua fase di elaborazione, con il mondo delle imprese e con gli esperti/tecnici del settore.

Cosa che avrebbe potuto evitare di far impantanare in una serie di incertezze e ritardi l’ambiziosa iniziativa, forse troppo frettolosamente licenziata da un Ministero dell’Ambiente irrequieto e desideroso di una trionfale partenza sprint: i tecnici del MATTM hanno studiato il Sistema ed approntato il D.M. 17 dicembre 2009 istitutivo del SISTRI “in silenzio”, al chiuso delle loro stanze e i primi particolari su di esso sono trapelati solo quando la bozza del primo decreto era già stata stesa.

Le reazioni da parte degli operatori sono state le più varie, ma è stato davvero singolare l’imbarazzo mostrato in più occasioni dalle Camere di Commercio – che sempre si sono distinte quali enti pronti e preparati nell’accompagnare le imprese ad affrontare le difficoltà e gli oneri che di volta in volta sorgono a seguito del varo di nuove regole – le quali si sono mostrate spesso basite di fronte alle risposte vaghe e poco convincenti, ai sorrisetti e alle spallucce che, nell’ambito di seminari formativi o di incontri di presentazione del nuovo Sistema, venivano dai tecnici del Ministero su questo o quell’aspetto del Sistema.

In verità, lo stesso sistema “riparatorio” delle faq (pubblicate sul sito istituzionale Sistri) ci ha lasciati molto perplessi, a fronte, piuttosto, della richiesta pressante da parte degli operatori di un documento esplicativo pratico più organico (il manuale operativo) la cui pubblicazione è alfine giunta anche se a supporto di una sperimentazione condotta per un campione ristretto di utenti. Ora sembra che il MATTM stia recuperando terreno, grazie all’aggiornamento del Manuale utente e di altre guide per gli operatori, pubblicati sul sito.

Comunque, le motivazioni della secretazione del progetto SISTRI rimangono ancora non chiarite, anche se, contestualmente alla firma del nuovo DM di proroga del SISTRI, il Ministro Prestigiacomo ha annunciato di avere chiesto (il 28 settembre 2010) alla Presidenza del Consiglio “di rimuovere il segreto di Stato in modo da rendere pienamente trasparente tutto il processo, […] poiché la compiuta realizzazione della struttura tecnica del progetto a mio avviso è in fase assolutamente definita, credo che oggi siano venuti meno i rischi di infiltrazione criminale o di attentati al sistema” (vedi resoconto). La notizia è stata resa nota grazie alla interrogazione a risposta immediata in assemblea (3/01250) presentata dai deputati Balzelli e Foti (PdL).

Dunque, sembrerebbe che il pericolo sia quello costituito dalle ecomafie, dalla criminalità, lo stesso motivo posto a base della militarizzazione delle discariche durante l’emergenza rifiuti in Campania e dei siti delle future centrali atomiche (peraltro anche esse soggette a segreto di Stato): mafia, ‘ndrangheta e camorra certamente non sono da saottovalutare ma l’imposizione del segreto di stato mi fa, piuttosto, venire in mente uno scenario degno di una spy-story di le Carrè, Clancy o Ludlum!

L’ordinanza n. 2563 dell’11 giugno 2010 TAR Lazio

Anche con riferimento alla vicenda dell’affidamento dei lavori alla la Selex Service Management – della quale è amministratore delegato Sabatino Stornelli, coinvolto nell’inchiesta sullo scandalo degli appalti all’Aquila – è stata presentata una specifica interrogazione parlamentare (Interrogazione a risposta scritta 4-08497  dell’8 settembre 2010) alla quale il Governo deve ancora dare una risposta.

La questione non era andata giù ad una serie di software house che si sono viste tagliate fuori dalla possibilità di partecipare al progetto, non essendovi stata – a loro dire – una “regolare” gara di affidamento.

Queste, pertanto, hanno proposto ricorso (N. 2591/2010) al TAR del Lazio chiedendo l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, tra gli altri, dei seguenti provvedimenti:

  • D.M 17 dicembre 2009;
  • Decreto del MATTM del 15 febbraio 2010;
  • nota prot. n. 008/TRI/DI/RIS del 21 aprile 2010 del MATTM;
  • Decreto GAB/DEC/43/07 del 23 febbraio 2007 del MATTM, con cui il Ministro Prestigiacomo ha dichiarato “segreto” il Progetto istitutivo del Sistri;
  • DPCM 5 settembre 2008, con cui è stato stabilito che al Progetto istitutivo del Sistri deve essere attribuita la classifica “segreto”.

La sezione Seconda-bis del Tar Lazio, ritenendo che le questioni oggetto del giudizio meritassero un maggiore approfondimento, ha fissato per il merito la pubblica udienza del 18 novembre 2010.

Staremo a vedere cosa succederà…

Conclusioni: posso avere una proroga?
Ci si domanda, allora:
- non era meglio aspettare un po’, fare le cose con più calma, dilatare un pochino di più i tempi al posto di ritrovarsi, in affanno, ad approntare “enne” proroghe, ogni volta all’ultimo minuto?
- il sistema permetterà davvero di combattere con efficacia le ecomafie (ma perchè, mi chiedo, quelle, li montano sui camion le chiavette usb?)?
- il SISTRI semplifica davvero le pratiche burocratiche delle imprese e queste ultime davvero beneficieranno di un notevole risparmio o è tutto al contrario?
Le risposte e le conclusioni sulla vicenda le rimando al proseguio di questa nuova telenovela “burocratico-amministrativo-ambientale”, e le rimetto, in buona parte, ai commenti  dei lettori che vorranno lasciare una loro considerazione o testimonianza su tale argomento.
A presto, fatevi sentire!!!
Letture: 152679 | Commenti: 160 |
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160 Commenti a “Nuovo sistema informatico dei rifiuti, ma che SISTRI d’Egitto!”

  1. ugo fonzar scrive:
    Scritto il 8-10-2010 alle ore 13:27

    complimenti!
    ottima analisi!

  2. Antonio Sogni scrive:
    Scritto il 9-10-2010 alle ore 10:48

    Sottoscrivo pienamente!

  3. Giuseppina Cafarelli scrive:
    Scritto il 10-10-2010 alle ore 15:08

    Ottima analisi, ma devo aggiungere che la porcata è iniziata già dal governo prodi che ha impastito il sistri e già allora ha posto il segreto di stato confermato poi dall’attuale governo, per tanto credo che tutti i nostri parlamentari vecchi e nuovi hanno avuto qualcosa da guadagnarci in tutta la vicenda.
    Dovete tener presente che la Selex ha brevetto un sistema che già era stato brevettato e depositato dal ministero dell’ambiente nel 2007 e che l’attuale governo ha contabilizzato 5 mil di euro per il deposito del brevetto sistri, ma bisogna tener presente che oggi in italia e non in uganda, depositare un brevetto costa 50 euro ( provate ad informarvi ), e che ai 5 mil di euro ci sono da aggiungere il contributo di tutti coloro che devono avere a che fare con il sistri per un ammontare stimato di circa 17 mil di euro.
    A questo punto è facile intuire il perchè della sectretazione.Come si può spiegare al popolo sovrano che 4 furbetti del quartiere hanno trovato la strada per spartirsi un affare da 17 mil di euro con il benestare di stato tutelato da leggi ad hoc e per giunta con divieto di accesso alle informazioni!!!!!!!!!.
    Ma secondo voi chi deve smaltire illegalmente dei rifiuti si iscrive al sistri?
    Ma questi sono scemi davvero o fanno solo finta.

  4. GIOVANNI scrive:
    Scritto il 11-10-2010 alle ore 08:58

    Il nuovo sistema di tracciabilita’ dei rifiuti, (ammesso che funzioni), causerà:
    un incremento dei costi per i produttori dei rifiuti che riverseranno il maggior aggravio sul prezzo del prodotto finito;
    un aumento spropositato dei costi per i trasportatori che ribalteranno sul produttore gli aumenti gia’ da tempo annunciati.
    i produttori e i trasportatori inoltre dovranno comunque sostenere i costi per la perdita di tempo legata all’automazione prevista dal sistri, infatti si calcola che un’ azienda di trasporti perderà circa il 30/40% della potenzialità giornaliera, a meno che non si adoperi con maggiori mezzi + dipendenti (laureati) + black box + costi + tasse + problemi con gli studi di settore.
    Tutto questo a vantaggio di nessuno ne del consumatore finale, ne per l’ambiente, ma per i nostri bravi ministri che non sanno ancora soffiarsi il naso.

  5. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 11-10-2010 alle ore 10:09

    Vi ringrazio tutti per i vostri primi – in alcuni casi “accalorati” – commenti! così come ringrazio Ugo Fonzar, Antonio Sogni e Giuseppina Cafarelli per i graditi complimenti!!!

  6. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 11-10-2010 alle ore 10:15

    Ed ora, Alcune considerazioni…

    @ Giuseppina Cafarelli:

    Hai ragione Giuseppina sulla “equa distribuzione” di “responsabilità” tra precedente ed attuale legislatura del progetto e della sua secretazione.

    Sul punto, si guardi la risposta del Ministro Prestigiacomo alla interrogazione n. 3-01250 [Problematiche riguardanti il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri)] di cui sopra ho riportato il link (v. resoconto) e della quale riporto il brano relativo a tale punto:

    “STEFANIA PRESTIGIACOMO, Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Signor Presidente, ringrazio l’onorevole Tommaso Foti per questo atto di sindacato ispettivo, che mi consente di fare chiarezza, in sede parlamentare, sul sistema di tracciabilità dei rifiuti.
    Il Sistri è nato con il Governo Prodi e, in particolare con la legge finanziaria per il 2007, che mise a disposizione uno stanziamento di 5 milioni di euro per la realizzazione di un Sistema integrato per il controllo della tracciabilità dei rifiuti.
    Nel febbraio del 2007, il precedente Ministro dell’ambiente ha secretato il progetto perché lo ritenne strategico per la sicurezza nazionale, in ragione della diffusa presenza della criminalità organizzata nell’ambito dello smaltimento dei rifiuti. Successivamente, sempre il precedente Ministro dell’ambiente, modificò il Testo unico ambientale, prevedendo l’obbligo per tutte le categorie della filiera del rifiuto di installare apparecchiature elettroniche per la tracciabilità dei rifiuti, pur dovendo continuare ad osservare il vecchio sistema cartaceo.
    L’attuale Governo, preso atto di questa importante iniziativa, dopo aver riesaminato complessivamente la materia, ha perfezionato, nel settembre del 2008, l’apposizione del segreto e ha emanato i diversi decreti attuativi, confrontandosi costantemente con le più importanti organizzazioni imprenditoriali. Va precisato, inoltre, che la scelta dell’operatore era stata già effettuata dal precedente Governo e che, in ragione della sua affidabilità, è stata confermata.”

    Mi auguro che maggiori chiarimenti vengano a seguito della causa pendente innanzi al TAR Lazio.

    E naturalmente sono d’accordo con te sul fatto che chi vuole smaltire illegalmente i rifiuti secondo certe modalità tipiche della malavita organizzata (carrette del mare, trasporto “notturno” con rifiuti occultati in fossi in campagne abbandonate o discariche abusive, etc) di certo non si iscriverà al SISTRI.
    Conosco bene (e direttamente) le dinamiche del traffico illecito dei rifiuti, anche perchè negli anni ’90 ero responsabile della Sezione del WWF di Aversa.
    Ebbene, sul litorale domitio-flegreo era un fenomeno molto diffuso quello di scavare delle “vasche” che venivano dapprima utilizzate dai clan per estrarre (abusivamente) sabbia e ghiaia da utilizzare per costruzioni edili (abusive), poi come discariche (abusive) in cui è finito davvero di tutto, ed infine – dato che in quelle zone la falda era bassa e le vasche si riempivano d’acqua – come laghetti per gli appostamenti dei cacciatori (abusivi). Ultimo step, per molte vasche, era poi quello di essere del tutto ricolmate con uno strato finale di terreno vegetale (dove poi venivano, ma forse ancora oggi vengono, coltivate fragole ed ortaggi e fatte pascolare le bufale per la mnozzarella).
    Ti riporto un link su tale “ciclo efficiente” della produzione del cemento e di utilizzo del territorio (ma altre notizie si trovano facilmente in rete o nei vari Dossier sulle Ecomafie):
    http://www.lipu.it/bracconaggio/ab_4.htm

    Questo, in particolare, è il brano che ne parla:

    “Bracconaggio ai migratori in Campania
    Un’altra area a rischio è la Campania, lungo la fascia costiera ricadente nelle province di Napoli e Caserta (comuni di Giugliano, Villa Literno, Castelvolturno, Cancello Arnone, Mondragone) e nelle zone interne del nolano – acerrano (Napoli), dove vi sono centinaia di specchi d’acqua artificiali denominati “vasconi” .
    Le vasche situate nell’area flegrea – domitiana furono scavate dalle organizzazioni camorristiche (clan dei casalesi) per l’estrazione abusiva di sabbia e ghiaia, destinati poi a discariche di rifiuti tossico – nocivi e infine adibiti a laghetti per il bracconaggio primaverile agli uccelli migratori.
    In primavera, a stagione venatoria chiusa, bracconieri ben organizzati fanno strage di anatre e di altri uccelli acquatici migratori. Si tratta di un tipo di caccia notturna praticata dal tramonto alle prime luci dell’alba. Negli anni 1997 e 1998, dopo anni di mancanza assoluta di vigilanza da parte delle autorità locali, il Corpo Forestale dello Stato ha organizzato numerose operazioni di polizia giudiziaria che hanno portato alla denuncia di circa 50 bracconieri, tra cui esponenti di forze dell’ordine, liberi professionisti e imprenditori. Sono stati sequestrati fucili da caccia, cartucce, richiami elettromagnetici e numerosi uccelli morti.
    Le ispezioni effettuate sui luoghi e le indagini successivamente esperite dai nuclei speciali del Corpo Forestale dello Stato, hanno permesso di acquisire elementi che denotano il bracconaggio in questione come una vera e propria attività economica condotta in un territorio controllato dalla criminalità organizzata. Il primo dato che è emerso si riferisce agli appostamenti fissi tutti in cemento armato e dotati di comforts, concessi in affitto ai bracconieri per una somma che va dai 10 ai 15 milioni di lire circa a stagione venatoria, chiaramente non limitata da alcun vincolo di legge.
    L’affitto dell’appostamento comprende anche l’utilizzo dei richiami elettromagnetici e di quelli visivi (stampi) già installati sul posto dal proprietario del terreno o da colui che ne ha la disponibilità, nonché la protezione contro possibili controlli. La destinazione degli animali abbattuti è l’imbalsamazione per fini di collezionismo.
    La descrizione di tale tipo di bracconaggio è stata finanche oggetto della deposizione di un pentito del clan camorristico di Casal di Principe (nome in codice “Sclavo”), nel processo per il traffico di rifiuti in Campania, trattandosi di caccia praticata sulle cosiddette “vasche” ricolme di rifiuti tossico – nocivi sversati dalla camorra.”

    Giuseppina, tornando al SISTRI, mi farebbe poi piacere avere anche tue considerazioni pratiche sul funzionamento del Sistema (sulle fasi di iscrizione, operatività, invuio dei dati, costi per l’azienda, etc).
    Grazie ed a presto!

  7. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 11-10-2010 alle ore 10:19

    Grazie anche a “Giovanni “!
    @ Giovanni (….?):
    dalle tue osservazioni, mi sembra di capire che operi nel settore della gestione dei rifiuti.
    Anche a te chiedo di una tua esperienza concreta relativa al SISTRI e se, nonostante, il tuo giudizio estremamente negativoi sul nuovo Sistema, non reputi che possa apportare qualche vantaggio agli operatori, magari grazie a dei cambiamenti che potresti suggerire.
    Ciao, a presto!

  8. Alma scrive:
    Scritto il 11-10-2010 alle ore 12:31

    Condivido tutto quanto detto e mi complimento per l’analisi fatta.
    Purtroppo questo sistema non porta nussun vantaggio a chi “lavora”.
    Ciao a presto

  9. GIOVANNI scrive:
    Scritto il 11-10-2010 alle ore 17:12

    Ciao Claudio.
    non sono un operatore del settore gestione rifiuti, mi occupo di contabilità fiscale ma mi affaccio con molta passione su qualsiasi campo.
    Gestisco molte aziende che operano in questo settore.
    Se mi sono espresso in questa maniera il motivo nasce dal fatto che sento e rifletto la delusione della gente, che ogni giorno deve combattere con nuove regole.
    Pensando ai vantaggi del Sistri non ne ho trovati, anzi ho trovato soltanto grosse sconvenienze per chi opera.
    Vi faccio questo esempio, e porgo a tutti il seguente quesito:
    Immaginiamo un’azienda che con i suoi mezzi operi come trasportatore conto terzi di materiali non pericolosi (materiali di risulta rinvenienti da opere di ristrutturazione di edifici).
    Ora, questo imprenditore ha adempiuto i suoi obblighi di legge e quindi dopo l’iscrizione al Sistri ha ritirato i dispositivi, montato le black box, pagato i diritti, addestrato il personale, comprato la scheda con il collegamento satellitare, ecc.
    Ora immaginiamo che detto trasportatore debba effettuare dei trasporti di materiali non pericolosi per conto di un’azienda edile iscritta al sistri, dalle disposizioni e dall’ultimo manuale operativo si evince che il trasportatore prima dell’inizio del trasporto “inserisce il dispositivo Usb in un Pc messo a disposizione del produttore del rifiuto”.
    Quello che vi chiedo è: quanti PC avete mai visto su un cantiere edile, e quanta gente sarebbe in grado di utilizzarli adeguatamente?
    C’era un detto che diceva armiamoci e partite, per lo stesso motivo il sistri non partirà mai e se partirà servirà soltanto per elevare sanzioni amministrative a coloro che già prima di questa pazzesca e assurda barzelletta operavano alla luce del sole.
    Mentre per quelli che operano alla luce delle stelle????

  10. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 11-10-2010 alle ore 18:35

    @ Alma:
    Grazie! Comprendo il tuo pessimismo…

    @ Giovanni:

    Grazie Giovanni per questo tuo nuovo intervento! Idem come sopra…

    Giovanni, il tuo punto di vista è particolarmente utile ed interessante, anche perchè, lavorando a stretto contatto con imprese che operano nel settore dei rifiuti, hai la possibilità di coglierne da vicino gli umori e le considerazioni.

    Effettivamente, con riferimento ai rifiuti prodotti nei cantieri ed i relativi obblighi Sistri, hai sottolineato un delicato aspetto pratico di non poco conto, sul quale mi riprometto di tornare al più presto.

  11. Matteo scrive:
    Scritto il 13-10-2010 alle ore 10:55

    Tornando alla operatività del SISTRI, dopo il I/10/2010 nella mia azienda ci siamo trovati subito in difficoltà nel rispettare la procedura, perche’ abbiamo compilato (carico) il “registro cronologico” per un rifiuto speciale. Abbiamo quindi chiamato il nostro trasportatore di rifiuti che non essendo ancora abilitato con la sua black box (pur essendo iscritto al sistri) ha dovuto fare solo il formulario cartaceo. Quindi abbiamo provato a caricare nel SISTRI il formulario ovvero la “scheda sistri” in modo da verificare un ciclo del rifiuto, in particolare la problematica della verifica a destino. Comunque tornando allo scarico, non e’ possibile farlo perche’ sarebbe necessaria la chiave usb del trasportatore il quale non avendo abilitata la black box non puo’ fare la sua parte. E qui viene il comico. Perche’ le note esplicative al IV Decreto Sistri recitano che nell’ipotesi in cui uno dei soggetti coinvolti non sia in condizione di compilare quanto di sua spettanza “si applica l’art. 6 comma 4 del DM 17 dicembre 2009” cioe’ la scheda e’ compilata per conto di tale soggetto e su sua dichiarazione da quello tenuto alla compilazione della parte precedente o successiva della scheda sistri. Però il sistema non fa scaricare il cronologico con la scheda sistri corrispondente quindi abbiamo deciso di “cancellare” sia la scheda sistri sia il cronologico (tra l’altro già firmato) attendendo di avere tutti i soggetti della filiera regolarmente abilitati per rifare la prova. E’ giusto o ci siamo persi qualche passaggio?
    Saluti.

  12. Patrizia scrive:
    Scritto il 13-10-2010 alle ore 11:24

    Grazie per questa analisi, noi vorremo lavorare con leggi snelle e valide. Ormai le mie aziende sono al collasso ed io ho bisogno di dare informazioni certe e non notizie di proroghe il giorno della scadenza.

  13. GIOVANNI scrive:
    Scritto il 13-10-2010 alle ore 12:03

    Ciao Matteo.
    Il tuo caso come tutti gli altri che nasceranno in futuro è la dimostrazione del fatto che un sistema troppo articolato causerà di certo un collasso di tutto il sistema.
    Il problema di fondo è che chi ha inventato il Sistri credeva di monitorare all’istante la movimentazione dei rifiuti, senza immaginare che un sistema tanto piu’ è complesso tanto piu’ è inattendibile specialmente se chi deve utilizzarlo non ha esperienze informatiche.
    Quindi dopo la sua effettiva entrata in funzione si denoteranno sicuramente delle posizioni incongrue nel sistema, specialmente nei rapporti di produttori non iscritti al sistri e trasportatori iscritti.
    Il mio consiglio è quello di addestrare alla perfezione gli operatori in modo da escludere quanto piu’ possibile eventuali margini di errore.
    Inoltre, poichè il rischio maggiore in tutto questo è delle aziende di trasporto, che potrebbero inconsapevolmente ritrovarsi responsabili di eventuali ritrovamenti di materiale su un determinato percorso stradale da loro effettuato in precedenza?
    E il caso della presa in carico di un rifiuto da parte del trasportatore che non può essere portato al centro di smaltimento in quanto per motivi di orario la discarica è chiusa?
    Questi e altri problemi verranno risolti a spese degli operatori.

  14. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 13-10-2010 alle ore 20:52

    Grazie dei vostri interventi, Matteo, Patrizia e Giovanni!
    Per ora lascio a voi continuare il “dibattito” su questo fronte – riservandomi di intervenire più avanti – ed inserisco una ulteriore informazione.

    Come forse qualcuno avrà già letto in rete, un altro aspetto “critico” (o presunto tale) del SISTRI è riconducibile alla “mancata” preventiva notifica alle istituzioni comunitarie:
    – in proposito Legambiente, in data 23 aprile 2010, aveva inviato una lettera alla Commissione europea paventando la possibilità della non applicabilità del nuovo Sistema informatico in quanto lo stesso dovrebbe configurarsi come “regola tecnica” non previamente comunicata alla stessa Commissione.

    – quest’ultima ha risposto a sua volta con una lettera (2 settembre 2010 – rif. Ares(2010)559852) affermando che tale obbligo di preventiva informazione non sussisteva in quanto il SISTRI – secondo la Commissione europea – darebbe attuazione all’art. 26 della direttiva 2008/98/Ce, non sottoposto alla procedura di previa informazione.

    – infine, Legambiente, non condividendo tale interpretazione, ha a sua volta replicato con un’articolata lettera datata 30 settembre 2010 (indirizzata alla D.G. Imprese e Industria della Commissione europea), con la quale, tra l’altro eccepisce che il riferimento normativo è piuttosto quello dell’art. 17 della direttiva 2008/98/CE.
    Ad ogni modo, il motivo in base al quale Legambiente ha inviato le sue osservazioni è dato dal fatto che:
    “[…] con lettera del 23 aprile 2010, si è chiesto di sapere se davvero non sussistesse l’obbligo di notifica preventiva alla Commissione Europea a mente della direttiva 98/43/Ce proprio per evitare che il nuovo sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti rischi di perdere la sua efficacia, in caso di eventuale ricorso da parte di uno o più soggetti coinvolti in indagini sul traffico illegale di rifiuti.
    Le presenti note hanno l’obiettivo di fugare ogni dubbio da parte della Commissione Europea sulla problematica che, se non definita per il fondamentale aspetto procedurale di cui alla Direttiva 98/34/Ce, potrebbe porre una potenziale ipoteca sulla possibilità di effettuare controlli nel ciclo illegale dei rifiuti, anche alla luce della costante e cospicua giurisprudenza comunitaria relativa alle regole tecniche.”

    Anche su questo fronte proverò a monitorare la situazione. A presto e continuate a scrivere!

  15. loredana scrive:
    Scritto il 14-10-2010 alle ore 14:19

    Buongiorno a tutti,
    ironicamente riscontro con piacere che il “problema SISTRI” è comune a molti, per diversi temi, politichi, organizzativi e quant’altro.
    Io sono una sempliece utente, la quale ha aderito tempestivamente e correttamente a tutta la procedura di iscrizione, di pagamento, di ritiro chiavetta USB presso la CCIAA di competenza…..bene il sistema non funziona.
    Il numero verde non risponde, la CCIAA dice di aver fede, e io perdo tempo, e provo ansia, rabbia e delusione, nel contastare che non funziona per via telematica. Speranza che funzioni come sistema? Condivido completamente il commento……”chi vuole evadere…si iscrive al Sistri?????…….Il progetto sostanzialmente è valido, ma come tanto se non tutto, non funzionerà.
    Grazie.

  16. cecilia scrive:
    Scritto il 16-10-2010 alle ore 17:04

    Buongiorno, condivido le analisi esposte. Noi operatori ci troviamo davanti a un mastodontico sistema che non riflette tutte le realtà della gestione di rifiuti. Ci sono molteplici problematiche che non è possibile risolvere in tempo utile, non si può pensare che dobbiamo stare appesi ad un numero verde, o un sito Sistri (che si dichiara NON responsabile delle informazioni date) per avere delle risposte. Siamo davanti ad un muro di gomma, nessuna possibilità di confronto e risposte. Cittadini allo sbaraglio a caro prezzo, i costi per le imprese sono enormi, al contrario di quanto detto. Le softwarehouse hanno avuto la possibilità di fare ricorso al Tar, noi operatori non abbiamo nessun appiglio (spero di sbagliare) per contestare l’inadempienza della pubblica amministrazione, una legge e tanti ritocchi, prorroghe dopo la data della prorroga , pasticcio MUD. Ora doppio binario. In tutta questa operazione, le imprese di autotrasporto si sono trovati con i mezzi fermi varie volte per BB non funzionanti. Chi paga questo danno? Per ultimo, alcuni colleghi hanno visto che puoi entrare nel sistema con le credenziali d’un altra usb….Altra problematica d’analizzare sarà quella dei conto proprio non obbligati al Sistri.
    Si può fermare tutto questo?

  17. Rigel scrive:
    Scritto il 17-10-2010 alle ore 06:17

    Buon giorno a tutti già dall’orario e del giorno si capisce che il SISTRI ti toglie il sonno già in un momento difficoltoso.A parte tutte le difficoltà già evidenziate da voi che sono la realtà, voglio rimarcare la mia contrarietà nel differenziare il conto terzi dal conto proprio, noi terzisti siamo gli inquinatori? siamo quelli da monitorare? nonostante che paghiamo le fideiussioni a garanzia della nostra attività e rischiamo l’azienda camion, locali ecc. e un conto proprio che possiede solo una carriola e un badile e un onesto garantito ? scusate lo sfogo ma sapete quante volte il conto proprio fa il conto terzi (camuffato) grazie della pazienza e buona giornata

  18. Alberto scrive:
    Scritto il 17-10-2010 alle ore 08:44

    Buongiorno. Ad oggi il sistema non funziona e molti non hanno ancora ricevuto i dispositivi. PW illeggibili, difficoltà di collegamento, call center spesso irraggiungibile. E poi si pensa davvero che migliaia di artigiani e di piccole imprese siano in grado di usare il sistema ? ne dubito anche perchè non è possibile fare delle prove. Infatti non è stata messa a disposizione degli operatori neppure una versione di prova dove si potesse fare pratica e familiarizzare con il sistema. Il doppio regime, con uso USB spesso non funzionanti e con registrazioni da firmare , non viene usato anche perchè resta traccia delle registrazioni , anche se si annullano, e quindi si preferisce non utilizzarlo.

  19. cecilia scrive:
    Scritto il 17-10-2010 alle ore 12:56

    Quoto Rigel, ha perfettamente ragione.

  20. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 18-10-2010 alle ore 10:36

    La discussione diventa sempre più interessante: grazie ai nuovi interventi di Loredana, Cecilia, Rigel ed Alberto!!!
    Vi chiederei, in generale e se è possibile, di indicare il nome completo e, se volete, anche la vostra qualifica o il vostro ruolo professionale rispetto agli argomenti trattati, così da rendere più chiaro l’angolo visuale dal quale osservate e vivete le problematiche in questione, grazie!

    @ Loredana scrive: il mancato funzionamento del Sistema da te riscontrato (nonostante tu abbia ottemperato a tutti gli aempimenti richiesti dalla legge) è davvero preoccupante!
    A proposito di numeri verdi, volevo segnalare l’attivazione di un nuovo numero verde attivato dal MATTM, come annunciato nel comunicato stampa dello scorso 13 ottobre “Rifiuti, Sistri: Incontro al Ministero con gli ambientalisti. Da domani attivo un nuovo numero riservato alle associazioni dei trasportatori” [ http://www.minambiente.it/home_it/showitem.html?lang=&item=/documenti/comunicati/comunicato_0050.html ]

    @ cecilia: tra le tue osservazioni (che quoto in toto), mi fa (ironicamente) sorridere quella del “sito Sistri (che si dichiara NON responsabile delle informazioni date)…”: è chi dovrebbe essere responsabile allora?
    Anche la possibilità segnalata dai tuoi colleghi di “entrare nel sistema con le credenziali d’un altra usb” lascia perplessi (ma i lavori sul Sistema informatico non erano stati affidati alla citata softwarehouse per la sua affidabilità??).
    Potresti darci qualche altro particolare e confermare che tale bug persiste ancora?

    @ Rigel: come Cecilia anche tu parli dei trasportatori in conto proprio, e approfondisci il discorso dichiarandoti contrario alla differente disciplina del conto terzi rispetto a quella del conto proprio. In proposito, ti chiedo una cortesia, “cooptandoti” nella direzione di questo filone di dibattito: potresti cortesemente riassumere la differenza di disciplina mettendo in rilievo i diversi oneri, le modalità pratiche (qualche esempio di tua conoscenza, senza nopmi naturalmente…) attraverso le quali il conto proprio “fa il conto terzi (camuffato)” e, in buona sostanza, in modo ancora più articolato, le ragioni della Tua contrarietà? (…il tuo, come quello degli altri, non è uno sfogo inutile, anzi trovo le vostre osservazioni molto costruttive ed interesanti) ti ringrazio anticipatamente.

    # Alberto: grazie anche te, molto interessante – tra l’altro – anche il tuo rilievo relativo al fatto che il doppio regime (“tradizionale” cartaceo e Sistri “informatico”) non venga usato “anche perchè resta traccia delle registrazioni , anche se si annullano, e quindi si preferisce non utilizzarlo”: qual’è la preoccupazione degli operatori, potresti chiarire questo aspetto?

    Grazie a tutti! Continuate a scrivere e utilizzate pure questo spazio per scambiare informazioni ed esperienze che possano esservi utili, a presto!

  21. ugo fonzar scrive:
    Scritto il 18-10-2010 alle ore 19:26

    Io mi occupo di SICUREZZA
    e in questo periodo mi sento fortunato
    rispetto a chi si occupa di AMBIENTE

    mannaggia! :(

  22. cecilia scrive:
    Scritto il 18-10-2010 alle ore 21:22

    Seguo i dibattiti Sistri perchè lavoro come impiegata in una ditta di trasporto in conto terzi, recupero e smaltimento rifiuti inerti,di conseguenza mi toccherà avere a che fare direttamente con questo sistema. Premesso che ancora non possiamo testare il sistema direttamente perchè Telecom non ha provveduto ad installare la linea telefonica (e questa è un’altra storia) richiesta 6 mesi fa, i dubbi sulla funzionalità si evincono già leggendo manuali, e seguendo i blog dedicati. Sulle notizie circa il funzionamento delle usb con pin e password diversi, sto verificando se succede ancora, in ogni modo ho trovato nel sito Sistriforum un utente che denunciava il problema.
    Sul discorso conto proprio/conto terzi e bene notare che il trasporto conto proprio, ovvero chi trasporta i propri rifiuti prodotti non pericolosi non è obbligato al Sistri, potrà tranquillamente continuare come oggi – gli onesti – gli altri potranno “camuffare” ovvero trasportare rifiuti di altri attestandosi come produttori sul formulario, facendo certamente un illecito e generando concorrenza sleale. Il corto terzi e pesantemente tassato a livello albo con fideiussioni e una serie di requisiti professionali, Rca molto care ecc ecc., ora dovrà anche installare Black Box (costo installazione da 150 a 300) scheda dati, non si capisce ancora quanto si spenderà, pagare iscrizione sistri per ogni mezzo 150 euro.
    Il problema dei rifiuti rimane, se oggi un recuperatore d’olio mi ritira l’olio esausto gratis (smaltimento già pagato nel prezzo d’acquisto dell’olio) domani col sistri pagherò 120 per iscrizione Sistri. Soluzione per il disonesto, non mi iscrivo butto l’olio nel bidone della spazzatura.
    A presto

  23. cecilia scrive:
    Scritto il 18-10-2010 alle ore 21:43

    “La tracciabilità dei rifiuti è possibile ed effettiva solo se tutti i protagonisti della transazione sui rifiuti (produttore/detentore, trasportatore e destinatario) sono in possesso dei dispositivi elettronici. Fino a quando questo non accadrà è necessario che questi nuovi sistemi convivano con i “vecchi” registri di carico e scarico e i formulari.”
    Questo paragrafo fa parte di una news firmato Paola Ficco Rete ambiente Il link con il testo completo è il seguentehttp://www.reteambiente.it/news/13955/sistri-l-operativita-effettiva-parte-dal-1-genna/

    Come si può capire se tutti non sono obbligati non funziona……sarà un’altra interpretazione!!!

    Buonasera.

  24. Rigel scrive:
    Scritto il 19-10-2010 alle ore 05:34

    Buon giorno, sono a capo di una Cooperativa, il mio disappunto, su due pesi e due misure sull’applicazione del sistri (conto proprio/ conto terzi) lo vivo sulla pelle molti potenziali clienti (privati ) mi hanno interpellato per sapere il costo di un trasporto di inerti, faccio presente la tariffa, il costo di smaltimento o ricupero, ma poi non c’è un seguito,l’impresa con la scusa di un piccolo rappezza al muro o montare una finestra trasporta a discarica qualche tonnellata di macerie, le dico di più il mio tecnico mi bocciato un 35 ql ribaltabile utile per i piccoli conferimenti in quanto l’albo l’avrebbe bocciato , per il motivo sponde basse, perdita di polveri ecc. lo Versato e comprato un 115 con cassoni carrabili, Be il mio vecchio camioncino lo ritrovo spesso in discarica, carico di macerie.
    Ma noi essendo una ditta di servizi se facciamo le pulizie di cantiere e lo carichiamo con ns, bobcat ecc, possiamo iscriverci in conto proprio?
    E come spiegato in altre situazione come ci si comporta con gli autisti (soci) che non hanno attitudini al PC e USB ? buona giornata a tutti.

  25. Alberto scrive:
    Scritto il 19-10-2010 alle ore 18:49

    Buonasera. Mi occupo di Sistri per conto di un’azienda che effettua trasporto rifiuti e bonifiche amianto. L’ultima proroga del Sistri ha stabilito che coloro che sono in possesso di USB funzionante (pochissimi per la verità)”devono” (non “possono”) effettuare doppie registrazioni sul cartaceo e sul Sistri. Questo significa che le registrazioni da fare sul Sistri riguardano carichi e scarichi effettivi e non “di prova” .Siccome le USB non sono disponibili o non sono funzionanti per tutta la filiera (trasportatore ed impianto)fare operazioni da parte del produttore comporta il rischio di non sapere poi come fare a chiudere e scaricare le registrazioni. Per cui meglio attendere….. Cosa diversa sarebbe stato o, sarà, spero, se verrà messa a disposizione una versione ” di prova” dove gli utenti possano simulare operazioni inesistenti solo al fine di fare pratica.

  26. cecilia scrive:
    Scritto il 19-10-2010 alle ore 19:15

    Concordo con Alberto, fatto sta che cercano di fare “la prova” con le imprese che nel frattempo devono “lavorare”. Pretendono affinare un sistema con la collaborazione degli utenti, che hanno salatamente pagato. Lo sa il legislatore che in Italia ci sono “persone” dietro le aziende e che devono fare i salti mortali con la burocrazia. Ora hanno aggiunto il mostro, il doppio binario che sicuramente rimarrà a lungo. L’altro aspetto terrificante sarà il continuo mutare delle aziende di trasporto, ricambio mezzi, personale che va e che viene tutti costi in più. Alcune imprese ventilano il doppio listino per chi è scritto e chi no. Un impianto di discarica o recupero dovrà per forza avere ufficio sistri e un ufficio Fir, sarà per caso un nuovo metodo per diminuire la disoccupazione?

    Alla prossima puntata…

  27. Daniel scrive:
    Scritto il 20-10-2010 alle ore 11:33

    Mi permetto di contribuire anche io con il mio commento.
    Noi siamo una ditta di trasporto rifiuti c/t. Oltre a tutti i problemi gia riscontrati dagli altri, io aggiungo che è da 20 giorni che attendo una risposta da parte di sistri sul comportamento da tenere per “spostare” una black box da un mezzo (venduto) ad un nuovo mezzo (acquistato). Sistri dice ci chiamare la CCIAA, la CCIAA dice che non hanno indicazioni dal Sistri. Sistri mi dice di mandare una mail (ne avro’ mandate 10), e… nessuna risposta!
    Poi non voglio pensare quando’ sarà ora di dare istruzioni agli autisti.
    E poi scusate … i trasportatori esteri? Non è che verranno a caricare presso le aziende italiane, per portare i rifiuti oltre frontiera?
    (cosa gia molto in voga peraltro)

  28. Corrado scrive:
    Scritto il 22-10-2010 alle ore 15:34

    Vorrei poter esprimere un mio pensiero su questo nuovo sistema di gestione dei rifiuti chiamato SISTRI.
    Sono un consulente ho provveduto per una cinquantina di aziende ad effettuare l’iscrizione al SISTRI in questi giorni ho cercato di rendere possibile l’utilizzo delle chiavette almeno per lo scopo del tanto sbandierato addestramento ebbene devo anche io segnalare che queste chiavette NON funzionano e quindi ho dovuto segnalare il tutto con le PEC al SISTRI. Gli stessi operatori del SISTRI non sanno più che rispondermi, è quasi una notizia sapere che a qualcuno funziona. Ora mi chiedo e Vi chiedo se in un Paese che si reputa civile in cui il cittadino che intende lavorare nella legalità debba essere trattato in questo modo, lo trovo assolutamente ingiusto, come trovo assolutamente ingiusto un sistema coercitivo in cui venga imposto a tutti i costi l’uso di un Computer, ci sono persone che sono appena scolarizzate e che hanno sempre avuto timore del computer e che hanno il terrore di tutti i problemi che questo gli possa causare, ma era proprio indispensabile introdurre il SISTRI a tutti e a tutti i costi ??
    Ma questi signori si rendono conto che le aziende chiudono perchè non ce la fanno più ?? E soprattutto pensate che l’inquinamento diminuisca ?? In tanti cominciano a sostenere di fare in qualsiasi modo per ridurre i rifiuti abbandonandoli perchè se un piccolo produttore a fronte di 10/15 Kg di batterie al piombo prodotte in un anno da registrare sul SISTRI deve rischiare di beccarsi sanzioni che vanno da 15000 a 90000 euro di multa. Capisco che possa non essere condivisibile questa teoria e un pò borderline, ma questo è quello che avverrà e che nella mente in molti cominciano a pensare. Concludo dicendo che un sistema impositivo spesso genera risultati contrari, il SISTRI sono certo che NON perseguirà la finalità di ridurre le ecomafie, ma forse ha gia perseguito lo scopo di introitarsi dei bei soldi che forse era solo l’unico che avevano in mente. Grazie a tutti per la Vs. attenzione

  29. Cafarelli Giuseppina scrive:
    Scritto il 1-11-2010 alle ore 21:52

    Sistri ?? Ennesima follia italiana, ennesima tassa, ennesima ruberia di stato, ennesima interpretazione di direttive comunitarie, ennesima distorsione della legalità.
    Ora basta chiudo l’attività licenzio tutti i dipendenti e aspetto che lo stato mi dia un futuro.
    Ma io mi chiedo le associazioni di categoria dove sono e cosa fanno.
    Ma è possibile che non riescono a prendere posizione.
    Ma è possibile che solo grazie all’iniziativa di alcune software house, ci si possa confrontare con i nostri politici, mentre il popolo sovrano deve subire imposizioni, sanzioni e burocrazia senza che possa difendersi ????
    Ma se non ci fossero aziende come la mia che tratta rifiuti in modo lecito, lo stato dove metterebbe l’immondizia di una nazione intera e anche degli innumerevoli enti e ministeri a tutti i livelli ???
    Io tratto i RAEE non pericolosi,con trasporto in conto proprio presso e da il mio impianto di trattamento, costo di adesione al sistri 462 euro per un totale di 90 ton./anno per tre categorie e residuo di lavorazione destinato a discarica inferiore al 3%: Fiat Sata di Melfi iscrizione al sistri 800 euro con residui di lavorazione destinati chi sa dove e di che tipo.
    Io ho un fatturato da pidocchiosa, Merchionne e tutti i suoi remagi non sanno quanti soldi hanno.
    Se questa è equità fiscale ????

  30. cecilia scrive:
    Scritto il 2-11-2010 alle ore 12:04

    Giuseppina, sono completamente d’accordo con te. Nessuna azione è stata fatta per difenderci da questa follia. Tutte le associazioni continuano ad organizzare corsi, convegni, incontri, chiamiamoli come vogliamo perchè avranno un tornaconto. E’ semplicemente una grande truffa ai danni delle imprese oneste e basta. Viva L’italia!!

  31. GIOVANNI scrive:
    Scritto il 2-11-2010 alle ore 20:20

    CHI RISOLVE QUESTO ENIGMA?
    TRASPORTATORE ISCRITTO AL SISTRI VS.PRODUTTORE NON ISCRITTO.(rifiuti non pericolosi)
    Il manuale dice che quando si prospetta questa situazione il produttore del rifiuto non iscritto se decide di avviare al recupero dei rifiuti da lui prodotti avvisa preventivamente il trasportatore dei rifiuti che sull’area movimentazione rifiuti compila i campi identificando il produttore il tipo dei rifiuti ecc.
    Sin qui tutto bene.
    Il problema nasce quando prima di recarsi dal produttore deve inserire nel computer dell’impresa di trasporto la chiavetta deve stampa le copie da far firmare al produttore
    Fatto cio puo’ partire.
    Giunto a destinazione, una volta caricato il rifiuto e fatte firmare le copie il trasportatore deve inserire la chiavetta nella black box, per dirigersi in cava.
    Una volta giunto in discarica, il trasportatore completa le operazioni sul computer della medesima.
    Supponiamo che durante questo lasso di tempo il produttore sia stato incaricato di eseguire un’altro trasporto.
    DOMANDA: Qualcuno si è posto il problema che il trasportatore non puo’ dirigersi direttamente presso l’altro produttore ma deve necessariamente recarsi nuovamente presso la sua azienda per iniziare una nuova operazione come quella che ho appena descritto? (a meno che non si sia attrezzato con una segretaria di bordo collegata a internet)

  32. cecilia scrive:
    Scritto il 2-11-2010 alle ore 21:13

    Questo problema è stato posto nei vari blog, a quanto pare e come dici tu, (non so se hanno risolto questo “piccolo” inconveniente), ci saranno tanti camion a girare a vuoto a beneficio dei petrolieri , dell’ambiente e le imprese chiuderanno baracca per irragionevole gestione d’impresa.L’ultima speranza sembra la risposta Tar del 18 di novembre e che il parlamento, oggi paralizzato, non faccia in tempo a promulgare il recepimento europeo sui rifiuti (2008/98).

  33. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 18-11-2010 alle ore 19:26

    un “piccolo” aggiornamento normativo prima di tornare ad esaminare più nel dettaglio gli ultimi commenti.
    Il CdM di oggi (n. 114 del 18 novembre 2010) ha approvato alcuni provvedimenti in materia ambientale.
    In particolare, è stato approvato il decreto legislativo che recepisce la direttiva 2008/98, “che introduce significative novità volte a rafforzare i principi della precauzione e prevenzione nella gestione dei rifiuti, a massimizzare il riciclaggio/recupero ed a garantire che tutte le operazioni di gestione dei rifiuti, a partire dalla raccolta, avvengano nel rispetto di rigorosi standard ambientali”.

    Come detto più volte, in tale decreto – del quale si attende ora la pubblicazione in GU – sono contenute tra l’altro le sanzioni relative al SISTRI (da applicarsi, comunque, al termine della fase “transitoria” di tre mesi e cioè dal 1° gennaio 2011).
    Nei prossimi giorni do’ uno sguardo al testo per darvi una prima lettura delle novità da esso introdotte in tema di rifiuti e SISTRI.

    Nel frattempo, ringrazio nuovamente tutti coloro che hanno fatto gli ultimi interventi (ma risponderò ad ognuno, in modo più puntuale) ed invito tutti i lettori del blog ad aiutarmi a rispondere alle domande che sono state poste e a trovare insieme le soluzioni ai problemi ancora “in sospeso”…

  34. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 18-11-2010 alle ore 19:52

    Altro “piccolo” aggiornamento che non avevo ancora avuto il tempo di postare, sul segreto imposto sul SISTRI:

    – l’interrogazione a risposta scritta 4-08497 dell’8 settembre 2010 è ancora “in corso” nonostante un sollecito del 12/10/2010 (come si può vedere nella scheda: http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=28833&stile=6&highLight=1&paroleContenute=%27INTERROGAZIONE+A+RISPOSTA+SCRITTA%27+|+%274-08497%27+|+%27INTERROGAZIONE+A+RISPOSTA+SCRITTA%27

    – un interessante quadro sulla politica ambientale del MATTM può essere colta leggendo il Resoconto sommario n. 215 del 21/10/2010 dell’Audizione “ai sensi dell’articolo 46, comma 1, del Regolamento, del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sugli indirizzi generali della politica del Dicastero”
    Nell’occasione il Ministro Prestigiacomo
    “Invita quindi la Commissione a visitare il centro operativo che ospita le apparecchiature del SISTRI, al fine di verificare le modalità tecniche di funzionamento del sistema, e precisa che il vincolo di segretezza apposto sul SISTRI nel 2007 dal precedente Ministro dell’ambiente, e che lei ha chiesto alla Presidenza del Consiglio di rimuovere, è un vincolo inferiore al vero e proprio segreto di Stato.”

    Quindi, non un vero e proprio segreto di Stato, …piuttosto un “segretino”!!!
    Il resoconto integrale può essere letto qui:
    http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=16&id=00509786&part=doc_dc-sedetit_pi-genbl_aasda46c1drdaedtdtedm&parse=no

  35. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 18-11-2010 alle ore 20:06

    …ed infine, stavoi quasi dimenticando che oggi è il “fatidico” giorno dell’udienza innanzi al TAR.
    Qui si può consultare la “cronostoria” della causa, con indicazione delle udienze svolte, degli atti depositati, etc:
    http://www.giustizia-amministrativa.it/WEBY2K/DettaglioRicorso.asp?val=201002591

    Se qualcuno ha un’anteprima sull’esito dell’udienza, è il benvenuto!
    Io appena so qualcosa in più, ve lo faccio sapere!
    a prestissimo!

  36. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 19-11-2010 alle ore 11:13

    Eccomi di nuovo qui.
    Innanzitutto, anche se il link segnalato sopra non è ancora stato aggiornato (ma lo sarà al più presto) posso anticiparvi che, come accade spesso in questi casi, all’udienza del 18 novembre 2010 il TAR dovrebbe aver disposto il rinvio per la discussione nel merito all’udienza del 27 gennaio (quandoi cioè il SISTRI sarà effettivamente operativo da quasi un mese…) sulla base della rchiesta dell’Avvocatura di Stato che, contemporaneamente (chi è avvocato sa di cosa parliamo, ahimè…) era impegnata in un’altra udienza.

    * * *

    Non voglio mettere troppa carne al fuoco, ma devo comunque informarvi del fatto che non molto tempo fa è stao anche presentato un nuovo DDL che prospetta una nuova proroga del SISTRI.
    Si tratta dell’ATTO SENATO n. 2412 del 27 ottobre 2010, recante “Proroga dei termini di operatività del sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti”, presentato da
    Qui c’è la scheda:
    http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Ddliter/35992.htm

    Assegnato alla 13ª Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali) in sede referente l’11 novembre 2010, il suo esame non è ancora iniziato.

    Il DDL è composto da un unico articolo:

    DISEGNO DI LEGGE
    Art. 1.
    1. Al comma 1 dell’articolo 14-bis del decreto-legge 1º luglio 2009, n. 79, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, sono aggiunti, in fine, i seguenti
    periodi: «Al fine di garantire un adeguato periodo transitorio, la data di integrale operativita` del sistema informatico di controllo della tracciabilita` dei rifiuti non puo` essere antecedente al 1º gennaio 2012. Fino a tale data, i soggetti che aderiscono su base volontaria al sistema medesimo rimangono comunque tenuti agli adempimenti di cui agli articoli 190 e 193 del decreto legislativo n. 152 del 2006. Il contributo annuale eventualmente versato e` valido per il primo anno di integrale ed effettiva operativita` del sistema.».

    Mi sembra molto interessante la relazione illustrativa, che perciò vi riporto quasi integralmente qui sotto:

    “Tuttavia il SISTRI ha creato difficolta` e preoccupazione tra gli operatori del settore sia per la previsione di costi eccessivi, sia per una serie di incertezze e difficolta` di attuazione della riforma.
    Tra le criticita` che piu` direttamente interessano l’interazione diretta delle aziende con il SISTRI si segnalano a titolo esemplificativo
    le seguenti:
    – non e` ancora stata completata la distribuzione delle chiavette USB;
    – un numero consistente di aziende e` in possesso di USB difettata e deve sostituirla
    rivolgendosi al SISTRI;
    – diverse aziende hanno segnalato la comunicazione di ritiro di chiavette USB per unita` locali mai comunicate al SISTRI, e in diversi casi le richieste di ritiro arrivano da altre regioni;
    – le chiavette USB «multiutente» presentano in molti casi difficolta` di utilizzo (possono essere usate solo da un delegato, e` negato l’accesso agli altri operatori dei quali e` stato comunicato il nominativo);
    – l’accesso non e` garantito: la decifrazione dei codici di accesso e` molto spesso impossibile, tanto da obbligare le aziende a richiedere l’attribuzione di nuovi codici al SISTRI tramite una procedura complicata ed elaborata, che comporta il contatto con gli operatori del call center, il quale presenta tempi di attesa nell’ordine di due ore (come minimo);
    – una volta effettuato l’accesso al sistema, l’inserimento dei dati è lento;
    – ogni operazione di produzione deve essere confermata con l’inserimento di un codice: se una azienda produce dieci tipi di rifiuti deve effettuare la firma dieci volte;
    le officine che si sono attrezzate per l’installazione delle black box lamentano lunghissime attese e difficolta` nella procedura telematica di attivazione;
    – la black box installata sugli automezzi resta sempre accesa, con il risultato di rendere inutilizzabile la batteria se il mezzo non
    viene usato per alcuni giorni;
    – l’attivita` formativa prevista non è sufficiente per approfondire in maniera dettagliata le novita` della riforma;
    – il manuale operativo (strumento fondamentale per gli operatori, vista la complessita` soprattutto dal punto di vista dell’utilizzo informatico dello strumento e l’ampia platea di utenti ai quali si rivolge il sistema, ad esempio artigiani, commercianti, che non sono tenuti, per il loro lavoro, a saper installare programmi e utilizzare chiavette USB) non e` ad oggi completo ed esaustivo, nel senso che non contempla affatto le casistiche che si possono presentare agli utenti (e le modalita` di soluzione o gestione). E` fondamentale che il manuale, all’avvio del servizio, riporti tutte le casistiche e le procedure da seguire da parte dell’utente.
    Con il decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 28 settembre 2010, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 230 del 1º ottobre 2010, e` stato prorogato il termine transitorio per la distribuzione dei dispositivi USB e l’installazione delle black box, mentre con le modifiche che si intendono apportare al decreto legislativo n. 152 del 2006, anche a seguito dei pareri approvati dalle Commissione parlamentari sullo schema del decreto legislativo di attuazione della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, relativa ai rifiuti, sono state introdotte una serie di semplificazioni e depenalizzazioni viste con grande sollievo dal mondo imprenditoriale.
    Resta tuttavia evidente che il sistema e` stato avviato con troppa rapidita`, tanto che solo nell’arco di un anno si sono rese necessarie ben quattro modifiche legislative, che in verita` non hanno ancora risolto i limiti e le carenze tecnico-operative del sistema, creando incertezza e gravissimi danni alle aziende. Cio` anche perche´ l’operativita` di una riforma cosı` complessa, basata sull’informatizzazione,
    che peraltro coinvolge quasi tutte le categorie delle aziende, deve essere favorita da un periodo transitorio adeguato che non puo` essere ridotto nel solo mese di dicembre, mese in cui, ai sensi del citato decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 28 settembre 2010, coesistono i due sistemi, cartaceo ed elettronico.
    La presente iniziativa parlamentare prevede pertanto un periodo di un anno di adesione su base volontaria, nel quale potranno coesistere i due sistemi cartaceo ed elettronico,
    con lo scopo di creare un vero periodo transitorio e dare la possibilita` alle aziende
    di adeguarsi gradualmente ai nuovi adempimenti richiesti dal SISTRI.”

  37. Giulia scrive:
    Scritto il 3-12-2010 alle ore 11:53

    vorrei porre uan domanda…il segreto di stato sul sistri è quello “classico” o si tratta di una classifica di segretezza (art.42 legge 124/2007)?

  38. gianluca scrive:
    Scritto il 27-12-2010 alle ore 16:08

    sono il tit di una società di autoriparazione ed elettrauto iscritto al sistri, per ovvi motivi,1 la mancata connessione ad internet nella mia azienda ,2 le tempistiche e la mancata comunicazione della sim al produtore che deve installare le black box, ed infine la febbre che non mi fà operare, la domanda era,se non riesco ha montare le black box entro il 31-12-2010 cosa succede? cè modo di chiedere una proroga? se si come? faranno le multe agli autotrasportatori?cè qulcuno che mi sà dare delle delucidazioni in merito? grazie az snc

  39. gianluca scrive:
    Scritto il 27-12-2010 alle ore 16:17

    buon giorno, sono il titolare di una autoff meccanica ed elettrauto iscritto al sistri, volevo sapere se i titolari di unazienda che trasportano rifiuti speciali non montano le black box per ovvi motivi entro il 31-12-2010 cosa succede?si puo chiedere qualche proroga? gli faranno delle multe? cè qualcuno che mi sa dare delucidazioni in merito ?grazie da az

  40. cecilia scrive:
    Scritto il 27-12-2010 alle ore 17:40

    Gianluca, anche se ancora non è stato pubblicato in G.U. l’operatività del sistri è stata prorogata al 1/06/2011, di conseguenza anche le sanzioni. Nel decreto ci dovrebbe essere l’indicazione di come andare avanti, se doppio binario (follia) o chissà quale altra diavoleria. Independentemente dal discorso funzionalità del sistema – perchè in pratica non funziona niente – si va avanti con una legge discostata dalla realtà. Più si cerca di farlo funzionare più problemi si trovano!!
    Buon Anno

  41. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 28-12-2010 alle ore 01:36

    Caro Gianluca,
    concordo pienamente con Cecilia (…preziosissima, grazie!), sia per quanto riguarda la nuova proroga (e siamo a quattro, se non hoperso il conto!), sia per quanto attiene ai malfunzionamenti!

    Questo è il comunicato ufficiale del MATTM pubblicato il 23 dicembre sul sito SISTRI:
    http://www.sistri.it/index.php?option=com_content&view=article&catid=38:notizie-dal-portale&id=332:notizia-del-2312

    COMUNICATO
    “Il Ministro Stefania Prestigiacomo ha firmato, in data 22 dicembre, un Decreto Ministeriale che contiene ulteriori disposizioni per l’avvio sul piano operativo del sistema SISTRI.
    Il Decreto sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nei prossimi giorni e comunque entro la fine del 2010.
    Con tale Decreto viene prorogato al 31 maggio 2011 il termine che il precedente Decreto Ministeriale 28 settembre 2010 aveva fissato per l’avvio completo del SISTRI.
    Il Decreto, inoltre, rinvia al 30 aprile 2011, il termine per la presentazione del MUD 2010.
    Contestualmente alla firma del Decreto, è stato sottoscritto un Protocollo tra Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Confindustria e Rete Imprese Italia (Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti).
    Con il predetto Protocollo, i firmatari confermano la validità del Sistema Sistri quale strumento di semplificazione amministrativa e di tutela della legalità ambientale, convengono sul SISTRI quale unico strumento di rilevazione dei dati sull’intera filiera dei rifiuti ed individuano un Comitato di indirizzo che, tra l’altro, dovrà monitorare lo stato di avanzamento del SISTRI, presentare suggerimenti per il migliore funzionamento del sistema e sensibilizzare gli operatori ancora inadempienti ad attenersi alle disposizioni normative.”

    ..appena sarà in G.U. il nuovo DM, ne riporterò gli estremi.
    Per ora grazie a tutti, a cominciare, a ritroso, da Cecilia, che mi permetto di nominare co-blogger ufficiale!
    Devo anche riprendere alcune domande poste in passato ma lasciate in sospeso (causa lavoro “stratificatosi”…) e invito i lettori del post a rivedere insieme a me tali interrogativi per verificare se riusciamo insieme a darvi risposta.

    Cmq, ci risentiamo prima della fine dell’anno per la segnalazione della pubblicazione del nuovo DM… a presto!

  42. cecilia scrive:
    Scritto il 28-12-2010 alle ore 22:52

    Grazie della nomina ma co-blogger mi sempbra un po troppo per me, faccio solo del mio meglio!!! E’ stata pubblicata la proroga in G.U. http://www.gazzettaufficiale.it/guridb/dispatcher?service=1&datagu=2010-12-28&task=dettaglio&numgu=302&redaz=10A15599&tmstp=1293569845459.
    Volevo commentare il comunicato del ministero circa il “protocollo” firmato con le associazione di categoria: “Con il predetto Protocollo, i firmatari confermano la validità del Sistema Sistri quale strumento di semplificazione amministrativa e di ecc ecc ” Qual’è il tornaconto delle associazioni per affermare questo, dopo un anno di proroghe confusione e il loro silenzio, oggi si vantano anche la proroga. Ho fatto un giro in rete, sono pronti tantissimi corsi sistri già a gennaio 2011 da 205 +iva in su. CNA in testa fa corsi divisi in produttori-trasportatori-smaltitori. Corsi basati sul nulla dai privati e da enti vari, (è questo il tornaconto)Le chiedo Dott. Bovino, noi cittadini che arma abbiamo per difenderci da una legge strozzina e per di più per ora inapplicabile, alcuni parlano di class action, altri di ricorso in tribunale. Esiste una strada legale per cambiare questo fallimento annunciato o dobbiamo abbassare la testa e subire?

    Grazie dell’attenzione!

  43. Corrado scrive:
    Scritto il 29-12-2010 alle ore 12:52

    Mi permetto di esprimere pubblicamente un plauso alla Signora Cecilia che esprime in modo chiaro e netto un sentimento che ci accomuna, un malessere sempre più diffuso, perchè la situazione mi sembra che abbia preso sempre più una piega a dir poco scandalosa, non possiamo stare qui solo a parlare dobbiamo trovare una strada per agire. Io stesso ho rincorso il SISTRI facendo dei corsi costosissimi che non sono serviti a niente, tempo perso, soldi persi e quello che è peggio siamo in balia del nulla, pensate che persino gli organi di controllo affermano che questo SISTRI è una cosa vergognosa. Non c’è un vero dialogo con il Ministero, non c’è un orizzonte è tutto così campato in aria, insomma Dott. Bovino Le chiedo è possibile che un cittadino venga trattato in questo modo ?? Ma chi potrà aiutarci ad uscire da questa situazione, io spero che accada qualcosa.
    Siamo nelle mani di persone assolutamente senza scrupoli, di gruppi di potere spudorati che in virtù di un chiaro tornaconto se infischiano di noi. Scusate lo sfogo ma non ne posso più, è un anno che va avanti questa tarantella, questo tira e molla e sono certo che continuerà anche dopo il 31.05.2011
    Tanti auguri di Buon Anno a tutti !! Corrado

  44. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 30-12-2010 alle ore 16:45

    Grazie Cecilia per aver prontamente inserito il link!

    Carissimi, come darvi torto?
    Solo a volersi limitare a seguire le vicende del MUD e del SISTRI il senso di smarrimento dei “comuni” operatori e cittadini non può che essere elevato!

    Per quanto riguarda la “difesa” da poter approntare nei confronti della nuova disciplina SISTRI, cara Cecilia, le armi mi sembrano davvero spuntate e non rimane, innanzitutto, che attendere (sperare) – come purtroppo accade un po’ troppo spesso nel nostro paese – gli esiti del giudizio pendente innanzi al TAR nonchè quelli delle indagini in corso su alcuni personaggi coinvolti nelle vicende degli appalti del nuovo Sistema.
    “Class action” ai sensi del nuovo art. 140-bis del D.Lgs 6 settembre 2005, n. 206 (Codice del consumo) come modificato dalla Legge 23 luglio 2009, n. 99?
    …mmmmm…così, a naso, mi sembra che la base giuridica ci potrebbe essere.
    “L’azione di classe” è, di fatto, un’azione legale proponibile da parte di utenti o consumatori che lamentino di:
    – aver subito le conseguenze di condotte o pratiche commerciali scorrette;
    – …oppure che abbiano comprato un prodotto difettoso o pericoloso;
    – …oppure che si trovino in una stessa situazione di pregiudizio nei confronti di un’impresa, in conseguenza di un inadempimento contrattuale.

    Tale azione collettiva si propone, per l’appunto, con un ricorso al Tribunale presentato da uno dei soggetti consumatori/utenti con l’assistenza di un avvocato, o con mandato conferito a un’associazione di tutela dei consumatori.
    Gli altri cointeressati possono aderire alla “class action” senza essere costretti a rivolgersi all’avvocato.

    Nel nostro caso gli operatori/utenti del SISTRI hanno pagato i contributi di iscrizione al sistema. Bisognerebbe provare il pregiudizio (il danno) subito a seguito di ciò.
    La questione merita di essere studiata in modo più approfondito ed a tal fine ci si può rivolgere alle associazioni di consumatori per verificarne in concreto la fattibilità.

    Corrado, il dialogo col Ministero mi sembra purtroppo pressochè inesistente, mi duole dirlo!
    Gli stessi rapporti inter-istituzionali sono sempre più tesi (si pensi, tra l’altro, alle lacrime del ns Ministro http://rassegnastampa.mef.gov.it/mefnazionale/View.aspx?ID=2010122717502990-1 che però non è nuova a tali sfoghi, dopo i maltrattamenti del premier, dato che si registra il suo pianto anche 7 anni fa per le quote rosa: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/11_Novembre/12/rodota.shtml ).
    Intanto, ci si prepara al rientro nel nucleare, i rifiuti di Napoli stanno sempre lì, e si assiste alla incessante cementificazione del territorio.
    Cosa dire? tutta la mia solidarietà a lei e agli altri e un augurio di speranza per il 2011…

  45. cecilia scrive:
    Scritto il 30-12-2010 alle ore 18:16

    Grazie Dott. Bovino del suo prezioso chiarimento, siamo dei naufraghi a rincorrere una scialuppa di salvataggio, lobby spregiudicate stanno distruggendo il nostro paese, direi svenduto dai politici di turno. Auguri anche a Lei e a tutti per un sereno 2011.

    Cecilia.

  46. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 13-1-2011 alle ore 11:41

    Grazie a te Cecilia e grazie a tutti!

    Volevo dare una risposta a Giulia, che non molto tempo fa chiedeva se il segreto di Stato imposto al sistri sia quello “classico” o se si tratta di una classifica di segretezza ai sensi dell’art. 42 della Legge 3 agosto 2007 n. 124?

    Provo a raccogliere le (poche) informazioni in mio possesso.

    Innanzitutto esaminiamo i riferimenti legislativi citati.

    La Legge n. 124/2007 ha istituito il “Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica”, riformando la precedente disciplina dettata dalla Legge n. 801/1977.
    Sul punto si veda il sito istituzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri:
    http://www.sicurezzanazionale.gov.it/web.nsf/pagine/riforma_in_breve

    In tema di segreto di Stato, la Legge n. 124/2007 ha introdotto una nuova disciplina ispirata al bilanciamento delle esigenze di sicurezza dello Stato con quelle di garanzia dei cittadini.
    In particolare, il segreto di Stato copre:
    – gli atti,
    – i documenti,
    – le notizie,
    – le attività
    – e ogni altra cosa la cui diffusione possa arrecare danno all’integrità dello Stato democratico, anche in relazione ad accordi internazionali, alla difesa delle istituzioni, all’indipendenza dello Stato rispetto ad altri Stati e alle relazioni con essi, alla preparazione e alla difesa militare dello Stato.

    Secondo la Legge n. 124/2007 non possono essere coperti dal segreto di Stato:
    – fatti eversivi dell’ordine costituzionale [prima era l’unica fattispecie esclusa],
    – fatti di terrorismo,
    – fatti costituenti i delitti di strage comune e con finalità di attentare alla sicurezza dello Stato,
    – associazione di tipo mafioso,
    – scambio elettorale di tipo politico-mafioso.

    Per quanto riguarda il segreto di Stato, poi, la riforma operata dalla Legge n. 124/2007 ha introdotto il limite temporale di 15 anni (che può essere prorogato per altri 15 anni):
    – dopo 15 anni dall’apposizione o dalla conferma dell’opposizione del segreto di Stato, chiunque abbia un interesse può richiedere al Presidente del Consiglio di avere accesso alle informazioni, ai documenti, agli atti, alle attività, alle cose e ai luoghi coperti dal segreto di Stato.
    Entro 30 giorni dalla richiesta, il Presidente del Consiglio consente l’accesso oppure dispone una o più proroghe con un provvedimento motivato (durata complessiva massima di 30 anni).
    Quando, in base ad accordi internazionali, la sussistenza del segreto incide anche su interessi di Stati esteri o di organizzazioni internazionali, il provvedimento con cui è disposta la cessazione del vincolo, salvo che ricorrano gravi ragioni di eccezionale gravità e a condizione di reciprocità, è adottato previa intesa con le autorità estere o internazionali competenti.

    (segue…)

  47. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 13-1-2011 alle ore 12:10

    [SISTRI e segreto di Stato]
    (continua…)

    Sempre in via generale, è interessante segnalare che la legge prevede delle particolari modalità per quanto riguarda il rilascio delle abilitazioni di sicurezza (NOSP e NOSC) alle imprese che vogliano operare in settori che comportino la trattazione di informazioni classificate o che implichino il ricorso a speciali misure di sicurezza.
    Tali imprese, per l’appunto, devono essere in posseso di specifiche abilitazioni rilasciate dall’UCSe (si tratta dei “nulla osta” denominati NOSP e NOSC).
    Tali informazioni sono tratte dal sito: http://www.sicurezzanazionale.gov.it/web.nsf/pagine/abilitazioni_di_sicurezza

    (segue…)

  48. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 13-1-2011 alle ore 12:16

    [SISTRI e segreto di Stato]
    (continua…)

    La tematica è avvincente è mi sembra interessante allargare un attimo il discorso prima di giungere più direttamente alla risposta.

    Come puntualmente rilevato dal Prof. Paolo Pisa nella Rivista Gnosis n. 2/2008 [http://www.sisde.it/gnosis/Rivista15.nsf/ServNavig/5 ]:
    “Riprendendo, con alcune variazioni, la previgente disciplina contenuta nella legge 801/1977, vengono individuati tre livelli di segretezza: il primo relativo alla preparazione e alla difesa militare; il secondo relativo alla sicurezza esterna dello Stato ed il terzo inerente alla sicurezza interna dello Stato e alla tutela delle relazioni con gli altri Stati”.

    Guardiamo ora il testo dell’art. 42 della legge 3 agosto 2007, n. 124:

    Art. 42 (Classifiche di segretezza).
    – comma 1. Le classifiche di segretezza sono attribuite per circoscrivere la conoscenza di informazioni, documenti, atti, attività o cose ai soli soggetti che abbiano necessità di accedervi in ragione delle proprie funzioni istituzionali.
    comma 1-bis. Per la trattazione di informazioni classificate segretissimo, segreto e riservatissimo è necessario altresi’ il possesso del nulla osta di sicurezza (NOS).
    comma 2. La classifica di segretezza è apposta, e può essere elevata, dall’autorità che forma il documento, l’atto o acquisisce per prima la notizia, ovvero è responsabile della cosa, o acquisisce dall’estero documenti, atti, notizie o cose.
    comma 3. Le classifiche attribuibili sono: segretissimo, segreto, riservatissimo, riservato. Le classifiche sono attribuite sulla base dei criteri ordinariamente seguiti nelle relazioni internazionali.
    comma 4. Chi appone la classifica di segretezza individua, all’interno di ogni atto o documento, le parti che devono essere classificate e fissa specificamente il grado di classifica corrispondente ad ogni singola parte.
    comma 5. La classifica di segretezza è automaticamente declassificata a livello inferiore quando sono trascorsi cinque anni dalla data di apposizione; decorso un ulteriore periodo di cinque anni, cessa comunque ogni vincolo di classifica.
    comma 6. La declassificazione automatica non si applica quando, con provvedimento motivato, i termini di efficacia del vincolo sono prorogati dal soggetto che ha proceduto alla classifica o, nel caso di proroga oltre il termine di quindici anni, dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
    7. Il Presidente del Consiglio dei Ministri verifica il rispetto delle norme in materia di classifiche di segretezza. Con apposito regolamento sono determinati l’ambito dei singoli livelli di segretezza, i soggetti cui è conferito il potere di classifica e gli uffici che, nell’ambito della pubblica amministrazione, sono collegati all’esercizio delle funzioni di informazione per la sicurezza della Repubblica, nonchè i criteri per l’individuazione delle materie oggetto di classifica e i modi di accesso nei luoghi militari o in quelli definiti di interesse per la sicurezza della Repubblica.
    comma 8. Qualora l’autorità giudiziaria ordini l’esibizione di documenti classificati per i quali non sia opposto il segreto di Stato, gli atti sono consegnati all’autorità giudiziaria richiedente, che ne cura la conservazione con modalità che ne tutelino la riservatezza, garantendo il diritto delle parti nel procedimento a prenderne visione senza estrarne copia.
    comma 9. Chiunque illegittimamente distrugge documenti del DIS o dei servizi di informazione per la sicurezza, in ogni stadio della declassificazione, nonchè quelli privi di ogni vincolo per decorso dei termini, è punito con la
    reclusione da uno a cinque anni.

    (segue…)

  49. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 13-1-2011 alle ore 12:41

    [SISTRI e segreto di Stato]
    (continua…)

    Si deve rilevare che per quanto riguarda gli appalti pubblici di lavori e le forniture di beni e servizi, per i quali la tutela del segreto venga richiesta da norme di legge o di regolamento ovvero venga reputata caso per casovolta necessaria, deve applicarsi l’art. 17, comma 3, del D.Lgs. n. 163 del 12 aprile 2006 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture): in questa ipotesi il soggetto che appalta i lavori e le forniture, laddove lo reputi necessario, richiede al Presidente del Consiglio dei ministri – a mezzo dell’UCSe (Ufficio Centrale per la Segretezza) – l’autorizzazione alla segretazione, indicandone i motivi.
    Insieme all’autorizzazione l’UCSe invia al soggetto appaltante anche l’elenco delle ditte individuali e delle imprese munite di NOS.

    Si nota che le previsioni di cui alla L. n. 124/2007 rimarrebbero monche laddove il legislatore non provvedesse alla emanzione dei numerosi decreti attuativi previsti dalla legge di riforma.
    Per quanto qui ci interessa, bisogna menzionare i seguenti:
    – il DPCM 8 aprile 2008 (Criteri per l’individuazione delle notizie, delle informazioni, dei documenti, degli atti, delle attività, delle cose e dei luoghi suscettibili di essere oggetto di segreto di Stato – GU n. 90 del 16 aprile 2008: http://www.ilvelino.it/archivio/documenti/allegato_documento_388.pdf ;

    – il DPCM 12 giugno 2009 (Determinazione dell’ambito dei singoli livelli di segretezza, dei soggetti con potere di classifica, dei criteri d’individuazione delle materie oggetto di classifica nonche’ dei modi di accesso nei luoghi militari o definiti di interesse per la sicurezza della Repubblica (G.U. n. 154 del 6 luglio 2009).

    Una interessante distinzione è quella da operare tra vero e proprio Segreto di Stato e “notizie riservate”.
    Per tale profilo, oltre al già citato contributo del Prof. Pisa [ http://www.sisde.it/gnosis/Rivista15.nsf/ServNavig/5 ] appare interessante l’approfondimento operato da Simone Marani [ S. Marani, La rilevanza penale delle pubblicazioni di notizie riservate (Cass. pen., Sez. I, sentenza 4 giugno 2009, n. 23036), in
    http://www.altalex.com/index.php?idnot=46741 ], dal quale traiamo il seguente brano:

    “Un certo orientamento, attualmente in vigore, tiene ben distinte le notizie riservate da quelle segrete. Queste ultime costituiscono il c.d. segreto di Stato in senso stretto, segreto che può essere politico o militare. Il primo è quello nel quale rientrano gli interessi non amministrativi o quelli amministrativi che abbiano una risonanza politica, sia interna che internazionale; il secondo è quello che ricomprende gli interessi relativi alla sicurezza dello Stato, ovvero quelli attinenti all’integrità, all’esistenza alla pace ed all’indipendenza dello Stato.
    Le notizie riservate, invece, sono quelle che, sebbene a conoscenza di un numero indeterminato di soggetti, non possono essere divulgate stante la sussistenza di un divieto da parte dell’Autorità amministrativa. Si deve trattare di notizie attinenti ad interessi pubblici, ovvero ad interessi essenziali o rilevanti per lo Stato.”

    (segue)

  50. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 13-1-2011 alle ore 13:35

    [SISTRI e segreto di Stato]
    (continua…)

    Dopo questa lunga premessa – che spero non vi sia sembrata troppo fuori tema ma che ho ritenuto di dover fare per poter consentire ai lettori del blog di avere facilmente sottomano i principali riferimenti legislativi in tema di segreto di Stato – veniamo alla questione principale.

    Di che “tipo” di segreto è quello che è stato apposto al SISTRI?
    Purtroppo, non è ancora dato saperlo e la risposta ci perverrà – probabilmente, almeno spero… – con il prosieguo della causa innanzi al TAR Lazio ((N. 2591/2010) o grazie a qualcuna delle risposte date alle interrogazioni ancora “pendenti”.

    In proposito si veda la risposta all’interrogazione parlamentare n. 4-08497 [ http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=28833&stile=6&highLight=1&paroleContenute=%27INTERROGAZIONE+A+RISPOSTA+SCRITTA%27+|+%274-08497%27+|+%27INTERROGAZIONE+A+RISPOSTA+SCRITTA%27 ] che di seguito, comunque, riportiamo:

    “Atto Camera

    Risposta scritta pubblicata mercoledì 22 dicembre 2010
    nell’allegato B della seduta n. 412
    All’Interrogazione 4-08497 presentata da
    ELISABETTA ZAMPARUTTI

    Risposta. – In ordine all’interrogazione in esame, si fa presente che il progetto relativo al SISTRI è stato segretato inizialmente dal Governo Prodi, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri Gab/Dec/43/07 del 23 febbraio 2007 e successivamente dal nuovo Governo, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 settembre 2008, in quanto incidente su questioni di interesse strategico nazionale e rilevanti per la sicurezza interna dello Stato.
    In ragione di quanto sopra, nell’affidamento dell’appalto di integrale esecuzione, fornitura e gestione del progetto, si è seguita la procedura di cui all’articolo 17, comma 4, del decreto legislativo 163 del 2006.
    Sull’argomento, nel corso di un question time che si è tenuto alla Camera dei deputati il 30 settembre 2010, il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha dichiarato che è suo intendimento richiedere alla Presidenza del Consiglio dei ministri la rimozione del segreto di Stato sul Sistri al fine di rendere pienamente trasparente tutto il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti. Ciò in quanto la compiuta realizzazione della struttura tecnica del Sistri ha fatto venir meno i paventati rischi di infiltrazione criminale e di attentati al sistema.
    I costi ed i dettagli del progetto verranno resi disponibili a seguito della rimozione del segreto di Stato.
    I test di prova sono iniziati dalla fine dell’estate. È stato creato un apposito ambiente di prova, con la messa a disposizione di Demo sperimentali, al quale è stato possibile accedere ad un circoscritto numero di utenti che ne ha fatto richiesta.
    Con decreto ministeriale 29 settembre 2010 è stato disposto lo slittamento dei termini per la consegna dei dispositivi elettronici agli aventi diritto al 30 novembre 2010 e per l’avvio del Sistri sul piano operativo al 1o gennaio 2011. In questo periodo si è in presenza della sovrapposizione tra il vigente sistema cartaceo, che continuerà a far fede, ed il sistema elettronico a quanti in possesso dei dispositivi USB e black blox. Si darà così modo di familiarizzare con l’utilizzo dei nuovi dispositivi senza incorrere in sanzioni.
    Riguardo alle ditte di software house sono proseguiti i contatti con lo staff tecnico del Sistri per approfondire tutti gli aspetti legati all’interoperabilità con i sistemi di gestione aziendali. Sono state superate gran parte delle difficoltà sollevate ed a breve dovrebbe essere predisposto un documento di chiarimento con soluzioni condivise.
    Riguardo alla preparazione del personale che dovrà utilizzare i dispositivi elettronici è stato avviato un programma di formazione con tutte le organizzazioni imprenditoriali dei settori dell’industria, del commercio, dell’artigianato, della cooperazione e dell’agricoltura, indirizzato prevalentemente a formare i tecnici che sul territorio dovranno preparare i tecnici delle imprese.
    Si conferma che il progetto è conforme alle indicazioni della direttiva europea sui rifiuti. Il progetto è stato oggetto di opportuni approfondimenti in sede europea che lo hanno giudicato positivamente. Esso costituirà punto di riferimento, in una logica di benchmarking, anche per gli altri Paesi europei.
    Il Sottosegretario di Stato per l’ambiente e la tutela del territorio e del mare: Roberto Menia.”

    **********

    Si tratta comunque di un segreto di Stato che ancora non è stato rimosso, nonostante le dichiarazioni del Ministro. Sul punto si veda la recente, ennesima, interrogazione n. 4-04184 presentata dal Senatore Ferrante durante la seduta n. 468 del 06/12/2010:
    [ http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=16&id=00514444&part=doc_dc-allegatob_ab-sezionetit_icrdrs-atto_404184&parse=no ]

    La menzione del tipo di segreto imposto al SISTRI, come si è detto, dovrebbe essere contenuta nella nota del Ministero dell’Ambiente 21 aprile 2010, prot. n. 008/TRI/DI/RIS, recante “comunicazione relativa alla classifica di sicurezza attribuita al progetto istitutivo del SISTRI” prodotta nell’ambito del procedimento innanzi al TAR Lazio.

    Sulla vicenda si segnala l’interessante inchiesta condotta da Terranews, che ha indotto il MATTM a fare alcune dichiarazioni pubbliche:
    http://www.terranews.it/news/2010/08/il-caso-del-sistri-e-dellavvocato-pelaggi-le-precisazioni-del-ministero

    Un altro interessante articolo è contenuto qui:
    http://www.thedailyweek.it/articolo/italian-week/segreti-di-finmeccanica

    L’articolo, peraltro, è ripreso dal senatore Ferrante nella sua interrogazione n. 4-03757 del 30 settembre 2010 [ http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=16&id=00507119&part=doc_dc-allegatob_ab-sezionetit_icrdrs&parse=no ]

    Infine ricordo che in una occasione che al momento mi sfugge il Ministro Prestigiacomo ha dichiarato che il livello di segreto imposto al SISTRI non è nemmeno così elevato…
    appena recupero il riferimento ve lo posto
    a presto!!

  51. Corrado scrive:
    Scritto il 15-1-2011 alle ore 13:13

    Gentile Dott. Bovino,
    siamo appena al 15 di Gennaio, sappiamo che il SISTRI è stato prorogato fino al 31.05.2011 (?), e quindi dovremmo essere tutti relativamente tranquilli, purtroppo però non è così perchè quando un sistema nasce perverso, le situazioni che si creano sono il frutto di questo sitema.
    La fine di Gennaio si sa che dovrebbe essere il termine per provvedere al pagamento del diritto annuale SISTRI 2011, la cosa sconcertante è quella di non sapere se dobbiamo versarlo oppure no o almeno non ora e quindi ci risiamo con la margherita in mano a chiederci se si deve pagare o meno. La risposta degli operatori SISTRI (un tale Nicola) mi dice di non versare in quanto il contributo non va più versato al 31 Gennaio, me lo dice convinto facendomi notare che la conversazione è registrata e se tale informazione fosse non veritiera passerebbe dei guai. Su Internet si legge di versarlo perchè nonostante le associazioni abbiamo chiesto il rinvio il Ministero ha risposto picche, alcuni colleghi dicono di NON pagarlo, altri di pagarlo e così i giorni passano e la confusione o il frutto del meccanismo perverso di cui parlavo prima genera apprensione, dubbio e quello che fa incavolare è il fatto di non poter mai dare una risposta compiuta ad un utente Sistri che gia è incavolato nero per la sua chiavetta che NON funziona.
    La domanda è ovvia, Lei come si comporterebbe ?? Versare oltre il 31 gennaio comporterà dei problemi ?? Si parla di sanzione pari al 5% !! Se seguo le istruzioni dell’operatore SISTRI e poi divento inadempiente chi paga ?? Pantalone ?? !!
    Come vede Dott. Bovino non se ne viene fuori e francamente vorrei sapere se il famoso protocollo di intesa tra Associazioni e Ministero è il solito compromesso all’Italiana in cui se le Associazioni stesse smettono di soffiare vento sul fuoco c’è un po’ di torta anche per loro, perchè francamente mi pare sorprendente questa presa di posizione. Grazie ancora per la cortese attenzione. Corrado

  52. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 18-1-2011 alle ore 06:25

    @ Corrado: caro Corrado, dirmi indignato per l’attuale situazione è davvero il minimo…
    tornerò a breve sull’importante e impellente quesito che poni (pagamento dei diritti entro il 31 gennaio o no?), e se nel frattempo tu o qualche altro operatore/commentatore avete notizie o novità, vi prego di postarle.
    Per ora, non posso che nuovamente “schierarmi” – almeno virtualmente – al tuo e al vostro fianco!

    @ Giulia: ho trovato il riferimento di cui ti parlavo.
    Si tratta della “Audizione del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Stefania Prestigiacomo sugli indirizzi generali della politica del dicastero” svoltasi durante la 215ª seduta della 13ª Commissione Permanente (territorio, ambiente, beni ambientali) il 21 ottobre 2010.
    Il segreto di Stato sul Sistri – dice la Prestigiacomo – non è veramente un segreto (!)…
    A pagina 37 del resoconto stenografico si legge (è la Prestigiacomo che parla…):

    “Desidero precisare, tra l’altro, che non è un segreto di Stato quello posto sulla procedura del SISTRI; non si tratta di una segretazione di livello massimo. Quindi non è il Consiglio dei Ministri a doversi pronunciare, bensì la Presidenza del Consiglio, alla quale ho scritto una lettera avendo io chiesto di perfezionare la procedura che, dal mio punto di vista, non era stata eseguita correttamente.
    Ho chiesto, pertanto, di rimuovere il segreto che – ripeto – non è un segreto di Stato, ma una segretazione di livello inferiore. Mi sembra
    che la Presidenza sia assolutamente d’accordo con le analisi che ho fatto e
    che mi hanno portato ad avanzare tale richiesta. In questo modo si metteranno a disposizione tutti gli atti e sarà possibile porre fine alle presunte questioni sul SISTRI che, invece, è un progetto da sostenere, come del resto ho fatto, pur essendo stato avviato dal precedente Governo, in quanto ne ho riconosciuto la bontà.”
    Il resoconto è disponibile integralmente sul sito del Senato al seguente link:
    http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/227687.pdf

  53. Cafarelli Giuseppina scrive:
    Scritto il 27-1-2011 alle ore 02:39

    Salve, ero alla ricerca di notizie sull’udienza di oggi 27/01/2011 dinnanzia al Tar del Lazio sul caso Sistri, ma il web sembra succube di finmeccanica e controllate e del ministero dell’ambiente e loro feudatari.
    Allora essendo io una che è fiera di essere fuori dal coro o dal gregge, ho cercato presso la fonte e riporto di seguito quello che ho trovato.
    Signori e Signore, cercate di rimanere svegli , il lupo è fuori dal recinto pronto a mangiare tutti noi pecoroni.

    Tar Lazio
    Sede di Roma
    Dettaglio del Ricorso

    Num. Reg. Gen.: 2591/2010 Data Dep.: 24/03/2010 Sezione: 2B
    Oggetto del ricorso: ANNULLAMENTO DECRETO DEL 13.01.10 RECANTE L’ISTITUZIONE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLA TRACCIABILITA’ DEI RIFIUTI AI SENSI ART. 189 D.LGS. 152/06 E ART. 14-BIS D.L. 78/09 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA L. N. 102/09
    Istanza di fissazione:
    Istanza di prelievo: NO
    Ricorrenti/Resistenti
    Tipo Nome Cognome / Istituzione
    RICORRENTE SOC NICA SRL ED ALTRI
    RICORRENTE SECONDARIO IMPRESA INDIVIDUALE ECON DES PRENN EGON
    RICORRENTE SECONDARIO SOC BMB INFORMATICA SAS DI BOLLANI GIUSEPPINA E C
    RICORRENTE SECONDARIO SOC BYTE ELABORAZIONI SRL
    RICORRENTE SECONDARIO SOC GLOBAL SERVICE COMMIUNICATION SAS ASSIRELLI MAURO E C.
    RICORRENTE SECONDARIO SOC MIND INFORMATICA SRL
    RICORRENTE SECONDARIO SOC SOFTLINE SRL
    RESISTENTE MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

    Avvocati
    AVVOCATURA DELLO STATO
    Indirizzo , Tel.

    Nome: FRANCESCO Cognome: PAOLETTI
    Indirizzo , Tel.

    Nome: RICCARDO Cognome: TAGLIAFERRI
    Indirizzo , Tel.

    Nome: FRANCESCO Cognome: PAOLETTI
    Indirizzo , Tel.

    Nome: RICCARDO Cognome: TAGLIAFERRI
    Indirizzo , Tel.

    Atti Depositati
    N.Protocollo Deposito Tipo Parte Parte Atto Depositato N.Allegati
    2011004991 24/01/2011 RICORRENTE SOC NICA SRL ED ALTRI DOMANDA > RINVIO 0

    2011000410 04/01/2011 RESISTENTE MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE DEPOSITO > DOCUMENTI 10

    2011000408 04/01/2011 RESISTENTE MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE MEMORIA > 0

    2010081322 22/12/2010 RICORRENTE SOC NICA SRL ED ALTRI MEMORIA > 0

    2010071491 16/11/2010 RICORRENTE SOC NICA SRL ED ALTRI MEMORIA > 0

    2010013212 28/10/2010 RICORRENTE SOC NICA SRL ED ALTRI DOMANDA > FISSAZIONE UDIENZA 0

    2010066900 28/10/2010 RICORRENTE SOC NICA SRL ED ALTRI MOTIVI AGGIUNTI > 1

    2010061329 05/10/2010 RESISTENTE MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE DEPOSITO > DOCUMENTI 2

    2010061328 05/10/2010 RESISTENTE MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE MEMORIA > 0

    2010053234 09/08/2010 RICORRENTE SOC NICA SRL ED ALTRI MOTIVI AGGIUNTI > 0

    2010045820 01/07/2010 RICORRENTE SOC NICA SRL ED ALTRI MOTIVI AGGIUNTI > 0

    2010040244 09/06/2010 RESISTENTE MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE MEMORIA > 0

    2010039933 08/06/2010 RICORRENTE SOC NICA SRL ED ALTRI DEPOSITO > DOCUMENTI 4

    2010035251 19/05/2010 RICORRENTE SOC NICA SRL ED ALTRI MOTIVI AGGIUNTI > RICHIESTA MISURA CAUTELARE 0

    2010028956 22/04/2010 RESISTENTE MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE DEPOSITO > DOCUMENTI 1

    2010028509 21/04/2010 RICORRENTE SOC NICA SRL ED ALTRI DEPOSITO > DOCUMENTI 7

    2010022897 27/03/2010 RESISTENTE MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE ATTO > DI COSTITUZIONE 0

    2010004436 24/03/2010 RICORRENTE SOC NICA SRL ED ALTRI DOMANDA > FISSAZIONE UDIENZA 0

    2010021863 24/03/2010 RICORRENTE SOC NICA SRL ED ALTRI RICORSO 15

    Provvedimenti Collegiali
    Esito Tipologia Data Provvedimento Numero
    INTERLOCUTORIO/A/FISSA UDIENZA PUBBLICA ORDINANZA CAUTELARE 11/06/2010 201002563

    Provvedimenti Monocratici
    Nessun decreto

    Udienze
    Data fiss. udienza: 22/04/2010 Tipologia udienza: CAMERA DI CONSIGLIO
    Relatore: MARIANGELA CAMINITI Tipologia del relatore: PRIMO REFERENDARIO
    Secondo componente: EDUARDO PUGLIESE Tipologia componente: PRESIDENTE
    Terzo componente: RAFFAELLO SESTINI Tipologia componente: CONSIGLIERE

    Data fiss. udienza: 10/06/2010 Tipologia udienza: CAMERA DI CONSIGLIO
    Relatore: MARIANGELA CAMINITI Tipologia del relatore: PRIMO REFERENDARIO
    Secondo componente: EDUARDO PUGLIESE Tipologia componente: PRESIDENTE
    Terzo componente: RAFFAELLO SESTINI Tipologia componente: CONSIGLIERE

    Data fiss. udienza: 18/11/2010 Tipologia udienza: UDIENZA PUBBLICA
    Relatore: MARIANGELA CAMINITI Tipologia del relatore: CONSIGLIERE
    Secondo componente: EDUARDO PUGLIESE Tipologia componente: PRESIDENTE
    Terzo componente: ANTONIO VINCIGUERRA Tipologia componente: CONSIGLIERE

    Data fiss. udienza: 27/01/2011 Tipologia udienza: UDIENZA PUBBLICA
    Relatore: MARIANGELA CAMINITI Tipologia del relatore: CONSIGLIERE
    Secondo componente: EDUARDO PUGLIESE Tipologia componente: PRESIDENTE
    Terzo componente: ANTONIO VINCIGUERRA Tipologia componente: CONSIGLIERE
    Istanza di rinvio presentata il 24/01/2011

  54. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 27-1-2011 alle ore 10:55

    Ciao Giuseppina!
    grazie per il tuo prezioso e tempestivo intervento!!!

    effettivamente le notizie riguardanti la causa pendente innanzi al TAR sembrano per ora dimenticate dai media, almeno in mancanza di novità eclatanti (tv, radio e giornali sono molto impegnati in questi giorni con un altro noto scandalo …) e l’unica strada è quella di andare alla fonte.
    In questo caso, si tratta del sito della “giustizia amministrativa” (Consiglio di Stato, TAR, etc): http://www.giustizia-amministrativa.it/
    Qui, come hai fatto correttamente anche tu, Giuseppina, bisogna cliccare, rispettivamente, i link relativi alla ricerca che vogliamo fare: nel nostro caso, si tratta di un ricorso al TAR (primo click), in particolare pendente innanzi ai giudici amministrativi del TAR LAZIO, sede di Roma (altri due click).
    Nella pagina che si aprirà, dovremo scegliere la voce ricorsi e qui potremo “accedere alle informazioni del singolo affare digitando nella maschera che segue il numero e l’anno di riferimento del ricorso” (il sito informa che se non conosciamo numero e anno del ricorso è possibile ottenerlo telefonicamente dalla segreteria competente “a chi vi abbia interesse”).
    Nel nostro caso, sapevano già che si trattava del N. 2591/2010.
    Leggendo la scheda che illustra le varie fasi del procedimento in corso (diligentemente riportate da Giuseppina), si possono vedere i nomi delle parti in causa (con l’indicazione di chi ha proposto il giudizio: la ns ricorrente è la società “NICA SRL ed altri”, mentre “convenuta” o meglio resistente è il Ministero), gli atti depositati (con le date del deposito) e le date delle udienze ed i rinvii.
    Dalla scheda risulta, pertanto, che era stata fissata come data di udienza il 27 gennaio 2011 ma che in data 24 gennaio 2011 la ricorrente ha presentato domanda di rinvio (dell’udienza).
    … e la nuova data d’udienza non è ancora stata fissata…

  55. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 27-1-2011 alle ore 11:45

    @Corrado: come ti avevo promesso, Corrado, ho provato a verificare la fondatezza della risposta che ti è stata data telefonicamente dall’operatore del “call-center” del SISTRI.
    Riepilogando, in buona sostanza, questi ti consigliava di non versare il contributo SISTRI (scadenza del versamento 31 gennaio 2011) “in quanto il contributo non va più versato al 31 Gennaio, me lo dice convinto facendomi notare che la conversazione è registrata e se tale informazione fosse non veritiera passerebbe dei guai.”
    Ovviamente, il suo è un consiglio e probabilmente è stato dato a ragion veduta, sulla base di informazioni che ufficialmente non sono ancora disponibili, ed in assenza di un provevdimento che consenta ciò.
    A rigor di legge il contributo va versato entro la fine di gennaio 2011 (ex art. 4, comma 3 del D.M. 17 dicembre 2009), però…

    VERSO UNA NUOVA PROROGA (DEL CONTRIBUTO)
    …ci sono voci insistenti che dicono che, poichè si dovrebbe pagare per un servizio del quale le imprese non hanno ancora fruito – e per tale motivo hanno sollevato in più sedi vibranti e ripetute proteste, tese anche a far ridurre l’importo da pagare – il Ministro dell’Ambiente avrebbe (non è ufficiale…) firmato un DM che dovrebbe contenere sia il testo coordinato della normativa SISTRI, e sia pure un rinvio (sembra, al 30 aprile) della data entro la quale deve essere effettuato il pagamento del contributo relativo all’anno 2011.
    Molte Associazioni di categoria stanno pertanto consigliando alle loro aziende che vengano diffuse nuove notizie ufficiali in merito, e pertanto, di aspettare almeno fino all’ultimo giorno (per pagare, c’è sempre tempo…).

    Naturalmente, non avrei diffuso tale notizia, se non sapessi che si tratta di una possibilità molto concreta.

    Appena saprò qualcosa di più certo in merito, ve lo posterò, così come vi chiedo di fare altrettanto, per poter condividere con tutti gli interessati.
    a presto, grazie dei vs interventi e …fatevi sentire!!!

  56. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 27-1-2011 alle ore 12:04

    Mi correggo, confermando la notizia!
    sul sito del Ministero – già il 26 gennaio – è stata pubblicata la seguente notizia:

    Pagamento contributi anno 2011

    Si informa che è in fase di registrazione finale e di successiva pubblicazione sulla G.U. il Testo Unico dei decreti ministeriali che hanno disciplinato il SISTRI.
    Il provvedimento stabilisce lo slittamento del termine relativo al pagamento dei contributi dal 31 gennaio al 30 aprile p.v.
    http://www.sistri.it/index.php?option=com_content&view=article&catid=38:notizie-dal-portale&id=337:pagamento-contributi-anno-2011

  57. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 1-2-2011 alle ore 11:25

    …in attesa del “TU Sistri” due link:

    1) un link al mio articolo sull’ultima proroga:
    http://www.indicitalia.it/Articoli/esploso.aspx?ID=1021094&linkparam=In%20Primo%20Piano&Title=Sistri%2C+in+arrivo+il+TU+e+la+proroga+del+versamento+del+contributo+al+30+aprile

    2) una scheda di riepilogo predisposta dalla Camera dei Deputati:
    http://www.camera.it/561?appro=247&Il+Sistri

  58. giulia scrive:
    Scritto il 2-2-2011 alle ore 10:16

    vi segnalo la prossima puntata di presa diretta.
    domenica 6 si parlerà di spazzatura!

  59. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 3-2-2011 alle ore 10:02

    Grazie della segnalazione Giulia!

  60. Giuseppina Cafarelli scrive:
    Scritto il 6-4-2011 alle ore 07:51

    Amici, io ho trovato la soluzione per la questione sistri e “amenità” di Stato varie ( il sistri è solo una delle richieste: vedi fidejssioni assicurative, adeguamenti normativi all’impianto, visite ispettive varie ecc.).
    Il 24 marzo 2011 la Edit System di Giuseppina Cafarelli ha licenziato tutti i dipendenti (4 a tempo indeterminato full time) e ha cessato tutte le attività.
    Convivere con queste richieste è impossibile, le associazioni di categoria sono presenti solo quando vogliono la quota associativa, la camera di commercio è un carrozzone inutile e produce solo burocrazia, le province e in particolare la provincia di potenza è una associazione lobbistica istituita per curare gli interessi propri degli amministratori dei vari presidenti che si succedono con elezioni farse a copertura di un passaggio di consegne finalizzate esclusivamente alla tutela degli interessi della casta politica lucana che è scandalosa.
    Auguro a tutti voi che vi ostinerete a continuare nelle vostre attività di spuntarla e non soccombere.

  61. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 6-4-2011 alle ore 11:33

    Carissima Giuseppina, sono profondamente addolorato per la cessazione delle attività della tua impresa e comprendo appieno il tuo risentimento.
    Pur essendo di norma estranee a questo mio blog valutazioni che esulino totalmente dall’ambito tecnico-giuridico, non posso che condividere con te lo sdegno per una generale situazione di degrado dei costumi (politici, amministrativi e culturali) in cui il nostro paese sembra essere rimasto irrimediabilmente invischiato.

    Anche il mio personale giudizio sul SISTRI, attualmente, non è di certo positivo e continuo a meravigliarmi del silenzio generale che vi è sulla questione, ignorata dalla gran massa della “gente comune” che non è assolutamente a conoscenza delle cifre coinvolte dall’affaire SISTRI (da quelle guadagnate con l’appalto senza gara ai costi che stanno pagando tutte le imprese che si stanno adeguando al sistema). Tra non molto se ne occuperanno “le Iene” in una loro trasmissione, ma se siamo ridotti a sperare che una trasmissione televisiva riesca ad accendere i riflettori su problemi del genere, siamo proprio messi male:
    http://www.rivieraoggi.it/2011/04/01/117926/sistri-e-tracciabilita-dei-rifiuti-servizio-de-le-iene-nel-piceno/
    http://ilsegnale.net/?p=14884

    Personalmente, in via generale, non ho perso la speranza nel cambiamento ma non mi aspetto che possa avvenire a breve nè nelle modalità sperate, purtroppo…

    un caro abbraccio ed in bocca al lupo per il futuro

  62. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 6-4-2011 alle ore 17:19

    ..ed intanto, passo dopo passo, la causa pendente davanti al TAR Lazio va avanti:
    http://www.giustizia-amministrativa.it/WEBY2K/DettaglioRicorso.asp?val=201002591

    Dopo l’ordinanza dell’11 giugno 2010 non sono ci sono state fatti eclatanti…

    Riassumendo, le “udienze” si sono tenute, rispettivamente, in Camera di Consiglio, il 22 aprile ed il 10 giugno 2010, poi ci sono state le udienze pubbliche del 18 novembre 2010 e del 27 gennaio 2011.

    La causa è stata rinviata all’udienza del 5 maggio 2011 (con giudice ancora da assegnare), ed in data 4 aprile 2011 il Ministero dell’Ambiente e la società Selex Service Managemente S.p.A. hanno depositato le loro memorie difensive.

  63. Daniel Iezzi scrive:
    Scritto il 14-4-2011 alle ore 17:23

    Si si sono d’accordo ormai in Italia , paese dei balocchi, solo se il problema viene sollevato da trasmissioni televisivi tipo le iene o striscia qualcuno accende i riflettori sul problema…………paradossale!!!!! Voglio brevemente riassumere un convegno tenutosi a Chieti giorni fa i relatori ministeriali che si sono guardati bene dal parlare di Sistri anzi si sono semplicemente abbandonati in un logorroico discorso dell’avvicendamento delle norme sui rifiuti e, ovviamente, per evitare il tavolo di confronto alla fine del convegno , se la sono dati a gamba a metà giornata. Sono rimasti in sala nel pomeriggio per un agguerrito confronto du Sigg. che promuovevano la loro soc. di porvenienza Computer Solutions, quindi il sistema sistri obbligato dal ministero ….però non è una figura istituzionale che spiega ma soggetti diversi, quindi, qualsiasi domanda non prettamente tecnica veniva puntualmente disattesa!!!! A coclusione uno di loro ha dichiarato che bisogna partire con il sistri , zoppicando ma bisogna partire!!!!! la domanda sorge spontanea, ma le sanzioni zoppicheranno anche loro?????

  64. Matteo scrive:
    Scritto il 19-4-2011 alle ore 12:36

    Scusate se esco dal tema principale, cioe’ il non funzionamento del Sistri*, ma siccome il 30 Aprile incombe, vorrei sapere se sono cambiati o dovrebbero cambiare gli importi dei contributi annuali rispetto a quanto versato l’anno scorso in occasione dell’iscrizione, oppure se la pubblicazione nella G.U. dell’atteso decreto serve solo a formalizzarli.

    *Secondo me il Sistri “potrebbe” avere un senso solo per i rifiuti pericolosi. Nessuna utilità per i rifiuti di altro tipo.
    Saluti e buon lavoro.

  65. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 19-4-2011 alle ore 15:40

    @ Daniel: …come non darti ragione…e tra l’altro mi sembra che quello di far partire il SISTRI, qualunque siano le condizioni cliniche del “malato”, sia un imperativo categorico che scende dall’alto, come sembra di capire da questo video in cui il Ministro Prestigiacomo presenta ufficialmente (un’altra volta ?) il Sistri:
    http://www.youtube.com/watch?v=m_HWnQptiX0
    il termine “paradossale” da te usato calza bene, molto bene…

    @ Matteo: no, a meno di “brutti scherzi” i contributi annuali non dovrebbero cambiare …che io sappia. Ma le uniche informazioni “ufficiali” sull’emanando T.U. sono quel breve comunicato pubblicato sul sito del SISTRI con il quale “informa[va] che è in fase di registrazione finale e di successiva pubblicazione sulla G.U. il Testo Unico dei decreti ministeriali che hanno disciplinato il SISTRI”.
    Il nuovo D.M. quindi, non solo dovrebbe raccogliere in un unico provvedimento coordinato tutti i “decreti SISTRI” fino ad ora emanati ma dovrebbe confermare ufficialmente lo slittamento del termine relativo al pagamento dei contributi SISTRI dal 31 gennaio al 30 aprile 2011.

    Mi erano giunte delle “voci”, però, che dicevano che per il T.U. ci voleva un altro po’ di tempo rispetto a quanto si pensava, ma non so quanto siano affidabili…

  66. Corrado scrive:
    Scritto il 20-4-2011 alle ore 16:02

    Gentile Dott. Bovino,
    vorrei proporre a Lei e ai suoi autorevoli visitatori del blog, se possiamo organizzarci per andare a mi manda RAI 3.
    Tanto qui si chiacchera, ci si lamenta ma questi continuano a prenderci per i fondelli.
    Allora e’ opportuno che si metta a nudo il malcontento che regna sovrano. Il contributo SISTRI 2011 e’ l’ultimo dei soprusi ai quali dobbiamo piegarci. Allora credo opportuno far straripare il malcontento che c’e anche se ad oggi sembra essere riduttivo parlare di solo Sistri. La mia e’ una proposta seria, Lei e’ una persona autorevole e sono convinto che possa aiutarci a sollevare il problema e rimango convinto che in molti sarebbero lieti di presenziare e dare il loro contributo.
    Mi faccia sapere cosa ne pensa e agiamo !!!!!! Meglio un giorno da leone che cento da pecora. Nel caso contrario ritengo che i blog servono a poco se non si reagisce e forse sarebbe corretto dire che ci meriteremmo questo ed altro che indipendentemente dalle mie affermazioni sara’ quello che avverra’. Prima di concludere vorrei affermare, assumendomene la responsabilita’ che non ho fiducia nemmeno nel TAR, questo sistri e’ un nodo che viene rimandato troppe volte e non vorrei che ci fosse chi spinge per rimandarlo per fare in modo che a giochi fatti il suo parere abbia scarsa importanza. Grazie per la sua cortese e gentile attenzione, ma se non ci svegliamo domani ci dicono di buttarci dalla finestra cosa facciamo ?? Buoni si scemi no !!
    Corrado

  67. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 21-4-2011 alle ore 00:40

    @ Corrado: La ringrazio per i complimenti e per la fiducia, ne sono lusingato ma credo che “sopravvaluti” le mie “forze”.

    Comincio col risponderLe brevemente con un invito ai lettori del blog: iniziamo a contarci e vediamo quanti sono disposti a trovare un modo per far sentire la propria voce, che possa essere “Mi manda RAITre” o anche più semplicemente una lettera firmata da più persone. Vediamo il consenso che ha questa proposta e vediamo quali possono essere le idee, condivise, che riusciamo a tirar fuori in tal senso.
    Corrado, risponderò presto più, per esteso…

    @ x tutti: volevo segnalare due link relativi alla presentazione del “Rapporto Rifiuti Speciali – Edizione 2010″ tenutasi a Roma il 13 aprile presso la sede dell’ISPRA. In questa occasione ha parlato anche l’Avv. Luigi Pelaggi, che è il Capo Segreteria Tecnica del MATTM, il quale ha parlato nel suo intervento anche del SISTRI, facendone una sua personale cronistoria:

    Rapporto Rifiuti Speciali 2010 – Avv. Luigi Pelaggi (prima parte):
    http://www.youtube.com/watch?v=syXr3Ov_plk

    Rapporto Rifiuti Speciali 2010 – Avv. Luigi Pelaggi (seconda parte):
    http://www.youtube.com/watch?v=XpQGR9ycSVk

  68. Corrado scrive:
    Scritto il 21-4-2011 alle ore 16:32

    Gentile Dott. Bovino,

    la ringrazio per la sua ormai consueta disponibilità, io penso che dobbiamo cercare di reagire, in questi mesi ho letto le osservazioni di molti addetti ai lavori, persone che sicuramente hanno le carte in regola per poter dire la sua, io credo che il fatto di fare qualcosa sia importante, altrimenmti ci sarà sempre un Ministro dell’Ambiente che dirà che tutto è bello e tutto va bene, l’avvocato Pelaggi di turno che ci racconterà che la colpa se non funziona il SISTRI è di qualcun altro e noi stiamo li a fare i pecoroni. Io credo che la forza della ragione dettata ripeto dalla capacità di tutti quelli che in qualche modo hanno denunciato tutte le incongruenze possa creare imbarazzo ed è quello il motivo per cui dobbiamo contarci e dobbiamo far sapere all’opinione pubblica che il modo di gestire i rifiuti così non è affatto il perseguire le ecomafie anzi anche io come molti credo che questo accentuerà ancora di più abbandoni incontrollati di rifiuti.
    Il Sistri che non è ancora entrato qualche effetto lo ha gia prodotto e questo è inconfutabile ovvero la chiusura di molte ditte che si sono arrese di fronte a questa imposizione e piuttosto che vedersi costretti a difendersi in qualche aula di tribunale ha chiuso la propria azienda. Quindi Dott. Bovino vediamo di non perdere un’occasione di denunciare la situazione e come giustamente dice Lei contiamoci senza aspettare che siano sempre altri a dover prendere iniziative per poi constatare che nessuno si muove. Se Lei riuscirà a darci una mano forse domani sul suo blog avremo da raccontare qualcosa di cui essere orgogliosi. In ogni caso io sono qua e anche se non sono nessuno sono pronto a dare il mio sostegno e contributo. Grazie ancora …. Corrado

  69. Corrado scrive:
    Scritto il 21-4-2011 alle ore 17:12

    … ho visto anche i filmati nel suo allegato dell’Avvocato Pelaggi. E’ incredibile !!! Le chiavette non vanno e Lui manda i NOE a veder se vero o meno !! Ma se lo sanno anche i NOE che è tutta una pagliacciata e comunque le ditte sono contente se verrà il NOE a fare i controlli. Sul decreto non c’è scritto che gli utenti (alcuni dei quali appena scolarizzati) debbono essere tecnici di programmi o personal computer. Questa è l’ennesima conferma che con la bocca si possono dire tante cose ma la realtà è un’altra. Vergogna !! …… Corrado

  70. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 27-4-2011 alle ore 15:44

    è stato pubblicato in GU il c.d. “Testo Unico Sistri”, che conferma lo slittamento della data per il pagamento del contributo al 30 aprile 2011.

    Si tratta di quello che il sisto del Sistri definisce come “D.M. unificato” e cioè del Decreto 18 febbraio 2011, n. 52 recante “Regolamento recante istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, ai sensi dell’articolo 189 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e dell’articolo 14-bis del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102″ (G.U. n. 95 del 26 aprile 2011 – S.O. n. 107).

    – sul sito http://www.ipsoa.it/ sono disponibili “in chiaro” alcuni recenti articoli sul Sistri.

    – sul sito http://www.sistri.it/ è stato pubblicato il decreto e, a suo “corredo”, sono stati resi disponibili “un prospetto di confronto tra gli articoli del nuovo testo e quelli dei precedenti decreti nonché una tabella che evidenzia in modo analitico le differenze tra i singoli articoli”.

  71. ugo fonzar scrive:
    Scritto il 3-5-2011 alle ore 18:33

    Ho sentito che Confindustria e Rete Imprese Italia hanno organizzato per l’11 maggio prossimo una giornata di prova generale del sistema SISTRI… prova di tenuta direi! :)

  72. Daniel Iezzi scrive:
    Scritto il 4-5-2011 alle ore 12:25

    AVETE VISTO LA PUNTATA DELLE IENE GIOVEDI SCORSO….LA SUPERFICIALITA’ E L’ARROGANZA DEL FUNZIONARIO DEL MINISTERO CHE NON HA DATO ALCUNA RISPOSTA MA HA SOLTANTO CONFERMATO LA TRUFFA….(BISOGNA PAGARE)…………

  73. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 4-5-2011 alle ore 14:33

    Ciao Ugo, grazie per la segnalazione, sempre cortese e preziosissimo!
    In giornata il Quotidiano unico IPSOA dovrebbe pubblicare un mio articolo sull’iniziativa.

    I particolari del “Sistri Click Day” sono ben illustrati da Confindustria in un suo comunicato che, in chiaro, si può leggere, tra gli altri, sul sito di Confindustria Firenze: http://www.confindustriafirenze.it/notizie/2011/04/29/sistema-tracciabilit-rifiuti-sistri-click-day-11-maggio-2011-sperimentazione-nazi

    “Per assicurarsi che tutti gli operatori siano messi in condizione di assolvere agli obblighi derivanti dal Sistema SISTRI, Confindustria ha proposto l’organizzazione per tempo di una giornata di prova (subito battezzata SISTRI Click Day), nella quale le imprese sarebbero invitate ad utilizzare le procedure informatiche per le operazioni di gestione dei rifiuti.
    Il Click Day rappresenta pertanto l’ultima occasione per sperimentare in forma cumulata il funzionamento e la funzionalità dei dispositivi USB (chiavetta) e BB (Black Box) del sistema Sistri, prima dell’avvio previsto per il 1° giugno 2011.
    Il Click Day rappresenta un modo per le imprese per tutelarsi e ridurre al minimo il rischio di sanzioni, mentre per il Ministero dell’Ambiente rappresenta un modo per avere dati più certi sullo stato delle imprese e per risolvere il problema ancora pesante della completa funzionalità del Sistema. Sulla base dei risultati sarà forse possibile fare poi proposte oggettive”.

    Al MATTM, RE.TE Imprese Italia aveva chiesto di organizzare insieme l’iniziativa,…ma il Ministero ha risposto dando il suo (solo) “patrocinio morale”…

    Proseguendo nella lettura del comunicato si apprende che:
    “Dal Comitato di vigilanza, che ha voluto dare il segnale di piena condivisione, è stato ufficialmente proposto che la data del Click Day scaturisse anche come frutto del lavoro di confronto e affinamento del Comitato stesso. In questo modo, anche tutte le altre Associazioni che volevano entrare nel Click Day potranno aderire all’iniziativa. Sulla condivisione operativa dell’iniziativa, per favorire un comune obbiettivo di verifica dell’efficienza del Sistema, teso a supportare le aziende in particolare le PMI davanti alle costanti criticità, il Ministero non ha risposto, confidando forse nella risposta del Click Day che potrebbe avere esito positivo”.

    Secondo Confindustria, il Click Day sarà “una prova di efficienza del Sistema SISTRI e di capacità operativa per le imprese. Questo perché ancora non sono molte le imprese capaci di essere del tutto autonome nel muoversi sul SISTRI, anche a fronte di molte lacune del sistema (mancanza di interoperabilità, problemi sulle USB, problemi per aziende multi sito, blocchi di funzionamento, incompleta copertura di rete, ecc..), ed altre legate anche al fatto che ancora non tutti gli operatori professionali sono completamente efficienti”.

    Insomma, secondo Confindustria, “Un Click Day per capire se il sistema regge, in presenza di un sistema sanzionatorio pesantissimo. Perché se l’impatto “quantità delle comunicazioni” fosse negativo ci troveremmo davanti nel contempo alla mancanza di flessibilità del Sistema che sarebbe devastante per tutte le componenti del Sistema di gestione dello smaltimento. Per questo serve agire sotto sforzo per aumentare le criticità”.
    Eh, sì perchè, come abbiamo/avete detto più volte anche in questo post, i problemi operativi riscontrati sono ancora molti e Confindustria invita le imprese a collegarsi al SISTRI per la data dell’11 maggio ricordando il rischio sanzioni, applicabili a partire dal 1° giugno 2011: l’imperativo principale è in questo caso “ridurre il rischio di errori formali.”

    Secondo Confindustria, “il Sistema non è ancora pienamente a punto e le Associazioni, che hanno richiesto le chiavi “multi utenti”, ancora non hanno avuto le loro USB, anche se la promessa era per questi giorni di fine aprile. In una lettura positiva del provvedimento, nato non scordiamocelo sotto gli auspici di una più efficace lotta ai reati ambientali e alle organizzazioni criminali, lo strumento informatizzato è apparso farraginoso, inutilmente pesante, debole, poco affidabile.
    Serve proprio per questo raccogliere adeguate informazioni per poter poi proporre le necessarie modifiche.”

    E ancora, le “imprese che hanno tutto, chiavette ed aggiornamenti, ma si trovano spesso davanti a tempi per le operazioni che non sempre sono … potremmo dire “praticabili”. Il SISTRI spesso non risponde e le imprese hanno invece bisogno di essere sicure di poter operare.”

    In definitiva, lo scopo del “SISTRI Click Day”, secondo Confindustria, è di “testare informazioni e procedure per arrivare da giugno in poi ad operare più tranquillamente da parte di un maggior numero di soggetti.

    * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *

    Approfitto per ricordare due date:

    1) come già accennato, il prossimo 11 maggio entrerà in vigore il nuovo Regolamento contenuto nel Decreto 18 febbraio 2011, n. 52 (G.U. n. 95 del 26 aprile 2011 – S.O. n. 107), e da tale data cesseranno di produrre i loro effetti tutti e 5 i decreti del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATTM) emanati nel breve arco di tempo di un anno e mezzo per attuare e disciplinare – mediante successive integrazioni e modifiche – il SISTRI
    Si tratta, più in particolare, dei seguenti provvedimenti:
    – D.M. 17 dicembre 2009, istitutivo del SISTRI,
    – D.M. 15 febbraio 2010,
    – D.M. 9 luglio 2010,
    – D.M. 28 settembre 2010,
    – D.M. 22 dicembre 2010.
    Ai sensi dell’art. 28, comma 3 del D.M. 18 febbraio 2011, n. 52, rimangono ora in vigore i soli termini indicati all’art. 12 (Disposizioni transitorie), commi 1 e 2 del D.M. 17 dicembre 2009. In particolare, il comma 2, art. 12, D.M. 17 dicembre 2009 prevede che:
    – [comma 2] “Al fine di garantire l’adempimento degli obblighi di legge e la verifica della piena funzionalità del sistema SISTRI, sino al 31 maggio 2011 i soggetti di cui ai medesimi articoli rimangono comunque tenuti agli adempimenti di cui agli articoli 190 e 193, D.Lgs. n. 152/ 2006”.
    È questa la norma che disciplina la citata “fase transitoria” del SISTRI, la cui durata originaria doveva essere di un solo mese, successivamente all’avvio dell’operatività del SISTRI, ma che poi a seguito di successive proroghe terminerà il 31 maggio 2011: ecco perché dal 1° maggio, si dirà addio al doppio regime cartaceo e informatico, con la partenza del solo SISTRI e dei suoi obblighi, corredati dalle sanzioni introdotte nel D.Lgs. 152/2006 dal D.Lgs. n. 205/2010.

    2)…il 5 maggio c’è l’udienza del TAR Lazio…

  74. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 4-5-2011 alle ore 14:49

    Grazie Daniel!
    sì l’ho visto, fatto davvero bene, bravo Giulio Golia (la Iena)!!
    Il servizio “Golia: cos’è il SISTRI?” è stato “girato” tra Ascoli Piceno e Napoli..
    naturalmente, come sappiamo, ci sono anche tanti altri aspetti interessanti che potevano essere trattati ma atteso la durata media dei singoli servizi e il loro taglio, va bene così.

    Questo è il link alla puntata:
    http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/223498/golia-cose-il-sistri.html

    …e questi i link ad alcuni articoli che ne hanno parlato:
    http://www.rivieraoggi.it/2011/04/01/117926/sistri-e-tracciabilita-dei-rifiuti-servizio-de-le-iene-nel-piceno/
    http://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/cronaca/2011/04/20/493118-blitz_delle_iene.shtml
    http://ilsegnale.net/?p=14884
    http://www.guidamarche.it/section/articolo.asp?ID=7964

  75. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 4-5-2011 alle ore 15:04

    …mentre qui c’è un breve servizio di “Studio aperto” (Italia Uno) andato in onda all’indomani della recente ripresentazione del SISTRI da parte del Ministro Prestigiacomo:

    http://www.video.mediaset.it/video/studioaperto/edizione_servizio/214331/nuovo-sistema-di-controllo-per-i-rifiuti-speciali.html

  76. Giuseppina Cafarelli scrive:
    Scritto il 6-5-2011 alle ore 21:09

    Cari amici la Prestigiacomo e lesoftware house ricorrenti presso il tar del lazio hanno fatto pace.
    Io non commento e lascio a voi le considerazioni e vi allego le notizie del caso:

    Sistri, accordo fatto tra Prestigiacomo e aziende
    Le imprese informatiche che avevano fatto ricorso al Tar hanno deciso di fare marcia indietro e di appoggiare il ministero dell’Ambiente. Il sistema di tracciabilità dei rifiuti entrerà in vigore il primo giugno
    Accordo raggiunto sulle modalità operative del Sistri, e le sette società informatiche che si erano rivolte al Tar del Lazio per chiedere l’annullamento del decreto del ministero dell’Ambiente istitutivo del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, hanno rinunciato al ricorso.

    I giudici della II sezione bis del tribunale amministrativo nei prossimi giorni emetteranno una sentenza nella quale prenderanno atto delle richieste dei ricorrenti e dichiareranno la “sopravvenuta carenza d’interesse” al ricorso.

    A rivolgersi al Tar erano state le società Nica, Mind Informatica, Byte Elaborazioni, Global Service Communication Sas di Assirelli Mauro & c, B.M.B. Informatica di Bollani Giuseppina & c. Impresa Individuale Econ Des Prenn Egon e Softline. Con gli avvocati Francesco Paoletti e Riccardo Tagliaferri chiedevano l’annullamento del decreto ministeriale istitutivo del Sistri e di tutti gli atti amministrativi collegati, a partire dall’appalto per i programmi software necessari, aggiudicato a Selex Management (gruppo Finmeccanica).

    La rinuncia al ricorso è stata motivata col raggiungimento di un accordo sulle modalità operative del Sistri. Riservati i contenuti specifici dello stesso; è stato reso noto soltanto che l’accordo non ha alcuna natura di tipo economico.

    Intanto, l’11 maggio il Sistri verrà messo alla prova nel corso del “Click Day”. Questo il nome della giornata organizzata Confindustria e Rete Imprese Italia in cui si testerà la funzionalità dei dispositivi usb e bb del nuovo Sistema di tracciabililtà dei rifiuti, che entrerà in vigore il prossimo primo giugno.

    Il test si svolgerà con il patrocinio morale del Ministero dell’Ambiente. Dal primo giugno tutte le movimentazioni effettuate da produttori e gestori di rifiuti non dovranno più essere registrate su carta ma con modalità informatiche, tramite chiavetta Usb.

    Sono più di 300mila le imprese chiamate a partecipare al click day per verificare se il sistema reggerà alla prova dei fatti. Un debutto con tanti problemi per il Sistri, come scrive il Sole 24 Ore: il sistema deve fare i conti con “il call center che non risponde, le chiavette Usb in molti casi non sono state distribuite oppure non funzionano, il manuale e le guide operative cambiano in continuazione, i tempi per svolgere le singole registrazioni sono spesso troppo lunghi”. Le sanzioni possono arrivare ad un massimo di 93mila euro, in caso di mancata registrazione di rifiuti pericolosi.

    “Il Click Day rappresenta un modo per le imprese per tutelarsi e ridurre al minimo il rischio di sanzioni, mentre per il Ministero dell’Ambiente rappresenta un modo per avere dati più certi sullo stato delle imprese e per risolvere il problema ancora pesante della completa funzionalità del Sistema – scrive confindustria in un comunicato -. Sulla base dei risultati sarà forse possibile fare poi proposte oggettive. Un Click Day per capire se il sistema regge, in presenza di un sistema sanzionatorio pesantissimo. Perché se l’impatto ‘quantità delle comunicazioni’ fosse negativo ci troveremmo davanti nel contempo alla mancanza di flessibilità del Sistema che sarebbe devastante per tutte le componenti del Sistema di gestione dello smaltimento. Per questo serve agire sotto sforzo per aumentare le criticità”.

  77. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 7-5-2011 alle ore 13:33

    Grazie della segnalazione Giuseppina (sono contento che a prescondere dalle tue disparate traversie continui a rimanere in contatto col blog…)!

    Avevo visto l’annotazione sul sito del TAR Lazio (http://www.giustizia-amministrativa.it/WEBY2K/DettaglioRicorso.asp?val=201002591) in cui si diceva che in data 30/04/2011 la “ricorrente società Nica srl ed altri” aveva depositato un atto contenente una “dichiarazione di sopravvenuta carenza di interesse” e ne avevo dedotto l’esito, ma non avrei mai immaginato il motivo…

    E così rimarrà segreto il “segreto di Stato” apposto al SISTRI (a meno che non venga desecretato, come la Prestigiacomo aveva chiesto già tempo fa…) e forse rimarrà segreto anche questo accordo, così da indurre qualcuno a pensare, maliziosamente, che le tecniche di convincimento impiegate per far desistere le software house dalla loro azione giudiziaria rientrino tra quelle già sperimentate con successo in altri ambiti (“Scilipoti docet”….)

    Vi chiedo di postare altre eventuali notizie in merito.
    Se non ricordo male dovrebbe esserci un’altra causa (quella relativa a Finmeccanica) in cui potrebbe rientrare la questione dell’appalto sul SISTRI, …se reperisco notizie le posto…

    PS: il link all’articolo postato al precedente commento è il seguente: http://www.corrierecomunicazioni.it/news/82765/sistri_accordo_fatto_tra_prestigiacomo_e_aziende

  78. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 8-5-2011 alle ore 17:10

    E’ ora disponibile anche il testo della sentenza del TAR:

    TAR per il Lazio, Sezione Seconda-bis, sentenza n. 3926 del 6 maggio 2011
    http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Roma/Sezione%202B/2010/201002591/Provvedimenti/201103926_01.XML

    “2. Con nota pervenuta in data 30 aprile 2011, le società ricorrenti hanno comunicato che, nelle more della trattazione della causa, le parti hanno definito un accordo transattivo con l’Amministrazione resistente e che, per tali circostanze sopravvenute, è, pertanto, venuto meno l’interesse delle ricorrenti alla trattazione del ricorso, concludendo per la declaratoria della sopravvenuta carenza di interesse al gravame, così come sopra articolato.

    Alla pubblica udienza del 5 maggio 2011, la causa è stata introitata per la decisione.

    3. Il Collegio prende atto di quanto comunicato dalle società ricorrenti – confermato anche in udienza -riguardo la mancanza di interesse a coltivare il gravame, atteso l’effetto satisfattivo nei confronti delle stesse derivante dall’accordo transattivo con l’Amministrazione resistente e, quindi,il Collegio ai sensi dell’art. 35, comma 1, lett. c), del c.p.a dichiara improcedibile il gravame per sopravvenuta carenza di interesse.”
    […]
    “P.Q.M.
    Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda Bis)
    definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo dichiara improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse.”

  79. Giuseppina Cafarelli scrive:
    Scritto il 9-5-2011 alle ore 11:11

    Gentili amici, invece di piangere e lamentarci tutti, perchè tutti moi operatori, ex operatori del settore e cittadini, utilizzando anche questo blog ( Claudio Bovino permettendo ) non ci organizziamo in una class action collettiva contro il ministero e la sua assegnazione senza gara di appalto? Infondo i veri danneggiati non sono le software house ma i cittadini italiani che con le loro tasse e quindi con i loro soldi, hanno di fatto finanziato i furbetti e gli amici dei furbetti.
    Se voi siete d’accordo possiamo mettere su con pochissimi euro un tale “casino” che il governo e tutti gli amici dovranno solo nascondersi o soccombere sotto risarcimenti catastrofici.
    La mia non è utopia, analizzate bene la situazione, consultatevi con qualche legale, e vedrete che la strada è percorribile.
    Ovviamente lo stato per auto difesa al singolom cittadino lo massacra, ma al popolo italiano ( che fino a prova contraria è sovrano ), gli fa un baffo.
    Mi offro tranquillamente come volontaria a perseguire il ministero, in rappresentanza di tutti coloro che approvano la mia iniziativa, anche anticipando le spese legali se nocessario.
    Claudio tu potresti aiutarci nella mia inizziativa coordinando le varie azioni.
    Cosa ne pensate ??????????

  80. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 9-5-2011 alle ore 19:14

    Ciao Giuseppina, come già detto in risposta a Corrado (v. sopra commenti # 66 e # 67), potete utilizzare lo spazio del blog per organizzare eventuali iniziative relative al SISTRI.

    Poco più su invitavo altri operatori a far sentire la propria voce per poter vedere quanti sono disposti in concreto, eventualmente, a proporre azioni o similia, ma fino ad ora non si sono levate altre voci in merito, anche se non è detta l’ultima parola…
    In ogni caso, grazie di nuovo, Giuseppina!

    Sulla sentenza del TAR, ho scritto un articolo “riepilogativo”, consultabile in chiaro, per ora, sul sito IPSOA:
    http://www.ipsoa.it/PrimoPiano/SicurezzaAmbiente/sistri_colpo_di_scena_dichiarata_improcedibile_la_causa_al_tar_id1035822_art.aspx

    a presto!

  81. Daniel Iezzi scrive:
    Scritto il 10-5-2011 alle ore 07:55

    Signora Giuseppina …con me sfondi una porta aperta !!!!!sono pronto ad una class-action. Lo sto facendo da solo!!!!! se vuole può contattarmi le lascio il mio indirizzo personale: davapalu@alice.it

  82. Corrado scrive:
    Scritto il 10-5-2011 alle ore 08:16

    Buongiorno Giuseppina,

    sono Corrado un piccolo consulente nel campo ambientale, io come gia manifestato e segnalato dallo stesso Dott. Bovino sono qui, disponibile ad appoggiare qualsiasi iniziativa volta a deleggittimare il SISTRI non certo per un mio torna conto ma perchè, sono nauseato dalle cavolate che questi del Ministero sparano. Come ho avuto gia modo di dire, molte aziende o meglio quelle che conosco io sono molto preocupate per questo SISTRI, si parte alla Carlona ma le sanzioni sembra che saranno come nubi plumbee sopra di noi pronte a cogliere il minimo errore.
    Anche questi Click Day credo che servano a poco, pensate che la maggior parte delle aziende ha ancora i dispositivi non funzionanti, i trasportatori non sanno che fare, gli impianti cominciano solo ora ad entrare a regime, tra 20 gg. si parte e questo sinceramente a cosa è servito a nulla. Per essere pragmatici e realisti diciamo che il SISTRI entrerà in vigore secondo i tempi indicati dal Ministero, ma oltre alla class action che condivido pienamente, sarebbe opportuno lasciare ancora un pò di tempo per riuscire ad essere tutti un pò più sicuri e tranquilli, così andremo incontro ad una carneficina. In ogni caso Giuseppina io sono con te dimmi come posso aiutarti e spero che molti altri ci appoggino. Corrado

  83. Giuseppina Cafarelli scrive:
    Scritto il 10-5-2011 alle ore 17:10

    Ciao Daniel, Corrado, Claudio, e tutti voi del blog, la mia idea è quella di raggiungere un numero congruo di persone colpite e non dal sistri ( io sono una di quelle non più interessate ) per mettere su una azione legale contro il ministero attaccando proprio sul punto debole del sistema e cioè la mancata gara pubblica.
    E’ ovvio che le software house ricorrenti avranno in qualche modo avuto il “contentino”, ma a noi come possono azzittirci.
    Dovranno per forza dare delle risposte, perchè fino a prova contraria finmeccanica con la sua controllata Selex sono state pagate con soldi pubblici e quindi il popolo italiano deve sapere.
    Possiamo trovare degli avvocati ( io ne ho già uno )non affamati di soldi, volenterosi, e disposti a scontri durissimi, e formare un bel gruppo di lavoro, volto anche se necessario a proporre allo stato e quindi a noi tutti, un progetto sensato con le stesse finalità del sistri, più economico e soprattutto FATTO DA GENTE CHE DI RIFIUTI E DI LAVORO SE NE INTENDE, E NON DA QUATTRO BUROCRATI SENZA SCRUPOLI CHE IL LAVORO ( QUELLO SUDATO FATTO DI 25 ORE LAVORATIVE AL GIORNO)non sanno neanche cos’è.
    Poi potrà gestirlo pure la CIA il KGG o FBI , a noi non interessa, interessa che faccia lavorare la gente, che non ci rubi tempo utile, e che non sia un’ennesima tassa.
    Un software che gestisce in tempo reale questo tipo di comunicazioni lo può mettere su chiunque ha un po di dimestichezza con il computer, e in rete e per pochi euro si trovano ragazzi che fanno impallidire la selex.
    Per passare dalle parole ai fatti cominciate a parlare con uqalche vostro amico o conoscente avvocato ( nè conoscerete sicuramente ), selezionatelo/i in base allo scopo e proponetegli l’ìidea.
    Li metteremo in contatto tra di loro e quando tutto e pronto facciamo il “mazzo” al ministero e ai furbetti.
    Purtroppo dobbiamo muoverci noi , e forse è anche meglio, ma il risultato credo che possa essere deleterio per ( come si dece in gergo dalle mie parti ) “sti quattro papponi”.
    Un saluto a tutti voi.

  84. SISTRI, oggi è il click day - The New Blog Times scrive:
    Scritto il 11-5-2011 alle ore 08:26

    […] che anomalie e difficoltà incontrate – mal comune mezzo gaudio – sono elementi di un problema generalizzato: chiavette USB che non avviano nulla (per configurazioni inadeguate all’utilizzo in LAN […]

  85. Alberto scrive:
    Scritto il 11-5-2011 alle ore 21:30

    E’ una situazione ridicola. Non funziona niente e dicono che il Click day è stato un successo. Ma ci prendono in giro ????

  86. Corrado scrive:
    Scritto il 11-5-2011 alle ore 23:29

    Gentile Dott. Bovino,

    che dire ! Oggi c’e stato il tanto atteso “Click Day”, ormai non c’e piu’ tempo per demagogie, barzellette e quant’altro.
    La giornata di oggi ha dimostrato ancora una volta, la scarsa serieta’ della faziosa armata Pelaggi, Prestigiacomo al delirio assoluto del festival della menzogna.
    Il Click Day ha dimostrato in tutta la sua chiarezza la inadeguatezza del sistema Sistri, io e molti altri colleghi abbiamo passato ore interminabili a cercare di entrare nel sistema, il piu’ delle volte inutilmente e siamo stati espulsi dal sistema che non ci ha fatto nemmeno accedere.
    Quindi non si tratta più di raccontare impressioni personali, opinioni. Il Click Day e’ stato un vero fiasco e sfido chiunque a dirmi che e’ stato capace di aver testato positivamente il sistema. Quindi io spero dal profondo del cuore che ci sia qualche persona di buon senso che possa far capire a queste persone che la preoccupazione sta proprio nel fatto che Giugno e’ alle porte e il pericolo di non riuscire a fare bene o di trovarsi in situazioni come quella di oggi non ci rasserena per niente.
    Spero che anche le associazioni di categoria prendano le distanze da questo Sistri e rappresentino le persone che lavorano onestamente e che con fatica cercano di rimanere dignitosamente sul mercato. Non posso credere che la giornata di oggi non abbia significato che non e’ accettabile essere trattati con questa approssimazione. Io l’avvocato Pelaggi lo piglierei per un orecchio e lo porterei dalle ditte per fargli vedere quale grande prodigio hanno partorito.
    E’ di una inaudita vergogna trattare così i contribuenti, ma loro pur di non ammettere che e’ stato un fiasco negano anche l’evidenza, anzi mi sembra di sentirlo il genio del bosco che magari dice che lo abbiamo fatto di proposito a non farlo funzionare, magari siamo andati sullo spazio per sabotare il satellite che dava il segnale al sistema o che magari e’ capitato solo a poche ditte di non essere stati capaci di far funzionare il sistema o magari a chi non funzionava la colpa e’ stata di un gatto nero che attraversava la strada o di altre fantasiose stupidaggini.
    Il Click Day loro lo sapevano già che sarebbe stato un fiasco e hanno dovuto far buon viso per non “sputtanarsi”.
    Il Ministero non ha mai fatto i salti gioia per questo perché sapevano che sarebbe andata come è andata e quindi la risposta era altrettanto scontata. A questo punto non ci resta che appoggiare Giuseppina e aspettare Giugno per vedere cosa accadrà. Dott. Bovino mi piacerebbe che anche Lei esprimesse la sua opinione, le sue sensazioni razionali, certo non le potrò chiedere cosa pensa accadrà, la sfera di cristallo lo sappiamo benissimo che non la possiede neppure Lei, ma sarebbe interessante, anche alla luce di questa giornata quale é il pensiero su questa situazione a pochi giorni dall’entrata in vigore del Sistri. Chiedo scusa a tutti per questo mio sfogo e per lo spazio che ho occupato, ma anche oggi mi sono sentito preso in giro !! Saluti Corrado

  87. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 12-5-2011 alle ore 01:44

    Per cominciare volevo mettere a fianco i due comunicati ufficiali sul “Click-day” del Sistri e cioè quello diffuso dall’ANSA (non ho trovato l’originale del Ministero…) e quello congiunto di Confartigianato, RE.TE Imprese Italia ed Alleanza delle Cooperative Italiane, giusto per dar ragione a quel mio amico che molto tempo fa mi diceva che per capirci qualcosa in Italia (ma non solo) bisognava leggere più giornali e non uno soltanto…

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    1)
    Rifiuti: Sistri,oltre 121 mila accessi da mezzanotte alle 17
    Ultimate 21 mila operazioni da parte di 65 mila imprese – 11 maggio, 20:23
    http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/rifiuti/2011/05/11/visualizza_new.html_870973989.html

    (ANSA) – ROMA, 11 MAG – Sono stati 121.991 gli accessi a Sistri, il Sistema di tracciabilita’ dei rifiuti speciali e pericolosi, dalla mezzanotte alle 17 di oggi da parte di 65.985 utenti con 21.762 operazioni di movimentazioni rifiuti effettuate con il nuovo sistema che diventera’ obbligatorio da 1 giugno prossimo.

    Questo, si legge in una nota del ministero dell’Ambiente, il bilancio numerico del ”click day”, il giorno di test, sotto la supervisione dei carabinieri del Noe che gestiscono il sistema, del Sistri organizzato da Confindustria, Reteimprese-Italia, Lega Cooperative, Confapi e altre associazioni di categoria. Dal punto di vista della funzionalita’ del sistema, continua il ministero, “il Sistri ha superato la prova nonostante un picco di oltre 20 mila accessi contemporanei a meta’ mattinata.

    Tali accessi peraltro nella stragrande maggioranza non erano destinati a testare la funzionalita’ del sistema ma riguardavano procedure di attivazione da parte di imprese che non si erano mai connesse al Sistri. Da cio’ alcuni ritardi registrati nella connessione al sistema.

    Oltre ai 121 mila accessi effettuati sono stati registrati 37 mila accessi non riusciti. I mancati accessi hanno riguardato 18 mila imprese. Per 11 mila si e’ trattato di un rinvio in automatico per aggiornare il software, per 4367 di inserimento errato della password da parte degli utenti, per 2314 il mancato accesso e’ stato causato dal disallineamento dei dati delle chiavette USB agli aggiornamenti dei dati amministrativi delle imprese, problema gia’ noto per il quale la direzione del Sistri sta gia’ intervenendo”.

    “Complessivamente quindi – conclude la nota – su 83 mila aziende coinvolte i problemi hanno riguardato meno del 3% dell’utenza che ha partecipato al click day, il che puo’ definirsi un pieno successo”.(ANSA).

    2)
    dal sito:
    http://www.confartigianato.it/

    Confindustria
    Rete Imprese Italia
    Alleanza delle Cooperative Italiane

    COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

    Rifiuti: sospendere l’applicazione del SISTRI

    Roma, 11 maggio 2011 – Le associazioni imprenditoriali e cooperative esprimono forte preoccupazione per l’esito totalmente negativo del click day sul Sistri, il sistema informatico per la tracciabilità dei rifiuti.
    Alla luce dei dati pervenuti a metà pomeriggio risulta con evidenza che la grande maggioranza degli operatori ha registrato rilevanti malfunzionamenti e che il sistema informatico predisposto per il servizio ha mostrato gravi carenze. Per questo le organizzazioni firmatarie del comunicato chiedono con urgenza la sospensione dell’entrata in vigore del Sistri, prevista per il prossimo 1 giugno, e un ripensamento dell’intero sistema.

  88. Daniel Iezzi scrive:
    Scritto il 12-5-2011 alle ore 08:47

    signori …..non vi dico cosa gira sul web a riguardo del sistri day. ecco l’articolo de il sole24ore

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-05-12/terzo-imprese-fallisce-click-063727.shtml?uuid=Aa7r2NWD

  89. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 12-5-2011 alle ore 10:35

    Grazie per queste ultime segnalazioni (in particolare, mi rivolgo a Giuseppina, Corrado, Daniel e Alberto).

    Anche io ho redatto (stanotte…) un articolo che dovrebbe essere pubblicato in giornata sul sito del Quotidiano IPSOA, che verte principalmente sulle differenti e diametralmente opposte interpretazioni dell’esito del TEST.

    Dell’articolo – del quale, laddove fosse pubblicato anche “in chiaro” per i non abbonati sul sito IPSOA, vi fornirò il link – vi anticipo questo stralcio che null’altro fa che citare il comunicato della CNA Firenze (come esempio di quello che è successo in tanete altre parti d’Italia):

    “[…] leggiamo un comunicato che ci avverte che “A pochi giorni dall’avvio ufficiale, previsto per il 1 giugno, il Sistri, nuovo sistema telematico per la tracciabilità dei rifiuti, fallisce la prova generale.” Infatti, “CNA Firenze, attraverso la sua società di servizi, ha partecipato al test organizzato su scala nazionale per verificare l’effettiva operatività del Sistri che, in provincia di Firenze, interessa potenzialmente oltre 4.000 aziende con produzione di rifiuti speciali. Per l’intera giornata il personale dell’associazione ha assistito numerose aziende del territorio che hanno volontariamente scelto di partecipare al Click Day.”
    Ma cosa è successo allora? “Il responso è negativo. A conclusione della giornata si sono registrate infatti una serie di criticità che dimostrano come il sistema non sia ancora pronto a partire. Le difficoltà hanno interessato diversi momenti della procedura ma si sono concentrate soprattutto sulla dinamica di accesso al servizio. Per molte imprese è stato infatti impossibile entrare nel sistema o per mancato riconoscimento dell’utente o per l’impossibilità assoluta di accedere. Su circa 100 imprese assistite da CNA Firenze, infatti, solo una decina sono riuscite, dopo lunghe attese, a completare l’inserimento dati.”
    Da tali dichiarazioni, della cui veridicità non sembrerebbe doversi dubitare, emergono elementi di forte contrasto col comunicato del MATTM. Secondo la CNA Firenze “Adesso il Ministero dell’Ambiente dovrà riflettere su quanto emerso dal test e prendere atto che il Sistri non è ancora pronto per l’avvio. Insistere, allo stato attuale, per far partire il sistema dal 1 giugno significherebbe esporrebbe migliaia di aziende al rischio di pesantissime sanzioni per inadempienze che non dipendono in alcun modo dalla loro volontà.”

    Per il comunicato della CNA Firenze:
    http://www.firenze.cna.it/default.asp?idtema=1&idtemacat=1&page=news&action=read&idnews=3819

  90. Corrado scrive:
    Scritto il 12-5-2011 alle ore 19:30

    Cari amici,

    comunque alla luce di quanto accaduto e sentito le esperienze delle varie associazioni, leggendo anche le varie rassegne stampa è emerso che il SISTRI non va, c’è poco da fare. Speriamo che ci sia una proroga seria e non il posticipo scaglionato partendo dal 13 Luglio 2011 fino al 12 febbraio 2012. Credo che la differenziazione, se fosse vera, partorirebbe una scontata ennesima bufala.
    E’ proprio un atteggiamento a tirare a campare basato sul nulla. Comunque ho l’impressione che ne vedremo ancora delle belle !! Intanto per la seconda volta le aziende hanno pagato il contributo e questo porterà, a mio modesto parere, a sollevare un altro polverone. Mi viene da ridere pensando che se mi fossi comportato così come il MATTM i miei clienti a pedate nel sedere mi avrebbero massacrato, non capisco come mai loro continuano a percepire compensi per aver prodotto un sistema che non funziona spacciandolo per eccezionale, qualcosa non torna !! Saluti Corrado

  91. Paola scrive:
    Scritto il 13-5-2011 alle ore 15:00

    Leggendo tutti i commenti in questo blog mi sono sentita un pochino meglio, come si dice… “mal comune mezzo gaudio”. Ma qui c’è poco da gioire.
    Anche io ho partecipato al click-day, come gli altri 4 impianti appartenenti alla azienda per cui lavoro. Fino alle 8,30 niente da obiettare, ma alle 9.33 il sistema si è bloccato definitivamente e non c’era verso di completare UNA singola operazione. Io sono produttore, trasportatore e destinatario in un impianto di recupero rifiuti speciali.
    Dovevo pianificare un viaggio come trasportatore e quando finalmente sono riuscita ad entrare nella mappa di Sistri, un semplice tragitto di 35 km. si è trasformato nel giro del mondo in 98 km… Ma chi ha inserito i dati nel satellitare del sistema? Un alieno? Mah….
    Nei due giorni successivi il programma ha ricominciato a funzionare, ma le chiavette dei conducenti restano un incubo diurno….
    Se penso che la mia azienda ha speso 15.000 euro solo di iscrizione, altro che abbattimento dei costi! Qui l’unica cosa che sono riusciti ad abbattere è la mia pazienza.
    Ciao, compagni di sventura.
    Paola

  92. Alma scrive:
    Scritto il 16-5-2011 alle ore 16:15

    Ciao a tutti,
    come dice paola, è bello non sentirsi soli in questa sventura, io controllo e gestisco i 43 impianti della ditta per cui lavoro e il click day è stato una catastrofe perchè tutto ciò che il giorno prima funzionava mercoleì non funzionava più!! Addirittura la stessa mail con le problematiche scritta ad infosistri@sistri.it dal secondo invio mi torna indietro dicendomi che il destinatario è errato!!!!
    Speriamo che qualcuno metta giudizio perchè altrimenti sarà veramente difficile gestire la situazione!!!
    Ciao compagni
    Alma

  93. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 23-5-2011 alle ore 12:48

    Salve a tutti,
    che gli effetti del Click Day sortiscano una nuova proroga? o una sospensione delle sanzioni?

    Ne ho parlato in un mio articolo appena publicato sul Quotidiano IPSOA (http://ilquotidiano.ipsoa.it/), consultabile per i soli abbonati, ma che è stato ripreso dal sito della casa editrice (http://www.ipsoa.it), dove è ancora consultabile in chiaro al seguente indirizzo: http://www.ipsoa.it/PrimoPiano/SicurezzaAmbiente/sistri_dalla_lettera_al_premier_al_ministro_possibilista_lo_stop_ci_puo_stare_id1037828_art.aspx

    Cmq, lo “posto” qui sotto…

    ***********

    SISTRI, dalla lettera al premier al Ministro possibilista, lo stop ci puo’ stare
    Claudio Bovino

    Non l’avrei mai detto, tanto mi era parsa determinata Stefania Prestigiacomo, il Ministro dell’Ambiente, con le sue risposte risolute di diniego a chi nemmeno un mese fa chiedeva una nuova proroga della piena operativita’ del SISTRI. Ma dopo che il Click Day dell’11 maggio 2011 ha messo in evidenza l’inefficienza del Sistema e dopo la lettera delle imprese al premier, la risposta del Ministro letta dall’Uomo di Cirene al question time sembra avere un tono diverso, e (forse) c’e’ di nuovo profumo di proroga nell’aria.

    Come in un feuilleton ottocentesco, o come in una soap opera dei nostri tempi, le vicende del SISTRI mantengono alta la suspence con nuovi e inaspettati colpi di scena. Il protagonista è, dunque, ancora il SISTRI, il nuovo Sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti che prima di divenire operativo è stato già sottoposto a numerosi interventi correttivi.

    Un Sistema che è stato presentato come una soluzione d’avanguardia per la lotta alle ecomafie ed agli illeciti nell’ambito della gestione dei rifiuti, ma che fa ancora fatica a funzionare.
    E allora diventano ancora più stridenti le distanze tra quello che negli annunci di un anno fa del Ministero doveva essere l’esempio che l’Europa ci doveva copiare e quello che è oggi, un software/portale/grande fratello dei rifiuti accusato dalle imprese di non essere sufficientemente collaudato per poter essere utilizzato dal 1° giugno.
    Ancora oggi, nonostante tutte le proroghe intervenute e il prolungamento della sperimentazione (la c.d. “fase transitoria”) da uno a otto mesi. E tutto questo, mentre l’emergenza rifiuti di Napoli è sempre più drammatica, come il silenzio mediatico che la avvolge.

    L’appello delle imprese: sospendere il SISTRI per il tempo necessario

    Ne avevamo parlato del Click Day e, come altri “osservatori”, avevamo messo in rilievo le letture diametralmente opposte che venivano date dell’iniziativa, da un lato la nota dei promotori delle imprese che gridava al fallimento del test di funzionalità del SISTRI e dall’altro il comunicato del Ministero che parlava di pieno successo.
    Come si dice, qualcuno si era guardato una partita diversa. Ma le imprese non sono rimaste ferme a guardare ed il 16 maggio hanno inviato una lettera aperta direttamente al premier Silvio Berlusconi e solo “p.c.” al Ministro Prestigiacomo.
    La lettera – firmata da RETE Imprese Italia, Confapi, Confindustria e Alleanza delle cooperative italiane – è breve ma chiara, e non lascia adito a dubbi: “Da diversi mesi le imprese testavano le nuove procedure, riferendone innumerevoli inconvenienti e malfunzionamenti.
    Per questo abbiamo verificato direttamente, in una giornata di test che si è svolta l’11 maggio, la situazione effettiva. Il novanta per cento delle imprese ha denunciato disfunzioni di ogni genere: inutilizzabilità dei dispositivi informatici forniti dal Ministero, ore e ore di impossibilità di accedere al sistema, interruzioni nei collegamenti, procedure lunghissime.
    Nell’insieme, la nostra valutazione è che il test ha dato un esito che difficilmente avrebbe potuto essere peggiore.” Non ci sono mezzi termini… “esito che difficilmente avrebbe potuto essere peggiore”.
    La richiesta delle imprese, dunque, è quella fatta già nella stessa giornata del Click day, “sospendere per il tempo necessario l’obbligatorietà del SISTRI e di ripensare tutti assieme il sistema, tenendo conto delle segnalazioni dei malfunzionamenti e individuando le soluzioni più efficaci.
    Le imprese, che sono chiamate a rispettare la legge, chiedono solo di essere messe nella condizione di poterlo fare.”
    In conclusione, le imprese hanno chiesto un incontro al Premier per “ripensare assieme il sistema tenendo conto delle segnalazioni dei malfunzionamenti e individuando le soluzioni più efficaci”.

    Proroga o sospensione delle sanzioni?

    Una prima risposta alle istanze delle imprese è venuta dalle parole del Ministro per i rapporti con il parlamento, Elio Vito, pronunciate durante il question time del 18 maggio (Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata – Resoconti dell’Assemblea: http://www.camera.it/412?idSeduta=474&resoconto=stenografico&indice=alfabetico&tit=00120&fase=00070) in replica all’interrogazione n. 3-01649 presentata dall’On. Mario Pepe (IR) [http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.asp?highLight=0&idAtto=38871&stile=6].
    Questi aveva così sintetizzata la sua interrogazione: “Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che possiamo inventare per molestarli, incepparli e scoraggiarli.
    Sono parole di Luigi Einaudi, pronunciate quasi mezzo secolo fa, parole di stringente attualità se si pensa allo sconforto e agli avvilimenti di migliaia di imprese che in questi giorni hanno a che fare con il famigerato Sistri (Sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi), un sistema utile, ma complicato e costoso. Nel giorno del click-day sono stati registrati 37 mila accessi non riusciti che hanno riguardato 18 mila imprese sulle quali potrebbero abbattersi sanzioni eccessive.”
    Il Ministro Vito ha, quindi, letto la risposta inviata dal Ministro Prestigiacomo impossibilitata ad essere presente alla Camera, della quale riportiamo qualche stralcio: “Sul piano operativo vi sono stati ritardi sia nella fase di iscrizione dei soggetti obbligati al Sistri, sia nella successiva fase di distribuzione dei dispositivi elettronici che, in diversi casi, hanno scontato malfunzionamenti, anche se, ad onor del vero, va detto che non sono mancati episodi di vera e propria, deliberata, resistenza al cambiamento.
    Tenendo conto di queste situazioni nel loro complesso, il Governo ha mostrato senso di responsabilità, concedendo proroghe che si sono succedute nel tempo. Non vi è dunque stata una carenza di attenzione per le esigenze poste dagli operatori tramite le organizzazioni imprenditoriali di appartenenza che sono state, anzi, direttamente coinvolte nel processo di costruzione e di attuazione del nuovo sistema di controllo della tracciabilità.”
    Proseguendo, si legge che: “Non escludiamo peraltro che, una volta terminata la contabilizzazione dei costi e delle entrate relative al 2010, possano verificarsi delle eccedenze destinabili alla riduzione dei livelli contributivi.
    Non sarà possibile in ogni caso procedere a tale aggiornamento per il corrente anno, vista la complessità delle verifiche che si stanno effettuando. Oltre sette mila imprese hanno infatti chiesto la revisione dei contributi versati o la loro restituzione”.
    La soap-opera SISTRI non è finita ancora, quindi, e prima della fine del mese ci offrirà probabilmente nuovi spunti di riflessione.

  94. Daniel Iezzi scrive:
    Scritto il 25-5-2011 alle ore 08:29

    Un sistema ideato da chi non opera nel settore ed ha falle da ogni parte…. tempi lunghi, circa 30 secondi per ogni firma da apporre, ad ogni movimento ci vogliono circa 2/3 firme moltiplicate per una azienda di trasporto e/o di recupero dove si gestistono 50 movimenti al giorno sono 30×3×50= 4500 secondi ovvero 75 minuti SOLO per FIRMARE!!!! Ci rendiamo conto???????????
    Per non parlare del livello medio di istruzione di molti autisti (a cui si deve dare un dispositivo USB), delle possibilità di Virus, dei costi di formazione, dell’acquisto di sim card con i relativi costi di abbonamento, dei nuovi pc, della lentezza per nuovi dispositivi e tanto tanto tanto altro ancora….
    Poi la notte, con i carichi/scarichi notturni… uffici aperti 24 su 24…. è questa la loro idea di abbattimento costi?
    Le cose vanno fatte da chi opera nel settore con l’affiancamento delle forze dell’ordine, NON DA CHI STA SEDUTO COMODAMENTE E FA SOLO TANTE CHIACCHIERE.
    Complimenti

  95. Daniel Iezzi scrive:
    Scritto il 26-5-2011 alle ore 08:58

    Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che possiamo inventare per molestarli, incepparli e scoraggiarli.
    Sono parole di Luigi Einaudi,

    QUESTE PAROLE TUONANO!!!!!! MI PERMETTO DI RIPROPORLE…………….

  96. Daniel Iezzi scrive:
    Scritto il 26-5-2011 alle ore 12:58

    http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/rifiuti/2011/05/26/visualizza_new.html_845118507.html

  97. Daniel Iezzi scrive:
    Scritto il 26-5-2011 alle ore 12:59

    anche la proroga si presenta come una porcata …… immaginatevi una gestione parallela tra vecchio e nuovo …………..mah………….

  98. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 31-5-2011 alle ore 11:00

    Il nuovo DM 26 maggio 2011, di proroga dei termini di avvio del SISTRI, è in GU.
    Le sanzioni, in verità, non sono state “ritoccate”…

    Ecco il testo:

    MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
    DECRETO 26 maggio 2011
    Proroga del termine di cui all’articolo 12, comma 2, del decreto 17 dicembre 2009, recante l’istituzione del sistema di controllo della tracciabilita’ dei rifiuti. (11A07229)
    (GU n. 124 del 30-5-2011)

    IL MINISTRO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

    Visto il decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con legge 3 agosto 2009, n. 102, recante: «Provvedimenti anticrisi, nonche’ proroga di termini» e, in particolare, l’art. 14-bis;
    Visto il decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 17 dicembre 2009, recante «Istituzione del sistema di controllo della tracciabilita’ dei rifiuti, ai sensi dell’art. 189 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e dell’art. 14-bis del decreto-legge n. 78 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 102 del 2009», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 13 gennaio 2010, n. 9, supplemento ordinario; Visto il decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 15 febbraio 2010, recante «Modifiche ed integrazioni al decreto 17 dicembre 2009, recante: “Istituzione del sistema di controllo della tracciabilita’ dei rifiuti, ai sensi dell’art. 189 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e dell’art. 14-bis del decreto-legge n. 78 del 2009 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 102 del 2009″», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – serie generale – 27 febbraio 2010, n. 48;
    Visto il decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 9 luglio 2010, recante «Modifiche ed integrazioni al decreto 17 dicembre 2009, recante “Istituzione del sistema di controllo della tracciabilita’ dei rifiuti, ai sensi dell’art. 189 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e dell’art. 14-bis del decreto-legge n. 78 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 102 del 2009″», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – serie generale – 13 luglio 2010, n. 161;
    Visto il decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 22 dicembre 2010, recante «Modifiche ed integrazioni al decreto 17 dicembre 2009, recante l’istituzione del sistema di controllo della tracciabilita’ dei rifiuti», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 28 dicembre 2010, n. 302;
    Visto il decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 18 febbraio 2011, n. 52, recante «Regolamento recante istituzione del sistema di controllo della tracciabilita’ dei rifiuti, ai sensi dell’art. 189 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e dell’art. 14-bis del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102»;
    Considerato che dal 1° ottobre 2010 e’ stato dato avvio al Sistema di controllo della tracciabilita’ dei rifiuti (SISTRI);
    Considerato che dal 1° ottobre 2010 i soggetti di cui agli articoli 1 e 2 del decreto ministeriale 17 dicembre 2009 e successive modifiche e integrazioni, a cui sono stati consegnati i dispositivi, sono comunque obbligati ad operare nel rispetto del predetto decreto;
    Considerato che l’art. 28, comma 2, del decreto ministeriale del 18 febbraio 2011, n. 52, prevede l’obbligo per i soggetti di cui agli articoli 3, 4 e 5 del medesimo decreto di adempiere, fino al 31 maggio 2011, anche agli obblighi previsti dagli articoli 190 e 193 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152;
    Ritenuto opportuno prorogare il periodo di cui all’art. 12, comma 2, del decreto ministeriale 17 dicembre 2009 e successive modifiche e integrazioni, al fine di consentire ai soggetti obbligati di far fronte alle rispettive differenziate esigenze di adeguamento operativo necessarie a garantire la piena funzionalita’ del sistema della tracciabilita’ SISTRI, con tempistiche proporzionate e graduate;
    Considerato che nelle more dello scadere del rispettivo termine di cui all’art. 12, comma 2, del decreto ministeriale 17 dicembre 2009 e successive modifiche e integrazioni, tutti i soggetti comunque tenuti all’iscrizione al SISTRI sono tenuti all’osservanza degli obblighi previsti dagli articoli 190 e 193 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e sono soggetti alle relative sanzioni;

    Decreta:

    Art. 1 Proroga di termini 1.
    Il termine di cui all’art. 12, comma 2 del decreto ministeriale 17 dicembre 2009, come modificato dall’art. 1, comma 1, lettera b) del decreto ministeriale 28 settembre 2010, e dal decreto ministeriale 22 dicembre 2010, e’ prorogato al 1° settembre 2011 per:
    a) i produttori di rifiuti di cui all’art. 3, comma 1, lettera a) del decreto ministeriale 18 febbraio 2011, n. 52, che hanno piu’ di 500 dipendenti;
    b) le imprese e gli enti produttori di rifiuti speciali non pericolosi, di cui all’art. 184, comma 3, lettere c), d) e g) del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, che hanno piu’ di 500 dipendenti;
    c) le imprese e gli enti che raccolgono o trasportano rifiuti speciali a titolo professionale autorizzati per una quantita’ annua complessivamente trattata superiore a 3.000 tonnellate;
    d) i soggetti di cui all’art. 3, comma 1, lettere c) e d) del decreto ministeriale 18 febbraio 2011, n. 52.

    2. Il termine di cui all’art. 12, comma 2 del decreto ministeriale 17 dicembre 2009, come modificato dall’art. 1, comma 1, lettera b) del decreto ministeriale 28 settembre 2010, e dal decreto ministeriale 22 dicembre 2010, e’ prorogato al 1° ottobre 2011 per:
    a) i produttori di rifiuti di cui all’art. 3, comma 1, lettera a) del decreto ministeriale 18 febbraio 2011, n. 52, che hanno da 251 a 500 dipendenti;
    b) le imprese e gli enti produttori di rifiuti speciali non pericolosi, di cui all’art. 184, comma 3, lettere c), d) e g) del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, che hanno da 251 a 500 dipendenti;
    c) i comuni, gli enti e le imprese che gestiscono i rifiuti urbani della regione Campania.

    3. Il termine di cui all’art. 12, comma 2 del decreto ministeriale 17 dicembre 2009, come modificato dall’art. 1, comma 1, lettera b) del decreto ministeriale 28 settembre 2010, e dal decreto ministeriale 22 dicembre 2010, e’ prorogato al 2 novembre 2011 per:
    a) i produttori di rifiuti di cui all’art. 3, comma 1, lettera a) del decreto ministeriale 18 febbraio 2011, n. 52, che hanno da 51 a 250 dipendenti;
    b) le imprese e gli enti produttori di rifiuti speciali non pericolosi, di cui all’art. 184, comma 3, lettere c), d) e g) del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, che hanno da 51 a 250 dipendenti.

    4. Il termine di cui all’art. 12, comma 2 del decreto ministeriale 17 dicembre 2009, come modificato dall’art. 1, comma 1, lettera b) del decreto ministeriale 28 settembre 2010, e dal decreto ministeriale 22 dicembre 2010, e’ prorogato al 1° dicembre 2011 per:
    a) i produttori di rifiuti di cui all’art. 3, comma 1, lettera a) del decreto ministeriale 18 febbraio 2011, n. 52, che hanno da 11 a 50 dipendenti;
    b) le imprese e gli enti produttori di rifiuti speciali non pericolosi, di cui all’art. 184, comma 3, lettere c), d) e g) del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, che hanno da 11 a 50 dipendenti;
    c) le imprese e gli enti che raccolgono o trasportano rifiuti speciali a titolo professionale autorizzati per una quantita’ annua complessivamente trattata fino a 3.000 tonnellate.

    5. Il termine di cui all’art. 12, comma 2 del decreto ministeriale 17 dicembre 2009, come modificato dall’art. 1, comma 1, lettera b) del decreto ministeriale 28 settembre 2010, e dal decreto ministeriale 22 dicembre 2010, e’ prorogato al 2 gennaio 2012 per i produttori di rifiuti di cui all’art. 3, comma 1, lettera a) del decreto ministeriale 18 febbraio 2011, n. 52, che hanno fino a 10 dipendenti.

    6. Il termine di cui all’art. 12, comma 2 del decreto ministeriale 17 dicembre 2009, come modificato dall’art. 1, comma 1, lettera b) del decreto ministeriale 28 settembre 2010, e dal decreto ministeriale 22 dicembre 2010, e’ prorogato al 1° settembre 2011 per i soggetti di cui all’art. 3 del decreto ministeriale 18 febbraio 2011, n. 52, non menzionati nei commi da 1 a 5 del presente articolo, nonche’ per i soggetti di cui all’art. 4 del decreto ministeriale 18 febbraio 2011, n. 52.

    7. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Il presente decreto e’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 26 maggio 2011 Il Ministro: Prestigiacomo Registrato alla Corte dei conti il 27 maggio 2011 Ufficio controllo atti Ministeri delle infrastrutture ed assetto del territorio, registro n.9, foglio n. 172

  99. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 31-5-2011 alle ore 11:53

    ah..dimenticavo, grazie Daniel degli aggiornamenti!

  100. Corrado scrive:
    Scritto il 31-5-2011 alle ore 12:12

    Carissimi amici,

    sono letteralmente sfatto, è stata una cavalcata senza precedenti, chiavette che non funzionavano, chiavette da resettare, contact center pressochè irraggiungibile e poi la proroga che segna solo e soltanto una tregua.

    Personalmente ritengo che la proroga sia assolutamente inutile, forse c’era qualcos’altro che avremmo voluto sentire, qualcosa che utopisticamente poteva riassumersi più o meno in questo modo: Il Sistri effettivamente è troppo farraginoso, pur ritenendo indispensabile che debba partire riteniamo che ad oggi non ci siano oggettivamente le condizioni per farlo avviare, quindi la proroga che concederemo per “X” tempo servirà essenzialmente per correggere o ripensare una metodologia meno penalizzante per le imprese.

    Credo che tutti aspettassimo un tipo di considerazione così, serena, obbiettiva e senza isterismi. La proroga NON serve a niente, serve più al Ministero che non agli addetti ai lavori.

    Ma davvero pensate che da Settembre fino a Gennaio avremmo risolto i problemi del SISTRI ??

    Qualcuno sa spiegarmi cosa c’è dietro le righe ?? Io non riesco a comprendere questa situazione.

    Gli operatori non hanno chiesto la proroga tanto per chiedere, hanno chiesto la proroga per ripensare ad un sistema che così com’è non ci piace, ci complica il lavoro che per scaricare 10 tipologie di rifiuti da una ditta (linea premettendo) ci porta via del tempo mentre gia in un sistema di vita complessivo incasinato come il nostro ci porta costantemente alla ricerca della 25^ ora del giorno.

    Dott. Bovino cosa ne pensa ?? Perchè la situazione non smetterà di farci preoccupare nonostante le rassicurazioni circa la mano morbida che gli organi di controllo dovranno usare appena partirà il SISTRI, chiaramente la domanda è rivolta anche a tutti Voi che mi leggete.

    Grazie come sempre per la Vostra attenzione e a presto. Saluti ! Corrado

  101. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 31-5-2011 alle ore 15:15

    per ora, Corrado, solo alcune considerazioni:

    – credo che il Ministro abbia concesso la proroga solo per l’intervento diretto del Premier, al quale è stata indirizzata l’ultima lettera di Confindustria, Reteimprese, etc, lettera nella quale il Ministro figura solo “per conoscenza”: era davvero determinata (ma non so su quali basi si poggiasse la sua convinzione) a far avviare il SISTRI il 1° giugno, forse semplicemente per non “rimangiarsi” la parola confermata in più occasioni di non concedere più proroghe, pure di fronte all’evidenza dei malfunzionamenti;

    – la proroga contenuta nel D.M. conferma “ufficialmente” che quanto dichiarato in modo tronfio nel comunicato diffuso dal MATTM all’indomani del Click-day non corrispondesse assolutamente al vero, il “pieno successo” era invece un concreto disastro! se dovessimo prendere questo comunicato quale metro per valutare la comunicazione istituzionale realizzata sulla questione allora si potrebbe essere indotti a non dover credere più nemmeno ad una parola dei vari comunicati stampa del MATTM!…ma non voglio estremizzare, …

    – sul tavolo del MATTM giacciono ancora molti problemi pratici relativi al SISTRI segnalati da più parti (per es., ANCI) ai quali non è stata data alcuna risposta sino ad ora,

    – temo anche io che a settembre i problemi non saranno risolti …

  102. DANIEL scrive:
    Scritto il 9-6-2011 alle ore 10:32

    ECCOVI LA CILIEGINA SULLA TORTA!!!!!

    http://www.primadanoi.it/modules/articolo/article.php?storyid=6872

    COPIATE LA STRINGA SUL BANNER E LEGGETE, E’ APPARSO SU UN GIORNALE LOCALE ON-LINE

  103. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 18-8-2011 alle ore 19:02

    …da non credere!

    la “Manovra bis” contenuta nel Decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante “Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo” – pubblicato sulla GU n. 188 del 13-8-2011 ed in vigore dallo stesso giorno – ha “decretato” la morte per legge del SISTRI!!!

    Queste sono le disposizioni che segnano la conclusione – a meno di modifiche in sede di conversione del D.L. n. 138/2011, da effettuare entro il 12 ottobre 2011 – della (a dir poco tormentata) vicenda del SISTRI:

    Titolo II (LIBERALIZZAZIONI, PRIVATIZZAZIONI ED ALTRE MISURE PER FAVORIRE LO SVILUPPO)

    [omissis]

    Art. 6 (Liberalizzazione in materia di segnalazione certificata di inizio attività, denuncia e dichiarazione di inizio attività. Ulteriori semplificazioni)

    [omissis]

    comma 2. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, sono abrogati:
    a) il comma 1116, dell’articolo 1, della legge 27 dicembre 2006, n. 296;
    b) l’articolo 14-bis del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102;
    c) il comma 2, lettera a), dell’articolo 188-bis, e l’articolo 188-ter, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modificazioni;
    d) l’articolo 260-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modificazioni;
    e) il comma 1, lettera b), dell’articolo 16 del decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205;
    f) l’articolo 36, del decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205, limitatamente al capoverso «articolo 260-bis»;
    g) il decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 17 dicembre 2009 e successive modificazioni;
    h) il decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, 18 febbraio 2011 n. 52.
    3. Resta ferma l’applicabilità delle altre norme in materia di gestione dei rifiuti; in particolare, ai sensi dell’articolo 188-bis, comma 2, lettera b), del decreto legislativo n. 152 del 2006, i relativi adempimenti possono essere effettuati nel rispetto degli obblighi relativi alla tenuta dei registri di carico e scarico nonchè del formulario di identificazione di cui agli articoli 190 e 193 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni.

    La decisione del Governo ha fatto infuriare il Ministro Prestigiacomo, per la quale, invece, la priorità, era di far entrare al più presto in funzione la sua “creatura”, con i dovuti aggiustamenti, come si evince dalle anticipazioni rilasciate l’11 agosto sul sito del SISTRI a proposito di un nuovo D.M. in cantiere, modificativo del TU SISTRI (DM n. 52/2011):

    – Anticipazione contenuti nuovo DM
    http://www.sistri.it/index.php?option=com_content&view=article&id=453:anticipazione-contenuti-nuovo-dm&catid=38:notizie-dal-portale&Itemid=64

    La Prestigiacomo ha definito l’abolizione del SISTRI un “regalo alle ecomafie”, che è invece stata presentata positivamente dal suo collega per la Semplficazione Roberto Calderoli.
    Secondo Stefania Prestigiacomo sul SISTRI non è ancora stata messa la parola fine e la Manovra sotto tale profilo è certamente da correggere: “La tracciabilità dei rifiuti è un obbligo comunitario che consente di seguire il percorso dal produttore allo smaltimento finale, contrastando tutti gli smaltimenti illeciti che hanno ingrassato per decenni le ecomafie. Il Sistri è anche a costo zero per le casse dello Stato”.

    A presto con ulteriori aggiornamenti e approfondimenti, anche in riferimento alle norme da applicare alle fattispecie in oggetto…

  104. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 19-8-2011 alle ore 16:49

    …ah, e un grazie (tardivo) a Daniel per il suo aggiornamento relativo alle inchieste aperte sul SISTRI…se ne conoscono ulteriori sviluppi?
    se ne avete notizia, vi pregherei di postarle
    a presto!

  105. Daniel scrive:
    Scritto il 19-8-2011 alle ore 21:11

    .Vorrei chiedere al Ministro, visto che non è la prima volta che parla di eco-mafia !!!! Come intendeva risolvere il problema eco-mafia con il sistri??? Mi pare che chi delinque non fa il formulario,ne , tantomeno, avrebbe aderito al sistri…Le pare sig. Ministro????

  106. Daniel scrive:
    Scritto il 19-8-2011 alle ore 21:22

    Faccio notare che sul sito del Sistri non vi è traccia del D.L. 138…. poi di un eventuale rimborso. Comunque io ho già provveduto con un modulo trovato su un blog dell’associazione dei centri estetici di cui allego la stringa – http://www.confestetica.it/punto-estetico/3676/sistri-abolito-definitivamente-resta-comunque-lobbligo-per-i-centri-estetici-di-smaltire-i-rifiuti-pericolosi-con-lazienda-specializzata-compilare-registro-carico-scarico-e-mud/

    ad inviare richiesta di rimborso per raccomandata AR allegato le ricevute di versamento.

  107. Corrado scrive:
    Scritto il 23-8-2011 alle ore 21:10

    Buona sera Dott. Bovino,

    dopo mesi passati a chiederci che ne sarebbe stato di questo SISTRI ed un periodo in cui era calato un silenzio tombale sull’argomento ecco che improvvisamnete la telenovela è ripartita con contorni sempre più inquietanti. Devo dire una cosa che mi è saltata agli occhi dopo il 13 agosto, sono state le reazioni apparse sul WEB e sui giornali con levate di scudi e tanti indignati per la scomparsa del SISTRI, ma a dire il vero ricordo che per la maggior parte degli addetti ai lavori il SISTRI era una iattura che andava tolto, che era una cosa inutile e poi di colpo ho trovato quasi tutti a proteggere il SISTRI. Ma allora mi chiedo io in quasi due anni di cosa abbiamo parlato ??? Io penso che noi italiani siamo propensi all’autolesionismo, ci piace il sado maso e godiamo a farci del male. Mi spiace che le notizie di indagini di truffa ai danni dello Stato o meglio ai danni nostri ! sia passato in sordina e tutti sono li a piangere perchè il SISTRI non c’è più. Ora come faremo ?? l’Eco mafia inquinerà di più ?? O forse con buona pace del Ministro almeno per un pò si respirerà !! Beh !! non ho parole siamo davvero alla frutta. Chissà se questi signori hanno la più pallida idea di come i cittadini siano stati trattati in questi due anni in cui abbiamo dovuto sopportare l’arroganza con cui questi signori oltre a mettersi i soldi in tasca senza fare nulla difendevano l’indifendibile.
    Purtroppo penso che come diciamo noi in Toscana ce lo dovremo “puppare” il SISTRI perchè è venuta a galla tutta la massa grigia che ci gira intorno e che trae il proprio torna conto dal fatto che ci sia e poi diciamocelo chiaro, Voi pensate che lo Stato ci restituisca i soldi ??? Sarà più facile che in queste afose giornate di fine agosto vedrete nevicare, le studiano di notte e provano in tutti i modi a farci pagare e pagare che se continuiamo così tra un pò smetteremo anche noi di parlare di SISTRI e parleremo come fare a mettere insieme il pranzo com la cena, noi intanto abbiamo problemi più impellenti. Ah ! scusate, per chi non mi conoscesse io che ho sempre sostenuto che il SISTRI è assolutamente inutile (il Dott. Bovino lo sa !!) non faccio parte dell’ECO MAFIA e non sono affiliato a nessun Clan sono un cittadino che cerca di galleggiare in mezzo a tutta questa maleodorante classe politica e non mi metto mazzette in tasca cara Presty. Grazie come sempre per l’attenzione Ciao ! Corrado

  108. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 2-9-2011 alle ore 12:14

    Ciao ad entrambi, come non condividere le vostre “perplessità” e rimostranze?

    Nel frattempo, sembrano rinforzarsi le possibilità di un “ripristino” del SISTRI (con proposta di partenza dal 1° gennaio 2012 per tutte le categorie), anche se è ancora tutto da vedere.

    Due segnalazioni e relativi link:

    1) La Commissione Territorio, Ambiente e Beni ambientali del Senato la quale ha votato (quasi) all’unanimità dei suoi componenti un parere che mira al mantenimento del SISTRI.

    (v. Resoconto sommario n. 290 del 23/08/2011: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=16&id=612027

    Nel parere la Commissione osserva che l’art. 6 della Manovra-bis ha disposto la soppressione del SISTRI e il ritorno il sistema cartaceo per la tracciabilità dei rifiuti. Tale regime, affidato al principio di autodichiarazione, “in passato non ha saputo evitare quell’assoluta incertezza intorno alla sorte definitiva di ingenti quantitativi di rifiuti, non solo pericolosi, che pone a rischio nel nostro Paese la salute dei cittadini oltre che la tutela dell’ambiente, creando i presupposti per il perdurare di traffici illeciti legati al settore dei rifiuti”. Secondo la Commissione, “La generalizzata soppressione del sistema SISTRI, lungi dall’assicurare risparmi di spesa, espone il Paese agli oneri finanziari conseguenti al prevedibile esito di una procedura di infrazione per violazione della normativa comunitaria, che come noto impone per i rifiuti pericolosi l’obbligo della tracciabilità (articolo 17 della direttiva quadro sui rifiuti 2008/98/CE).” Ulteriormente, “L’improvviso ritorno al vecchio sistema cartaceo rende elevato il rischio dell’attivazione di un contenzioso, dagli esiti imprevedibili, da parte di quanti – ovvero la stragrande maggioranza degli obbligati – hanno già sostenuto i costi necessari per adeguarsi per tempo al sistema SISTRI”.
    Alla stregua di ciò la Commissione ha espresso il suo parere favorevole al ripristino del “sistema SISTRI, prevedendone, in via principale e nel rispetto del già previsto scaglionamento per i produttori di rifiuti pericolosi con un numero di dipendenti fino a 10 unità, la piena operatività a far data dal 1° gennaio 2012.

    2) Nel suo più recente comunicato ufficiale, il Ministro Prestigiacomo sembra far presagire una possibile votazione favorevole dell’emendamento sul ripristino del SISTRI :

    – Prestigiacomo: «Positiva convergenza su ripristino Sistri, anche
    straordinario strumento di lotta all’evasione fiscale» (comunicato di martedì 30 agosto 2011)
    http://www.minambiente.it/home_it/showitem.html?
    item=/documenti/comunicati/comunicato_0209.html&lang=it

  109. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 6-9-2011 alle ore 14:45

    Aggiornamento.
    La Commissione Bilancio del senato ha approvato un emendamento con il quale si sostituiscono le norme abrogative del SISTRI, con altre che ne dispongono la proroga al 2012.
    Di seguito vi riporto alcuni stralci di un mio articolo pubblicato ieri sul “Quotidiano Unico IPSOA” (http://ilquotidiano.ipsoa.it) e sul Quotidiano del Portale Ambiente e Sicurezza (http://www.ambientesicurezza.indicitalia.it)

    – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – –
    “Manovra d’estate: iter di conversione
    SISTRI, ok anche dalla Commissione Bilancio”

    […]
    Il partito del SISTRI segna un altro punto a favore: alla Commissione Bilancio, uno degli emendamenti al DDL di conversione del D.L. n. 138/2011 (A.S. n. 2887) presentati sul SISTRI riesce a passare, prefigurando un “ripristino” del nuovo Sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti.
    L’emendamento è il n. 6.15 col quale si propone di sostituire i due commi della Manovra che hanno decretato la soppressione del SISTRI.

    Di seguito ne riportiamo il testo:
    ________________________________________________
    Proposta di modifica n. 6.15 al DDL n. 2887

    6.15 (testo 3)

    FLERES, D’ALI’, ORSI, MASCITELLI, DE ANGELIS, MERCATALI, BONFRISCO, AGOSTINI, CARLONI, GIARETTA, LEGNINI, LUMIA, LUSI

    I commi 2 e 3, ferma restando la vigenza delle norme indicate nel medesimo comma 2, sono sostituiti dai seguenti:

    «2. Al fine di garantire un adeguato periodo transitorio per consentire la progressiva entrata in operatività del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, nonché l’efficacia del funzionamento delle tecnologie connesse al SISTRI, il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, attraverso il concessionario SISTRI, assicura, a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge e sino al 15 dicembre 2011, la verifica tecnica delle componenti software e hardware, anche ai fini dell’eventuale implementazione di tecnologie di utilizzo più semplice rispetto a quelle attualmente previste, organizzando, in collaborazione con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative, test di funzionamento con l’obiettivo della più ampia partecipazione degli utenti. Conseguentemente, fermo quanto previsto dall’articolo 6, comma 2, lettera f-octies del decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2011, n. 106 per i soggetti di cui all’articolo 1, comma 5, del decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 26 maggio 2011, per gli altri soggetti di cui all’articolo 1 del predetto decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 26 maggio 2011, il termine di entrata in operatività del SISTRI è il 9 febbraio 2012. Dall’attuazione della presente disposizione non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

    3. Con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del Mare, di concerto con il Ministro per la semplificazione normativa, sentite le categorie interessate, entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono individuate specifiche tipologie di rifiuti, alle quali, in considerazione della quantità e dell’assenza di specifiche caratteristiche di criticità ambientale, sono applicate, ai fini del sistema di controllo di tracciabilità dei rifiuti, le procedure previste per i rifiuti speciali non pericolosi».

    3-bis. Gli operatori che producono esclusivamente rifiuti soggetti a ritiro obbligatorio da parte di sistemi di gestione regolati per legge, possono delegare la realizzazione dei propri adempimenti relativi al SISTRI ai consorzi di recupero, secondo le modalità già previste per le associazioni di categoria.»
    ________________________________________________
    Le novità rispetto al testo originario della Manovra sono dirompenti:

    – innanzitutto, il testo implica una netta marcia indietro del Governo sulla decisione di sopprimer il SISTRI e tutte le norme ad esso relative.
    – poi, si prevede la necessità di una “verifica tecnica delle componenti software e hardware, anche ai fini dell’eventuale implementazione di tecnologie di utilizzo più semplice rispetto a quelle attualmente previste, organizzando, in collaborazione con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative, test di funzionamento con l’obiettivo della più ampia partecipazione degli utenti”.

    In altre parole, semplificazione del sistema previo utilizzo di tecnologie “di utilizzo più semplice” e nuovi test da condurre con la collaborazione delle maggiori associazioni di categoria.

    Infine, la proroga dell’avvio del SISTRI al 9 febbraio 2012 […]

    ____________________________________________
    ..perchè poi proprio il 9 febbraio 2012, di giovedì…mah…

  110. Proroga dell’avvio del SISTRI al 9 febbraio 2012 | studioFonzar's Blog scrive:
    Scritto il 6-9-2011 alle ore 15:19

    […] Da: http://claudiobovino.postilla.it/2010/10/07/nuovo-sistema-informatico-dei-rifiuti-ma-che-sistri-degi… […]

  111. Daniel scrive:
    Scritto il 13-9-2011 alle ore 10:49

    Al momento , in questa totale e assurda situazione in cui ci troviamo, l’unica cosa certa è che la Buffetti non stampa più i formulari trasporti rifiuti a moduli continui e per noi operatore è una vera e propria guerriglia….caccia al formulario…….

  112. Almerico scrive:
    Scritto il 21-9-2011 alle ore 16:27

    Egr. Dr. Claudio Bovino, facendo seguito all’appello della Gent. Sig.ra Giuseppina, Le chiedo se non sia possibile fare ricorso alla corte europea avverso il Sistri, che nel caso di sentenza di abolizione, obbligherebbe lo Stato Italiano a chiudere definitivamente questa squallida vicenda.
    Resto in attesa di un Suo cortese riscontro e saluto tutti i suoi lettori
    Sella Almerico

  113. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 21-9-2011 alle ore 18:17

    gent.mo Almerico,
    come già detto tempo fa, rimango disponibile a far “utilizzare” lo spazio di questo blog per far sì che quanti vogliono organizzarsi per richiedere danni o rimborsi al Ministero dell’Ambiente a loro causati dal Sistri possono farlo.

    Già qualcuno dei visitatori del blog ha lasciato mesi fa la propria mail, che quindi può essere utilizzata per contattarlo e verificare quali siano le azioni legali eventualmente intentate.

    Nei giorni scorsi si è nuovamente parlato da più parti di una class action da promuovere per chiedere il rimborso almeno di quanto versato come contributi SISTRI 2010 e 2011, atteso che si è pagato per un servizio non erogato.
    Sul tema l’ultima notizia è quella relativa a Confindustria Udine:
    http://www.youtube.com/watch?v=cLtQyvscnrA
    http://ambiente.essenzialeonline.it/associazioni/Altri-guai-per-Sistri-Confindustria-annuncia-class-action_18649.html
    Ne avevo parlato anche in un mio articolo (dal titolo “Sistri Resurrection”: http://www.ipsoa.it/PrimoPiano/SicurezzaAmbiente/sistri_resurrection_piena_operativita_dal_9_febbraio_2012_id1050987_art.aspx

    Confestetica aveva diffuso – all’indomani dell’abrogazione disposta dalla Manovra-bis – un modellino per chiedere quanto versato, che mi sembra un buon inizio. Qui il link alla notizia (nella pagina trovate il link al modello):
    http://www.confestetica.it/punto-estetico/3676/sistri-abolito-definitivamente-resta-comunque-lobbligo-per-i-centri-estetici-di-smaltire-i-rifiuti-pericolosi-con-lazienda-specializzata-compilare-registro-carico-scarico-e-mud/

    Non mi sembra invece esperibile la strada del ricorso alla Corte europea a cui Alemrico fa cenno.
    Peraltro credo che non si riferisca alla Corte europea dei diritti dell’uomo, dato che innanzi a questa possono essere presentati, semplificando:
    – solo i ricorsi aventi ad oggetto una lesione dei Diritti dell’Uomo, come sanciti nell’omonima Convenzione, perpretrati dallo Stato;
    – ad opera di una persona fisica o giuridica che sia stata parte (attrice o convenuta o imputata) in una controversia davanti ai giudici nazionali (civili, penali o amministrativi)
    – solo dopo che siano esauriti tutti i possibili rimedi giurisdizionali davanti agli stessi giudici nazionali, cioè di regola fino alla sentenza definitiva in Cassazione e, comunque, non oltre il termine perentorio di sei mesi, a decorrere dalla data di pubblicazione di tale sentenza.
    http://www.dirittiuomo.it/Formulari/formulari.htm

    Per evitare confusione tra termini simili, si rimanda a questa pagina del Consiglio d’Europa:
    http://www.coe.int/aboutCoe/index.asp?page=nepasconfondre&l=it

    Per quanto riguarda la Corte Europea, non mi sembra che nel nostro caso possa essere “azionata”. Sulle sue competenze, si veda qui:
    http://europa.eu/about-eu/institutions-bodies/court-justice/index_it.htm
    http://curia.europa.eu/jcms/jcms/Jo2_7024/

    Stesso discorso per le competenze del Tribunale UE, che non consentono la proposizione di un’azione sul SISTRI come quella di cui si discorre:
    http://curia.europa.eu/jcms/jcms/Jo2_7033/

    Per entrambe ci dovrebbe essere, semplificando, una violazione del diritto UE (nel nostro caso da parte del Ministero dell’Ambinete), da far valere o nel corso di un giudizio con un rinvio pregiudiziale del nostro giudice alla Corte o con un ricorso per inadempoimento di una qualche norma UE, ricorso promosso per esempio dalla Commissione europea.

    la strada esperibile sarebbe quindi sempre quella del giudice nazionale
    a presto!
    a presto

  114. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 21-9-2011 alle ore 18:34

    credevo di aver postato l’indicazione della conversione in legge della Manovra, con il ripristinoi ufficiale del SISTRI, ma mi era sfuggito, e perciò lo faccio adesso.

    – LEGGE 14 settembre 2011, n. 148, “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari. (GU n.216 del 16 settembre 2011)
    http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:Legge:2011-09-14;148

    Questo è il testo delle disposizioni che interessano il SISTRI, cioè le modifiche all’art. 6, D.L. n. 138/2011:
    – i commi 2 e 3 sono sostituiti dai seguenti:
    «2. Al fine di garantire un adeguato periodo transitorio per consentire la progressiva entrata in operativita’ del Sistema di controllo della tracciabilita’ dei rifiuti (SISTRI), nonche’ l’efficacia del funzionamento delle tecnologie connesse al SISTRI, il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, attraverso il concessionario SISTRI, assicura, a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto e sino al 15 dicembre 2011, la verifica tecnica delle componenti software e hardware, anche ai fini dell’eventuale implementazione di tecnologie di utilizzo piu’ semplice rispetto a quelle attualmente previste, organizzando, in collaborazione con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative, test di funzionamento con l’obiettivo della piu’ ampia partecipazione degli utenti.
    Conseguentemente, fermo quanto previsto dall’articolo 6, comma 2, lettera f-octies), del decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2011, n. 106, per i soggetti di cui all’articolo 1, comma 5, del decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 26 maggio 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 124 del 30 maggio 2011, per gli altri soggetti di cui all’articolo 1 del predetto decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 26 maggio 2011, il termine di entrata in operativita’ del SISTRI e’ il 9 febbraio 2012. Dall’attuazione della presente disposizione non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
    3. Con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro per la semplificazione normativa, sentite le categorie interessate, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono individuate specifiche tipologie di rifiuti, alle quali, in considerazione della quantita’ e dell’assenza di specifiche caratteristiche di criticita’ ambientale, sono applicate, ai fini del SISTRI, le procedure previste per i rifiuti speciali non pericolosi.
    3-bis. Gli operatori che producono esclusivamente rifiuti soggetti a ritiro obbligatorio da parte di sistemi di gestione regolati per legge possono delegare la realizzazione dei propri adempimenti relativi al SISTRI ai consorzi di recupero, secondo le modalita’ gia’ previste per le associazioni di categoria»;

  115. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 21-9-2011 alle ore 18:40

    Segnalo anche quest’altra iniziativa di Confartigianato di poco tempo fa:

    “Artigiani in causa per i soldi del Sistri” (Corriere del Veneto – 19 agosto 2011)
    http://www.simonettarubinato.it/index.php?area=6&menu=116&page=323&idnotizia=1881&lingua=4&np=1&

  116. Almerico scrive:
    Scritto il 21-9-2011 alle ore 18:44

    Egr. Dr. Claudio, La ringrazio per le precisazioni.
    Il mio intendimento era quello di trovare una possibilità esterna all’Italia (legislativamente parlando), per superare quel muro di gomma su cui rimbalzano tutti i ns. diritti e su cui si basano i ns. politici per fare impunemente qualsiasi soppruso agevolati anche dai tempi lunghi della giustizia italiana.
    Spero comunque che il P.M. di Napoli Dr. Catello Maresca, titolare del fascicolo sulle presunte irregolarità negli appalti del Sistri, possa portare avanti la Sua azione senza paletti o ostacoli per far emergere la verità.
    In questo caso mi riferisco all’art. dell’Ag. ASCA del 15/09/2011 che troverete qui di seguito:

    (ASCA) – Roma, 15 set – ”Quanto evidenziato dal pm di Napoli Catello Maresca, titolare del fascicolo sulle presunte irregolarita’ negli appalti per il Sistri, il sistema per la tracciabilita’ dei rifiuti, non puo’ e non deve cadere nel vuoto”. Cosi’ il capogruppo democratico nella commissione parlamentare d’inchiesta sulle attivita’ illecite nel ciclo dei rifiuti, Alessandro Bratti al termine dell’audizione di oggi alla Camera nel corso del quale e’ stato ascoltato il pm napoletano.

    ”Le criticita’ del Sistri sono cosi’ profonde che siamo arrivati al paradosso di una sistema che servirebbe a combattere il malaffare e che e’ esso stesso soggetto al malaffare. In particolare – ha detto Bratti – bisogna fare chiarezza su come e’ stata assegnata la commessa a Selex Mangement, societa’ del gruppo Finmeccanica e sulle posizioni di alti funzionari ministeriali a partire Luigi Pelaggi, capo della segreteria tecnica del ministro dell’Ambiente. L’elenco degli indagati nell’indagine le indagini della magistratura in merito agli appalti per l’affidamento del sistema Sistri e’ molto ampio e le accuse sono molto gravi – ha ricordato Bratti – : vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, all’abuso d’ufficio e alle fatturazioni inesistenti. Bisogna fare chiarezza. Il Sistri sta creando numerosi problemi organizzativi e si sta dimostrando del tutto inadeguato a combattere ecomafie”.

    com-gc/

    (Asca)

    Nel caso ci fossero novità, rimarrò in contatto con il Vs. Blog per ulteriori commenti e informazioni.
    Un cordiale saluto a tutti
    Sella Almerico

  117. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 22-9-2011 alle ore 10:30

    Ti ringrazio Almerico!
    mi permetto di darti del tu (come si usa nei blog) e ti invito a fare altrettanto.
    Dicevo, innanzitutto, grazie per la cortese segnalazione delle ultime novità sulle indagini in corso sul Sistri. Spero anche io che riescano a fare davvero chiarezza su questa vicenda, il sospetto del “malaffare” grava come una tara di cui il Sistema deve liberarsi, in un modo o nell’altro, se vuole veramente raggiungere una delle finalità che gli sono sempre state riconosciute dai vertici del MATTM, cioè la lotta alle condotte illecite nel campo della gestione dei rifiuti, e in special modo, alle c.d. ecomafie.
    …è una eneorme contraddizione in termine il fatto che uno strumento approntato per combattere l’illegalità sia nato (probabilmente, lo accerterà la magistratura, si spera…) “in modo illegale” (appalto senza gara, truffe e quant’altro…). Ricordo che anni fa, nei miei primi viaggi per l’Europa, spesso qualche cittadino dei paesi che visitavo (Grecia, Svezia, Olanda,… ) per dimostrare che conosceva l’italiano diceva “ah, italiano? pizza, Mafìa,…”, davvero una bella associazione per il nostro paese. Certamente anche il SISTRI – laddove i sospetti di “irregolarità” sulla sua genesi fossero confermati dall’esito delle indagini – finirebbe per contribuire ad alimentare questa nostra immagine all’estero, se solo si pensa che il Ministro Prestigiacomo lo ha presentato come una esperienza pilota che l’Europa – riferiva – aveva apprezzato e che ci avrebbe copiato :(

    Almerico, ti ringrazio poi per la pacatezza con cui hai espresso le tue opinioni e mantenuto cmq la discussione entro un campo giuridico-professionale, seppur accompagnate da tue considerazioni personali (che, come si può intendere, condivido)…

    In qualche caso, l’assurdità delle situazioni mi hanno portato ad avere qualche piccolo “sfogo” e ad abbandonarmi a considerazioni più personali, anche se i temi trattati nei miei post (almeno lo spero), finiscono sempre per allinearsi al taglio professionale richiesto da Postilla

    mi riferisco, per esempio, al mio ultimo post, che in parte riprende alcuni argomenti sul SISTRi, ma che si incentra sulla situazione dei rifiuti in Campania, esprimendo posizioni che, nonostante i contenuti, non vogliono essere di supporto o a danno di nessuna fazione politica in particolare, ma solo di sprone a risolvere la situazione:
    http://claudiobovino.postilla.it/2011/09/14/campania-infelix-rifiuti-e-sistrisitra-eco-mafie-e-fortapasc/

    grazie di nuovo e a presto!

  118. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 28-9-2011 alle ore 16:20

    …vi riporto il link di un bell’editoriale di Paola Ficco del 22 settembre 2011 (pubblicato sul numero di ottobre della Rivista Rifiuti – Bollettino di informazione normativa, ed anticipato sul sito ReteAmbiente):

    Sistri: un abito fuori moda che vuole un sarto “glamour”
    http://www.reteambiente.it/news/15550/sistri-un-abito-fuori-moda-che-vuole-un-sarto-gl/

  119. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 19-10-2011 alle ore 11:17

    Il 24 ottobre partono i test del SISTRI!

    Qui sotto il comunicato del MATTM:

    Nessun impasse, proseguono regolarmente i test sul Sistri
    http://www.minambiente.it/home_it/showitem.html?item=/documenti/comunicati/comunicato_0227.html&lang=it

    Non hanno alcun fondamento le affermazioni secondo le quali sono fermi i test sulla funzionalità del Sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi (SISTRI). Non vi è alcun “impasse” ed i test proseguono per concludersi, come previsto dalla legge, entro il 15 dicembre. Come emerso nella riunione di ieri del Comitato di Vigilanza e Controllo sul Sistri (del quale fanno parte le categorie interessate ed il Ministero del’Ambiente), dal 24 ottobre in poi si svolgeranno 4 test su specifici aspetti, entro il 10 novembre un grande test con le aziende con oltre 50 dipendenti cui ne seguirà, entro novembre, un altro per le aziende da 11 a 50 dipendenti. L’obiettivo di testare, entro il termine fissato, tutti gli utenti Sistri per i quali il sistema entrerà in funzione in febbraio. Naturalmente è prevista la individuazione di eventuali correttivi ove si rendessero necessari in base agli esiti delle sperimentazioni.

  120. Daniel scrive:
    Scritto il 19-10-2011 alle ore 14:12

    Volgio Soltanto ricordare agli “emeriti” inventori del SISTRI che nessuno di noi porta l’anello al naso!!!!!!! Ma è mai possibile che si testa un sistema a scaglioni (4 test su specifici aspetti, entro il 10 novembre un grande test con le aziende con oltre 50 dipendenti cui ne seguirà, entro novembre, un altro per le aziende da 11 a 50 dipendenti) IL SISTEMA SE MAI PARTIRA’ , RIGUARDA TUTTI!!! TUTTI NOI CI COLLEGHEREMO ASSIEME E NON A SCAGLIONI!!!

  121. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 19-10-2011 alle ore 20:35

    Ciao Daniel,
    comprendo (e condivido) ancora una volta le tue perplessità.

    * * *

    Peraltro queste sembrano ancora più stridenti se si pensa a quanto dichiarato da Catello Maresca, il Sostituto procuratore della Repubblica presso la Direzione distrettuale di Napoli che – come segnalato qualche settimana fa da Almerico – è stato ascoltato dalla Commissione d’inchiesta sui rifiuti.

    Dell’audizione se ne è già parlato in rete ma non ho visto riportati “in giro” in dettaglio i contenuti, così di seguito la riporto pressochè integralmente sulla base del resoconto stenografico, che ora è disponibile qui:
    http://www.camera.it/470?stenog=/_dati/leg16/lavori/stenbic/39/2011/0915&pagina=s020

    …una lettura davvero “istruttiva”…
    _______________________________________________________

    Resoconti stenografici delle audizioni
    Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti
    104.
    Giovedì 15 settembre 2011

    Audizione del sostituto procuratore della Repubblica presso la Direzione distrettuale di Napoli, Catello Maresca.

    PRESIDENTE (Gaetano Pecorella).
    L’ordine del giorno reca l’audizione del sostituto procuratore della Repubblica presso la Direzione distrettuale antimafia di Napoli Catello Maresca. L’audizione odierna rientra nell’ambito dell’approfondimento che la Commissione sta svolgendo sul SISTRI.
    […]

    CATELLO MARESCA, Sostituto procuratore della Repubblica presso la Direzione distrettuale di Napoli.
    […]
    L’attività investigativa in atto sul SISTRI si inserisce in un procedimento iscritto per i delitti di associazione a delinquere, truffa ai danni dello Stato e emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti a carico allo Stato. Si tratta di notizie pubbliche in quanto sono già destinatari di avvisi di garanzia e provvedimenti di perquisizione e sequestro i signori Stornelli Sabatino, Stornelli Maurizio, Pelaggi Luigi e Di Martino Francesco Paolo.
    L’attività si propone di approfondire alcuni temi fondamentali e verificare se nell’ambito dei sistemi di aggiudicazione e di scelta di funzionalità e di funzionamento del sistema SISTRI possano essersi inserite attività di natura illecita inquadrate nei delitti che ho prima indicato.
    Partendo dal sistema di aggiudicazione, l’approfondimento investigativo è stato in parte rallentato dall’apposizione del segreto. Solo agli inizi di quest’anno la Presidenza del Consiglio dei ministri ha chiarito – con una nota poi depositata in un procedimento in atto davanti alla seconda sezione bis del TAR del Lazio – che non fosse inquadrabile nell’ambito del segreto di Stato previsto dal novellato articolo 39 della legge 1o luglio 2009, n. 78, bensì nell’articolo 12, comma 1, della legge 24 ottobre 1977, n. 801. Non si trattava, cioè, secondo la nota, di segreto di Stato apposto per ragioni di tutela dello Stato nei confronti di aggressione da parte di organismi o Stati esteri, e quindi per la tutela internazionale della ragion di Stato, bensì di una forma di segretazione più propriamente attagliata a ragioni di riservatezza legate alla natura degli interessi tutelati.
    Nella fattispecie, la tracciabilità dei rifiuti anche attraverso il sistema di comunicazione a un nucleo specializzato composto da personale del NOE dei carabinieri rappresentava elemento significativo, tale da richiedere questa forma di riservatezza nel trattamento dei dati a partire da quelli relativi al sistema di aggiudicazione scelto dal contraente e conseguente appalto e contratto successivo.
    Il sistema consente, attraverso questa segretazione, di attivare la procedura prevista all’articolo 17 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, che prevede una forma semplificata di aggiudicazione dell’appalto. Sostanzialmente, si realizza attraverso una semplificazione legata all’invito informale di almeno cinque contraenti, tra cui sono scelte le opzioni migliori.
    Nell’ambito del procedimento instaurato da una serie di soggetti fondamentalmente concorrenti della SELEX Management, diretta dall’ingegner Sabatino Stornelli, veniva instaurato un procedimento presso il TAR del Lazio, in cui i ricorrenti lamentavano la violazione della concorrenza in quanto non invitati a partecipare alla procedura di aggiudicazione dell’appalto del SISTRI e chiedevano in primis la possibilità di visionare gli atti di aggiudicazione.
    Si tratta di atti e documenti che, qualora la Commissione lo ritenesse, se non già in loro possesso, sono disponibili e, eventualmente, mi riservo di produrli.
    Il collegio difensivo del Ministero opponeva in un primo momento il segreto di Stato rifiutandosi di produrre gli atti richiesti e, successivamente, anche a seguito di una consultazione e di un quesito che, almeno dagli atti prodotti dal collegio difensivo, sembra stimolato dal Ministero dell’ambiente, nella persona dell’onorevole Prestigiacomo, era risolto nel senso che indicavo in premessa, e cioè con il ripensamento o comunque con una riflessione ulteriore. In questa si inquadrava correttamente il segreto non come segreto di Stato, ma in una forma di apposizione di riservato sugli atti trattati legata alle ragioni di cautela che indicavo in premessa.

    ALESSANDRO BRATTI.
    La procedura originaria prevedeva, quindi, il segreto di Stato ed è stata poi modificata a seguito dell’intervento dell’attuale Ministro in un segreto di carattere amministrativo o era così fin dall’origine?

    CATELLO MARESCA
    Se ritenete, posso illustrare la procedura nelle sue fasi. Nasce, infatti, con l’allora Ministro Alfonso Pecoraro Scanio, con il decreto GAB-DEC/43/07 del 23 febbraio 2007, con cui per l’appunto l’onorevole Pecoraro Scanio dichiarava segreto, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 12 della legge 801 del 1977, il progetto istitutivo del SISTRI.
    Questa apposizione del segreto subiva una modifica con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Silvio Berlusconi, datato 5 settembre 2008, in cui era apposta la classifica di segreto in quanto incidente su questioni di interesse strategico nazionale rilevanti per la sicurezza interna dello Stato. Per l’effetto della classifica di segretezza, come dicevo, era attivata la procedura di cui all’articolo 17 del decreto legislativo n. 163 del 2006, il cosiddetto codice sugli appalti. Era, dunque, stilato il contratto con SELEX Service Management SpA il 18 dicembre 2009 e conteneva la classifica di riservato.

    ALESSANDRO BRATTI.
    L’aggiudicazione della commessa avviene il 18 dicembre 2009.

    CATELLO MARESCA
    La stipula del contratto tra Ministero dell’ambiente e SELEX Service Management SpA avviene all’esito di una selezione.

    ALESSANDRO BRATTI
    Quando avviene la selezione?

    CATELLO MARESCA
    In buona sostanza, la selezione non avviene, o comunque non è dato dagli atti rilevare una forma selettiva. Vi è un affidamento diretto su progetto alla SELEX-SEMA, che risale già alla legislatura precedente, in cui è affidato l’incarico di progettare un sistema sulla tracciabilità dei rifiuti. Si instaura, quindi, una sorta di rapporto diretto già dall’inizio con SELEX-SEMA, che culmina con la stipula del contratto del 14 dicembre 2009.

    PAOLO RUSSO
    C’è, quindi, continuità.

    CATELLO MARESCA
    Sì. Con una fase di pausa legata all’avvicendamento delle legislature, c’è una sorta di continuità: la società già individuata per la redazione del progetto è quella che continua, anche con il nuovo assetto legislativo, e con la quale il Ministero stipula il contratto.
    Ovviamente, questo è un aspetto – credo sia evidente a tutti – su cui stiamo indagando per verificare il rispetto della procedura di aggiudicazione, o comunque di individuazione del contraente della pubblica amministrazione e su cui, ovviamente, sono in corso accertamenti.
    Emerge, successivamente, la procedura instaurata davanti al TAR del Lazio dalle ditte concorrenti che lamentavano l’esclusione da una forma di partecipazione pubblica alla gara. In questa procedura avviene la chiarificazione a opera del collegio difensivo del Ministero in quanto in una prima ordinanza istruttoria del TAR la parte resistente, ossia il Ministero, opponeva espressamente il segreto di Stato. La memoria difensiva è del 4 ottobre 2010.
    In seguito, in vista dell’udienza del 27 gennaio 2011, il 4 gennaio 2011 l’Avvocatura generale dello Stato, con una modifica rispetto alla prima indicazione, provvedeva a depositare tutti gli atti sui quali aveva fino ad allora posto il segreto di Stato, ivi compreso il contratto di affidamento del servizio di progettazione, gestione e manutenzione del SISTRI stipulato il 14 dicembre 2009, e l’atto aggiuntivo del 14 novembre 2010.
    Nella nota di deposito indirizzata alla sezione II-bis del TAR del Lazio l’Avvocatura generale dello Stato, nella persona dell’avvocato Giovanni Palatiello, comunicava che la documentazione richiesta nell’ordinanza istruttoria n. 2563 del 2010 era depositata in giudizio e che si era preso atto del contenuto della nota n. GAB/2010/0040108 del 29 dicembre 2010 del capo di gabinetto del Ministero dell’ambiente, secondo il quale il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 5 settembre 2008 non aveva apposto sul progetto istitutivo del SISTRI il segreto di Stato, ma si era limitato a classificarlo semplicemente come segreto.
    Ovviamente, nella memoria difensiva l’Avvocatura di Stato dà anche atto delle motivazioni per le quali ritiene comunque applicabile l’articolo 17 del codice sugli appalti sulla base della sola apposizione della riservatezza, quello cui lei ha correttamente fatto riferimento come segreto amministrativo.

    PRESIDENTE. Lei è in possesso di questi documenti?

    CATELLO MARESCA
    Non li ho con me, ma posso trasmetterli, se la Commissione lo ritiene.

    RAFFAELE VOLPI
    Può, in ogni caso, citare le motivazioni per cui è stato declassato a segreto amministrativo?

    CATELLO MARESCA
    Noi abbiamo la nota dei difensori. Danno atto di un’interpretazione di questo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, secondo il quale l’apposizione mera del segreto, ossia il dichiarare segreto un atto, non significa classificarlo come segreto di Stato, ma inquadrarlo in una classificazione di atti comunque riservati di natura amministrativa. Nella motivazione sviluppata dai difensori, ciò serve sostanzialmente ad attivare la procedura dell’articolo 17 del codice sugli appalti per semplificare l’individuazione dei contraenti, e quindi la procedura.

    PRESIDENTE
    Di solito, si fa riferimento agli articoli di legge, da cui si dovrebbe capire se si trattava di un segreto di Stato o amministrativo, secondo la sua lettura.

    CATELLO MARESCA
    Sì. Secondo la mia lettura, si tratta di un ripensamento non solo dalla lettura degli articoli di legge richiamati, ma anche dalla competenza. La classifica di segretezza amministrativa, infatti, è di competenza del Ministro, ed è quindi il Ministro a essere competente rispetto a questo atto e ad apporre la classifica di segreto o riservato. Il primo decreto sul punto è dell’onorevole Pecoraro Scanio nel 2007. L’intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri è riservato, invece, ai segreti di Stato, chiaramente individuato nella normativa del 2009, come peraltro anche interpretato dalla Corte costituzionale con sentenza 3 aprile 2009, n. 106, sia come competenza funzionale sia come merito, e cioè per tutelare la personalità internazionale dello Stato.
    Ricorderete anche – ribadisco che su questo punto è in corso un approfondimento – che questo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri si inserisce in una panoramica complessiva legata, per esempio, anche all’individuazione dei siti protetti delle discariche della Campania, dove esistevano effettivamente delle ragioni di tutela ulteriore, che evidentemente determinarono questa scelta politica di apposizione diretta del segreto di Stato.

    PAOLO RUSSO
    In quel caso non c’era una norma ad hoc?

    PRESIDENTE
    Ho qui una sintesi, secondo la quale il segreto è stato apposto in quanto incidente su questioni di interesse strategico nazionale rilevanti per la sicurezza interna dello Stato. A me interessa molto capire qual era originariamente l’intenzione di che ha apposto il segreto, quello di un segreto invalicabile o meno.

    CATELLO MARESCA
    È in corso anche questo tipo di interpretazione, legata però a una serie di scelte anche di natura politica. L’apposizione del segreto di Stato è atto di alta amministrazione, per cui non sindacabile sotto il profilo amministrativo. La scelta, dunque, di quel periodo è di natura esclusivamente politica.
    Questo è uno degli aspetti che involgono il sistema di aggiudicazione, per cui il contratto citato determina anche le modalità esecutive del sistema SISTRI, disciplinando nel dettaglio anche costi, rapporti con i subfornitori e i subappalti. Stiamo procedendo a una valutazione in dettaglio in quanto si prevede la possibilità di subappaltare a terzi purché dotati del NOS, nulla osta di sicurezza, quindi società certificate, con comunicazione al Ministero, il quale deve approvare il subappalto nei limiti del 30 per cento del valore complessivo del costo sostenuto.
    A questo proposito, stiamo approfondendo particolari rapporti, che sono la radice della nostra competenza in proposito, tra il subappaltatore, come almeno lo abbiamo conosciuto, Francesco Paolo Di Martino, soggetto che orbita nella provincia di Napoli, e l’ingegner Stornelli anche per vicende altre rispetto al SISTRI. Ne hanno parlato anche i giornali in occasione di altre vicende: è stato il suo successore in una squadra di calcio abruzzese, il Pescina Valle del Giovenco, e ha comunque rapporti di natura commerciale con l’ingegner Stornelli, in corso di approfondimento tra l’altro in relazione alla legittimità del subappalto. Di Martino cura una serie di attività legate all’inserimento dei dati e alla messa in opera delle USB, pen drive dotate di un programma che consente di accedere al sistema informatico complessivo e che comunica anche attraverso le black box dei trasportatori tutti i dati della filiera dei rifiuti. Sostanzialmente, se posso fare una valutazione di natura personale, l’encomiabile principio ispiratore del sistema è quello di monitorare in maniera elettronica costante e precisa tutta la filiera del ciclo dei rifiuti, dal produttore fino alla discarica finale.
    Lo scopo della nostra investigazione è capire se nella scelta del sistema per realizzare questo scopo possano essersi inseriti comportamenti di natura illecita distrattiva sul fronte della spesa pubblica. In questo senso, tenderei a chiarire subito un equivoco. Molte delle persone che sono state sentite e la stessa impostazione ministeriale parlano di un progetto a costo zero. Così è inquadrato e illustrato e così sembra anche nella convinzione di chi lo ha attuato. Non credo sia necessario un abile economista per capire che un mancato introito per lo Stato equivale a un costo. Il SISTRI dovrebbe avere un costo tra i 60 e i 70 milioni di euro all’anno, che ricade già da due anni in capo alle imprese involte nella filiera, le quali ovviamente pagano quella che da un punto di vista tributario credo possa essere inquadrata come una forma di imposta. Esiste, peraltro, un decreto sanzionatorio sull’inosservanza dei versamenti e le imprese da due anni versano senza ricevere il servizio. Queste cifre passano come un giro conto – o dovrebbero passarvi quando saranno pagate – per il Ministero, che le gira, secondo le disposizioni dei costi stabiliti da contratto, alla SELEX Management SpA.
    Su questo punto, tuttavia, esistono almeno due criticità in corso di valutazione: innanzitutto, la classificazione di questa gabella imposta ai fruitori del servizio e l’inquadramento e la legittimità del sistema di factoring. Nel contratto, infatti – non so se lo avete già approfondito – è previsto un sistema che sta consentendo a SELEX-SEMA di andare avanti con i lavori di gestione del credito, sistema abbastanza diffuso in attività di questo tipo. Attualmente SELEX-SEMA lamenta di non essere stata pagata dal Ministero, o meglio di aver ricevuto solo 5 milioni di euro stanziati con la prima legge finanziaria, forse del 2007, per l’approntamento delle attività progettuali, unico finanziamento che sembra essere stato disposto e versato alla società. Per il resto, è previsto un sistema di factoring, che SELEX-SEMA ha girato a vari istituti di credito nazionali, tra cui principalmente l’UniCredit e Monte dei Paschi di Siena. Il sistema prevede, a seconda delle condizioni contrattuali, una media tra il 7 e il 9 per cento di interessi. Questo significa che, per 60-70 milioni di fatture emesse da SELEX-SEMA annualmente, il 6-7 per cento va, per effetto del factoring, alle banche che le anticipano i soldi.
    Sottolineo questo dato che stiamo cercando di approfondire e di valutare anche in ordine all’incidenza del costo iniziale individuato come corrispettivo alla prestazione del servizio. È abbastanza evidente, infatti, che si tratta di un costo per l’impresa aggiudicatrice, anche abbastanza significativo, nell’ordine del 7-9 per cento. È chiaro, inoltre, che bisogna capire se nell’individuazione dei costi iniziali di gestione del servizio sia stata anche prevista questa possibilità: il factoring è, infatti, un’eventualità che il contraente si riserva per monetizzare una parte dell’investimento.
    Nei due anni di attività contrattualizzati, SELEX-SEMA ha sempre operato con factoring perché il Ministero, al di là dei 5 milioni di euro iniziali, non ha «girato» alcun introito percepito dai contribuenti.
    È in corso di valutazione se questa spesa ulteriore, che incide sui costi di gestione, possa aver danneggiato la qualità del servizio o dei prodotti offerti per la lavorazione con le USB e le installazioni delle black box: ipotizziamo, infatti, che SELEX-SEMA abbia potuto recuperare la perdita di denaro dovuta alle banche affidandosi a una minore qualità dei prodotti offerti al servizio.

    PRESIDENTE
    O forse erano calcolati sin dall’inizio.

    ALESSANDRO BRATTI
    Questa possibilità era prevista in fase di aggiudicazione.

    CATELLO MARESCA
    È prevista nel contratto stipulato nel 2009, ma non dalla commissione che analizza il costo del servizio. Prima di arrivare alla stipula del contratto si riunisce, infatti, una commissione che analizza il progetto e in esso il valore attribuito alla pennetta USB, alla black box, al sistema hardware. La commissione non era tenuta a valutare il factoring, che è una voce eventuale dal momento che l’impresa contraente può ricorrervi in casi estremi.
    Sto effettuando una valutazione complessiva sul numero medio degli appalti per i quali i contraenti fanno ricorso al factoring a favore delle banche e sul valore di incidenza percentuale anche rispetto al valore del contratto. Ribadisco, infatti, che il ricorso al factoring è un’eventualità.
    Se non è stato previsto dall’inizio, probabilmente ha potuto proiettarsi in una perdita per SELEX-SEMA, anche grossa, che potrebbe chiedere anche la revisione del prezzo. Sono tutti elementi in corso di valutazione. Il dato certo è che, comunque, SELEX-SEMA nei primi due anni fa ricorso esclusivo al factoring e alle percentuali di interesse che vi ho rappresentato.
    Il discorso è, inoltre, intimamente connesso anche all’individuazione del sistema: partendo dal principio apprezzabilissimo della necessità di tracciare la filiera dei rifiuti con un obiettivo primario dichiarato di lotta alle ecomafie, non risulta al momento essere avvenuta un’analisi approfondita delle modalità attraverso cui era possibile coglierlo.
    Credo che alcuni giornali abbiano parlato anche di questo: esistono molteplici sistemi informatizzati già in uso, peraltro già «rodati», alcuni per il monitoraggio delle autostrade, anche di società rappresentate da Finmeccanica, alcuni addirittura in dotazione già al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – uno di questi sistemi si chiama UIRNET. Inoltre, un sistema significativo, che involge un altro aspetto a mio avviso critico della funzionalità del sistema, è in dotazione all’Agenzia delle dogane e prevede la tracciabilità dei trasporti anche via mare addirittura a livello internazionale, con una serie di convenzioni dell’Agenzia con gli omologhi collaterali di vari Paesi compresa la Cina, da un punto di vista investigativo uno dei Paesi con cui risultano più difficili le collaborazioni.
    Sotto questo profilo, ovviamente è in corso di valutazione il dato dell’affidamento «diretto» a SELEX-SEMA, la quale ha presentato un progetto che potrà essere anche – speriamo di arrivare a questo tipo di conclusione – il migliore del mondo, ma che non è stato comparato né con altre possibili soluzioni tecniche né con il dialogo con altre piattaforme informatiche esistenti e già operative.
    È agevole la valutazione del costo del sistema UIRNET, che prevede la tracciabilità dei trasporti su strada, del Ministero – mi sembra che tra gli aggiudicatari ci sia anche una società di Finmeccanica, Elsag Datamat SpA se non sbaglio, insieme alla Società autostrade e alla Telecom – in una cifra tra i 15 e i 18 milioni di euro all’anno, un quarto almeno del costo del SISTRI.
    Questi aspetti vanno rapportati a una serie di criticità in corso di valutazione, forse le più significative anche per la vostra attività di inchiesta sulla funzionalità del sistema ai fini della lotta alle ecomafie.
    In quest’ambito, stiamo lavorando a molteplici aspetti, che vi elencherò e sui quali, se lo riterrete, mi soffermerò. Il sistema funziona se il controllo sulla filiera è efficace ed efficiente. Credo che uno dei compiti di una seria commissione di valutazione della funzionalità del sistema sia anche quello di verificare se astrattamente è già idoneo a funzionare anche in caso di criticità, all’interno di un’analisi complessiva delle modalità operative delle ecomafie.
    Uno degli allegati del contratto prevede per l’applicazione delle black box le linee guida alle officine autorizzate per l’installazione delle black box sui mezzi dei trasportatori. Questa deve avvenire «sui cruscotti dei veicoli per far sì che il conducente sia facilitato nell’inserimento della chiavetta USB». Inoltre, «il dispositivo deve essere collegato tassativamente alla batteria del veicolo con apposizione di tre sigilli».
    Voi sapete che un mezzo di trasporto è composto da una motrice e da rimorchi, semirimorchi e tutte le parti trainate: non credo possa essere efficace un sistema con monitoraggio della motrice ma non del rimorchio. Non si tratterà di un’operazione semplicissima, da qualche parte mi è stato anche detto che dovrebbero cambiare le targhe, ma non credo che una mafia interessata a questo genere di traffici si faccia problemi per reperire una targa o cambiarla. In ogni caso, si tratta di una delle criticità in corso di valutazione.
    Un problema molto serio non affrontato dal progetto è quello dei trasporti transfrontalieri, che chi si occupa anche di lotta alle ecomafie sa bene essere sempre in maggiore espansione. In sostanza, il contratto e gli allegati che posso mettervi a disposizione liquidano la questione in poche righe: «esportazione dei rifiuti verso l’estero tramite impresa di trasporto non iscritta al SISTRI», a fine manuale, al punto 2.b della «procedura di movimentazione trasporto transfrontaliero». Si tratta di 7-8 righe, secondo le quali si applica il vecchio regolamento, ovvero non è affrontato il problema del trasporto transfrontaliero praticato da soggetti non iscritti, ossia soggetti stranieri, perché in questo contratto si esclude la possibilità di controllare gli operatori stranieri che trasportano e/o smaltiscono i rifiuti in Italia in quanto non avrebbero l’obbligo di iscriversi al SISTRI. Si abdica, allo stesso modo, al controllo dei trasportatori italiani che portano, almeno ufficialmente, rifiuti all’estero. Alla frontiera, infatti, esiste un obbligo generico di inserire la carta estera di destinazione quando è certificata la consegna all’operatore estero.
    Non spetta a me, probabilmente non spetta neanche a voi, entrare negli aspetti tecnici della possibilità operativa di controllare i trasporti transfrontalieri, ma credo che segnalare che questo sistema non serve a monitorare i trasporti transfrontalieri di rifiuti rientri nel compito vostro e nostro di comprendere i motivi del possibile malfunzionamento o della funzionalità limitata del sistema.
    È stata, inoltre, verificata un’inidoneità tecnica a funzionare del sistema centrale, cioè dell’hardware approntato da SELEX-SEMA nel famoso click day. Ho sentito, credo l’abbiate sentito anche voi, l’avvocato Luigi Pelaggi, peraltro accorato sostenitore del sistema, al quale, nel muovergli delle contestazioni, ho rappresentato la necessità di approfondire, da un punto di vista tecnico, alcuni aspetti che hanno trascurato, tra cui quelli emergenti dall’attività del click day. Non so, infatti, se ve l’abbia consegnato, ma immagino vi avrà parlato del lavoro dell’Università Bicocca in cui hanno investito.

    PRESIDENTE
    Abbiamo dovuto rinviare l’audizione.

    CATELLO MARESCA
    A ogni buon conto, quando lo sentirete – lo ha già rappresentato a me – vi dirà che i motivi del malfunzionamento, del fallimento del click day, come è stato scritto da alcuni giornali, è l’inserimento simultaneo di dati da parte di molti operatori e il fatto che alcuni di questi abbiano sbagliato forse addirittura volontariamente l’inserimento dei codici. Questo avrebbe mandato in tilt il sistema.

    A me viene da ridere perché, se questo sistema è così vulnerabile per cui basta che un operatore sbagli a inserire un dato o che si inserisca una password o si riempiano tanti campi contemporaneamente, mi porrei il problema della sua funzionalità. Cercherei di comprendere, saltato il sistema di fronte a un attacco tanto pesante di hacker operato dai trasportatori, quanto possa essere permeabile a interventi anche da parte di terzi veramente interessati a non farlo funzionare o non farlo operare come dovrebbe.

    Un sistema serio, a mio avviso, dovrebbe essere predisposto per sopportare dieci volte i dati inseriti, non per andare in tilt la prima volta che sono inseriti o che lo sono in maniera sbagliata. Sono cose che possono accadere. Oltretutto, gli utenti sono autotrasportatori, conducenti di veicoli, che possono andare anche soggetti a questo tipo di problematiche tecnologiche, soprattutto nella fase iniziale di un sistema completamente nuovo e, almeno nelle intenzioni, altamente tecnologico.
    In ogni caso, il click day non è andato bene. Il sistema avrebbe dovuto entrare in vigore di lì a qualche giorno, nella data già più volte rinviata del 1o giugno 2011, ma a seguito di quell’episodio è stata prevista un’altra calendarizzazione, slittata ulteriormente credo anche per effetto delle ultime problematiche sulla manovra integrativa.
    A ogni buon conto, anche lo slittamento è in corso di valutazione in quanto sono previste delle penali nel contratto a carico di SELEX-SEMA, sia nel caso di mancato funzionamento del sistema, sia in quello di mancata messa in opera entro dei termini, fino ad ora più volte spostati in avanti.
    Il dato che emerge da questi primi approfondimenti, se posso dare una valutazione personale, è che si tratti di un sistema almeno anacronistico. Ho avuto la fortuna di seguire quello indicato in Italia come uno dei primi procedimenti che hanno accertato l’interesse della mafia casalese nel traffico di rifiuti, noto come processo sulla discarica Bortolotto, in provincia di Mondragone, il cui titolare, tale Diana Paolo, è poi morto di cancro per effetto delle conseguenze dello scarico di rifiuti speciali, che svolgeva personalmente. Sono stati processati e condannati tutti gli altri soggetti coinvolti – nel corso del processo lui è venuto a mancare – dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere qualche anno fa per 416-bis. Se si vanno a studiare gli atti di quel processo, che riguarda fatti contestati nei primi anni Novanta, si vedrà come le modalità esecutive delle ecomafie siano nel corso degli anni diventate antiquate. Ho riportato questo esempio non a caso perché il titolare, una persona di una ricchezza inestimabile, scaricava personalmente dal camion o praticava le buche per interrare i rifiuti speciali e ciò probabilmente ne ha determinato la morte.
    Questo tipo di modalità è, a mio giudizio, quella che il SISTRI vorrebbe aggredire, una modalità che dal 1990 in avanti è profondamente cambiata in quanto la mafia casalese, come quella calabrese, si è evoluta ed è diventata anche una holding internazionale nel traffico di sostanze stupefacenti. Ormai seguono modalità operative che le avvicinano alle frodi-carosello. Si servono di cartiere in Paesi stranieri cui destinare fittiziamente i rifiuti, smaltiti invece in discariche illegali, in terreni non tra quelli che il SISTRI vuole controllare. Il SISTRI, infatti, si indirizza alle discariche regolari per verificare se nel ciclo regolare dell’attività di discarica di rifiuti possa inserirsi qualche comportamento illecito. Le attuali verifiche non sono, dunque, sicuramente quelle più adeguate per attaccare le ecomafie per come sono organizzate oggi.
    Voi stessi potreste obiettare che è impossibile prevedere una modalità operativa di carattere pseudo giudiziario per aggredire questa forma di illegalità diffusa. Probabilmente è vero, ma credo che si debba tentare di mettere in piedi un sistema serio, che parta dalla necessità di focalizzare il punto critico fondamentale del ciclo rifiuti, ossia la richiesta di smaltimento illegale.
    Dobbiamo cercare di capire da chi proviene la richiesta principale di smaltimento illegale dei rifiuti in questo Paese. Aggredendo il trasportatore, si sarà aggredito sicuramente un pezzo non significativo; aggredendo la discarica, legata anche a pratiche abusive, forse ci si avvicinerà maggiormente; non so se avete visto, però, gli ettari di terreno a Casal di Principe adibiti negli anni passati a discariche di bidoni di rifiuti tossici assolutamente incontrollate che provengono da aziende che devono smaltire e che hanno la necessità di risparmiare sui costi elevati di smaltimento dei rifiuti tossici.
    Attualmente manca – il SISTRI sarebbe stato un’occasione – un’anagrafe completa dei produttori di rifiuti in Italia, anche solo di quelli pericolosi; manca un’analisi anche solo statistica delle quantità di rifiuti pericolosi prodotti per tipologie di impresa. Io non so se l’industria chimica di un qualunque posto in Italia produca materiale da smaltire e in che quantità. Manca quello che abbiamo definito con un neologismo «rifiutometro».
    ALESSANDRO BRATTI. L’Osservatorio sui rifiuti doveva occuparsi proprio di questo. Il problema è che accade solo in alcune regioni e non in altre.
    CATELLO MARESCA, Sostituto procuratore della Repubblica presso la Direzione distrettuale di Napoli. Manca un monitoraggio delle spese sostenute e di quelle sostenibili per lo smaltimento dei rifiuti: abbiamo mai chiesto alle imprese chimiche quanto spendono per lo smaltimento dei rifiuti? Abbiamo verificato se quella spesa va al trasportatore e alla discarica regolare o al trasportatore irregolare e alla discarica estera?

    PRESIDENTE
    Questo è, però, un tipo di accertamento che potrebbe fare la magistratura verificando il rapporto tra la quantità di rifiuti prodotti e la spesa.

    CATELLO MARESCA
    Assolutamente sì. L’unico problema, presidente, è che la magistratura lo fa per un unico caso, mentre un sistema complessivo potrebbe farlo per la globalità degli interessi che involgono il sistema dei rifiuti. Manca, per esempio, un esame incrociato dei dati sui rifiuti prodotti e su quelli smaltiti e su quelli tra produttori e discariche, sulla tracciabilità dei pagamenti: chi li paga e come?
    Mi veniva in mente il «rifiutometro» anche perché involge il sistema dei pagamenti e dei costi. Le cosiddette frodi-carosello, che ormai sono tante, involgono il risparmio dell’IVA attraverso le triangolazioni con l’estero. In questo settore, oltre a far risparmiare una parte significativa di IVA, toccano proprio il fulcro principale, ossia il costo fondamentale che dovrebbe gravare sull’impresa intestata magari a un prestanome che si trova in Inghilterra o in Germania e che difficilmente in una indagine, benché qualche volta sia accaduto, si riesce ad acciuffare. Rimane, però, solo in quell’indagine perché non è previsto un sistema di monitoraggio complessivo. Per questo pensavo a un’anagrafe precisa del fenomeno.
    Ci stiamo ponendo tutti questi interrogativi per questa singola indagine e speriamo di risolverli a breve.
    Credo e spero di avervi fornito elementi utili. Se avete altre necessità di approfondimento, sono a vostra disposizione.

    PRESIDENTE
    Do ora la parola agli onorevoli colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

    ALESSANDRO BRATTI
    Penso che dovremmo approfondire gli spunti di lavoro che ci ha fornito. Vorrei rivolgerle una serie di domande. Innanzitutto, a proposito delle aziende informatiche che hanno fatto ricorso – che poi mi sembra di capire abbiano raggiunto un accordo transattivi – vorrei chiederle se siete andati a verificare. Dalla lettura degli atti queste aziende mi sembravano molto aggressive, ritenevano di essere state fortemente penalizzate. Vorrei capire se avete verificato e su che base questo accordo transattivo si è chiuso.
    Inoltre, lei ha accennato al coinvolgimento con la squadra di calcio: vorrei capire meglio come avveniva, eventualmente, una certa tipologia di reati che ha coinvolto alcuni personaggi.
    L’altra questione che ci tenevo a porre riguarda ciò che si è detto a proposito del fatto che il SISTRI dovesse essere applicato anche ai rifiuti urbani in Campania. In quel caso sono emersi diversi acronimi, tra cui SITRA: a me risulta che non sia mai partita nessuna iniziativa, ma che ci siano stati piuttosto degli appalti o comunque delle assegnazioni ad aziende successivamente ritenute non idonee, alle quali però l’appalto è tornato. Si diceva che il SISTRI appunto va applicato – credo ci abbiano anche fatto votare in Parlamento – come sistema di tracciabilità anche sugli urbani e, visto che credo che anche in questo caso ci siano stati dei costi, vorrei capire se state approfondendo anche questa relazione, semplificando, tra SISTRI e SITRA.
    Mi chiedevo anche se i 70 milioni di euro pagati dalle imprese abbiano termini di paragone e se sono noti i motivi per cui è stata scelta SELEX e non altre.
    Infine, in che modo possono incidere sull’applicabilità del sistema le indagini e tutte le ipotesi di reato messe in campo? Se tra sei o sette mesi o un anno l’indagine terminasse e risultassero elementi di colpevolezza a carico dell’aggiudicatario o di altri, quale sarebbe l’effetto sulla decisione di essere comunque andati avanti per questa strada? Le aziende dovranno comunque spendere i soldi, comprare le chiavette e così via? Neanche questo è un aspetto marginale. Naturalmente, speriamo che tutto sia chiaro e trasparente, ma anche questo ci serve per capire come impostare i lavori parlamentari in futuro.

    RAFFAELE VOLPI
    Innanzitutto, ringrazio il dottor Maresca per l’onestà intellettuale della sua relazione. Questa parte del nostro lavoro è iniziata, infatti, grazie alla sollecitudine del presidente di rivolgersi ai gruppi parlamentari presenti in questa Commissione nel momento in cui si è parlato dell’eventuale cancellazione del SISTRI. Sicuramente c’era una situazione per cui assumere delle posizioni in qualche modo differenziate rispetto significava ritrovarsi in una condizione politicamente scorretta. Risparmio a tutti la rassegna stampa delle dichiarazioni della politica e anche di qualche suo collega. Sembrava che andassimo a toccare la soluzione di tutti i problemi dei rifiuti, anche solo parlando in maniera critica del SISTRI.
    Al di là di questo, vorrei rivolgerle una domanda in merito a una questione che ha in parte già affrontato. Per me il momento di discrimine importante è quello della segretazione, peraltro contestata anche nella nostra Commissione su tutte le opere segretate degli ultimi anni. Sappiamo che serve semplicemente a facilitare un’azione economica nella scelta del contraente, quindi di chi doveva eseguire il lavoro. Mi pare che si tratti della parte più formalizzata anche nell’inchiesta.
    Il punto è che questo è un sistema sensibile, che poteva essere in qualche modo intercettato o comunque compreso prima, per esempio dalla criminalità organizzata, e quindi esisteva un senso diverso della segretazione al momento della progettualità. Forse c’era addirittura un senso nel modulare la segretezza, ad esempio sulla parte di studio e progetto rispetto ad alcune parti della sua fase applicativa. Chiaramente, c’è una sensibilità diversa nel momento in cui si effettuano delle analisi. Queste, secondo me, sono due delle possibili alternative che abbiamo rispetto al grande lavoro che state svolgendo.
    Per quanto in parte il mio interesse decada viste le sue dichiarazioni sulla vera utilità del sistema rispetto alla lotta all’ecomafia, le rivolgo ugualmente la domanda che ho rivolto al Ministro nel corso dell’audizione della scorsa settimana: a suo avviso, in questo momento ci sono preoccupazioni che possono ancora essere legate all’infiltrazione nel sistema da parte di quelli interessati comunque anche a non farlo funzionare?
    Inoltre, non voglio sembrare uno che ha elementi di pregiudizio e mi piacerebbe che, se ne ha la possibilità, mi tracciasse un profilo di Francesco Paolo De Martino. Mi lascia perplesso, infatti, che si arrivi proprio a una situazione di questo genere quando si parla di lotta alle ecomafie, riconoscendo poi a certi tipi di azienda la parte attuativa di un progetto così delicato.

    PAOLO RUSSO
    Vorrei sapere se a loro risulta e se c’è un nesso anche dal punto di vista delle tecnologie e della progettazione tra il progetto SISTRI di oggi e il famoso o famigerato progetto Sirenetta del commissariato per l’emergenza rifiuti in Campania.

    ALESSANDRO BRATTI
    Vorrei aggiungere una domanda. Non so se avete fatto verifiche in merito, ma visto che questo progetto è rimasto fermo molto tempo, come mai c’è stata un’accelerazione così forte arrivando anche a rifiutare qualsiasi tipo di sperimentazione o gradualità? Può essere sicuramente una scelta metodologica, politica. Oppure avete verificato delle possibili inadempienze contrattuali se non si fosse partiti in certi tempi ben determinati?

    PRESIDENTE
    Vorrei porre anch’io qualche domanda. La prima è la seguente: da chi è stata effettuata la valutazione tecnica del sistema? Esiste una commissione? Se sì, da chi era composta? Chi l’ha scelta? Dai rilievi che ha fatto, mi sembra che la scelta non sia stata felicissima.
    Vorrei comunque farle presente che la scorsa settimana in audizione il Ministro ha affermato che il sistema può sopportare 200 milioni di accessi contemporanei: esiste una perizia tecnica sulla funzionalità del sistema?
    La seconda domanda riguarda i rapporti tra segreto di Stato e subappalti: non so se avete approfondito questo aspetto, ma nel momento in cui c’è un segreto di Stato, come può essere compatibile con esso l’affidamento a subappaltatori?
    Peraltro, questi subappaltatori sono scelti liberamente, da quello che ho capito, da chi ha ricevuto la commessa, tanto più che sono risultati essere soggetti poco raccomandabili, almeno secondo i dati che abbiamo letto.
    Infine, lei ricordava prima, privatamente, che 5 milioni di euro sono stati dati per la formulazione di un progetto: la sua valutazione di magistrato è che rientra nella prassi? È strano pagare 5 milioni e il progetto non va bene. Sulla base di quale criterio c’è stata l’anticipazione di 5 milioni di euro nel momento in cui ancora non esisteva un progetto?
    Questi sono gli aspetti un po’ più «penalistici» che volevo capire.

    CATELLO MARESCA
    Riservo una parte delle risposte alle sue domande alla parte segretata.
    Le numerose aziende informatiche che hanno proposto il ricorso al TAR erano molto agguerrite – ha letto bene gli atti – tanto da insistere, con i loro difensori, anche nelle spiegazioni relative al segreto di Stato e a paventare la possibilità di ricorsi alla Consulta per verificare la legittimità dell’apposizione del segreto di Stato, situazione per la quale credo che l’intervento dell’Avvocatura di Stato abbia portato a una lettura più ragionevole di quel provvedimento nel senso di un segreto di natura amministrativa.
    Nel contempo – se ne dà atto nella sentenza in cui si dichiara, in sostanza, la carenza di interesse per effetto dell’intervenuto accordo con le società – SELEX instaura una sorta di trattativa privata. Questo è un altro punto su cui, come ricordava il presidente, bisogna interrogarsi.
    SELEX, infatti, si aggiudica l’appalto, su cui ci sarebbe questo segreto di Stato, dopodiché involge una serie di soggetti privati in trattative private. Diventano, infatti, private perché SELEX è un organismo di diritto privato, non è più un soggetto pubblico e formalizza con queste aziende promesse di interventi in una parte significativa del settore attuativo del SISTRI. Alcune le abbiamo sentite – non so se avete fatto altrettanto o lo farete – e hanno dichiarato che SEMA si era impegnata a dare loro delle commesse.

    ALESSANDRO BRATTI
    Rinunciano, quindi, ai loro diritti perché è loro garantito un contratto di subappalto.

    PAOLO RUSSO
    Nell’ambito del 30 per cento.

    CATELLO MARESCA
    Sì, lo hanno documentato per iscritto. Hanno fatto un accordo – sulla cui legittimità ovviamente è lecito interrogarsi e noi lo stiamo analizzando – però lo hanno formalizzato e non è una cosa su cui si sono posti problemi di segretezza o di rispetto della legittimità del contratto.
    Sull’involgimento del Pescina Valle del Giovenco, mi riservo di tornare alla fine perché procede sul punto un’altra autorità giudiziaria, la procura di L’Aquila, che, non essendo presente, potrebbe avere motivi di riservatezza nell’indagine che sta compiendo.
    Due sono gli aspetti che stiamo sfiorando, ma che non abbiamo ancora approfondito: i rapporti con gli altri progetti in essere in Campania, SITRA e Sirenetta. L’unico aspetto che adesso emerge ed è suscettibile di valutazione rientra in quell’analisi comparativa di cui vi dicevo.
    In questa vicenda, infatti, il tema di maggiore delicatezza relativa all’aggiudicazione del servizio è quello legato alla modalità della trattativa e alla mancanza di valutazioni comparative in termini sia qualitativi sia economici. In questo senso vi parlavo di UIRNET, rispetto al quale ci stiamo muovendo perché è un progetto nazionale già operativo.
    SITRA e Sirenetta non sono operativi e non ne abbiamo ancora affrontato le possibilità di interoperabilità, ma si tratta di un altro aspetto oggettivamente degno di approfondimento. Se esisteva, infatti, un sistema utilizzabile e già appaltato che potesse funzionare o di cui si potesse accelerare il funzionamento, bisogna capire perché non è stato preso in considerazione almeno per la Campania.
    Tuttavia, da un punto di vista tecnico e tecnologico, quando affrontiamo – lo stiamo facendo e lo abbiamo fatto per un’altra indagine che riguarda il Centro elettronico nazionale della Polizia, (CEN) – sistemi di natura informatica a questi livelli, e cioè con offerte di megabyte di memoria, sistemi velocissimi, capaci di trattare rapidamente e secondo le finalità richieste questi dati, gli interlocutori mondiali non sono tantissimi.
    I soggetti in grado di fornire questo tipo di prodotti non sono tanti. Questa non è una giustificazione al fatto che ci si rivolga a Finmeccanica, a SELEX-SEMA, a Telecom o a McQuadro, società mondiale di cui non so se avete mai sentito parlare, o ad altri colossi dell’informatica. Tuttavia, nell’assemblaggio delle varie componentistiche di elettronica e informatica, si avanzano spesso giustificazioni legate alla difficoltà di dialogo tra i vari sistemi, rispetto ad altri sistemi in atto: un prodotto Telecom con McQuadro non è compatibile col sistema realizzato da un’altra azienda con un altro motore. Anche da un punto di vista tecnico, quindi, si incontrano difficoltà nel comprendere determinate scelte.
    Talvolta, si deve verificare se la stazione appaltante, in questo caso il Ministero, ha fatto questo tipo di valutazione. Qualcuno potrà dire che SELEX-SEMA fosse l’unica in grado di fornire questo tipo di sistema, che non dialogava con SITRA, con UIRNET, con l’Agenzia delle dogane. Ovviamente, sono tutte valutazioni che stiamo facendo e su cui, anche da un punto di vista tecnico, con le consulenze che stiamo approntando dovremmo individuare delle spiegazioni.
    In relazione ai 70 milioni di euro circa da loro valutati, vi invito – posso trasmettervelo se non è in vostro possesso – a leggere il contratto, anche molto complicato. È legato a una serie di variabili, come lo stesso numero degli utenti, su cui all’inizio avevano dubbi anche a causa delle oscillazioni legate ai soggetti che dovevano essere inglobati nell’obbligo.
    C’è stata, ad esempio, una trattativa con la Confartigianato perché alcune categorie ritenevano troppo oneroso l’obbligo e sono anche riuscite a ridurre il prezzo. C’è stata una differenziazione per una serie di altre categorie e l’ultimo decreto reca addirittura un ulteriore ripensamento per i piccoli imprenditori, attribuendo al Ministro la possibilità di derogare o comunque di non obbligarli – mi pare – prima del 1o giugno 2011. Il contratto è, dunque, molto complicato e vi entrano in gioco anche fattori legati al prezzo unitario, attribuito all’inizio da una commissione, delle USB.
    La grossa incidenza è sulle USB e sulle black box. Qui viene attribuito un prezzo stabilito valutando il valore del programma informatico. Una pen drive, infatti, non costa tantissimo, ma il sistema di inserimento del programma e la possibilità che questo avesse di dialogare con il sistema centrale è stato valutato dalla commissione tecnica, se non vado errato, intorno ai 10 euro, prezzo unitario offerto da SELEX-SEMA.
    Non esistono metri di comparazione. Non è stato chiesto a McQuadro quale fosse il suo prezzo per un determinato prodotto, così come non è stato fatto per le black box e per il cervellone, per cui si tratta di un prezzo valutato sulla base della componentistica e del servizio offerti, che sono stati ritenuti congrui.

    ALESSANDRO BRATTI
    Da chi?

    CATELLO MARESCA
    Da una commissione ministeriale.

    PAOLO RUSSO
    Quando è stata istituita?

    CATELLO MARESCA
    Non so dirglielo.
    Dato mandato al progetto – altra anomalia che stiamo approfondendo – una sorta di pre-contratto, come lo definiscono, è istituita di lì a poco la Commissione di valutazione. Sono atti disponibili, se volete ve li trasmetteremo.
    Si tratta di un contratto costruito come una sorta di concessione di servizi per cinque anni – mi pare che scada a giugno 2014 – all’esito del quale la componentistica è acquisita dal Ministero, che paga il servizio 60-70 milioni di euro all’anno. Può rinnovare allo stesso fornitore, così come la fornitura può passare ad altri, mentre al Ministero restano acquisiti gli strumenti.
    Sarà sicuramente una mia lacuna di diritto amministrativo, ma è un accordo complesso che non credo che possa essere inquadrato né in una concessione di servizi né in un appalto di opere e servizi. Direi che si tratta di un contratto atipico. Anche su questo ci siamo interrogando perché, ovviamente, l’inquadramento determina l’attivazione di una serie di normative da rispettare, a partire da quella dell’invito dei cinque contraenti e via dicendo. Il Ministero ribadisce attraverso i suoi rappresentanti che il contratto è a costo zero. Vi ho già illustrato la mia idea.
    Sull’accelerazione, non ci sono elementi nella nostra attività per ritenere che possa derivare da condizionamenti. Le trattative, se così possiamo definirle, sono state ferme per un periodo significativo, che però coincide con il cambio di governo, e quindi anche dello staff del Ministro. L’avvocato Pelaggi interviene, infatti, in un secondo momento.
    Fanno, inoltre, i conti anche con una serie di problematiche legate agli utenti e agli obblighi, per cui in varie occasioni slitta in avanti il termine obbligatorio; prima sono escluse e poi reinserite alcune categorie. Naturalmente, noi documentiamo tutte queste trattative, che sono legate, però, da un lato, all’esigenza del Ministero di mettere in opera il servizio, dall’altro, di alcune categorie di sottrarsi.
    Va anche tenuta in conto l’incidenza, in parte, di difficoltà tecniche anche nell’inserimento dei dati. Anche il servizio di controllo del versamento delle imposte è, infatti, lasciato alla SELEX-SEMA, che lo gestisce con un suo apparato, così come gestisce, nonostante il segreto «di Stato», con una serie di operatori, peraltro in parte campani in parte abruzzesi, con una cessione di lavoratori dell’Abruzzo Engineering che vengono a Castellammare di Stabia. Sono operatori da call center.
    Mi è stata chiesta, da parte dell’ onorevole Volpi, una valutazione sulla sensibilità del trattamento dei dati rispetto all’apposizione del segreto: sicuramente sono dati non comuni, ognuno dei quali riguarda una potenziale attività investigativa. In tutta la filiera, infatti, potrebbe inserirsi l’illiceità che determina in maniera quasi automatica l’apertura di un procedimento, tanto che nel progetto iniziale loro includono immediatamente la sede operativa del NOE collegata al cervellone principale per la gestione dei dati perché i carabinieri possano trattarli e gestirli in tempo reale.
    Mi sentirei di escludere che le modalità operative del contratto e del sistema possano aver rispettato le esigenze di cautela del trattamento dei dati sia per come e a chi è stato subappaltato il servizio, sia perché digerisco poco, da giurista e investigatore, l’apposizione del segreto sul contratto. Se esiste, infatti, un’esigenza di tutela e di cautela nel trattamento dei dati, questa è successiva al contratto. Individuati contraente e stipula, non vedo esigenze di riservatezza tali da imporre segreto né di Stato né di natura amministrativa. L’ipotesi investigativa che avanziamo e su cui stiamo lavorando – è il primo dei punti che vi ho indicato – è la funzionalità che loro attribuiscono a quest’apposizione del segreto rispetto all’assegnazione del contratto.

    PAOLO RUSSO
    Presidente, possiamo chiedere di acquisire anche i dati relativi a questa forma di promessa di subappalti?

    PRESIDENTE
    Se ho capito bene, la promessa di subappalti avviene, però, in sede transattiva.

    PAOLO RUSSO
    Mi interesserebbe capire quando avviene. Il dato è singolare. Immagino che il subappalto sia riferito ad attività di alta specializzazione, che magari non sono in house. È singolare che siano affidate o promesse ad aziende concorrenti.

    CATELLO MARESCA
    Io ho questo dato, ma mi riservo di trasmetterle anche questo documento: il ricorso al TAR è definito con sentenza n. 3926/2011 del 5 maggio 2011, depositata il 6 maggio, nel quale la II sezione del TAR Lazio si pronuncia dichiarando l’improcedibilità per «sopravvenuto difetto di interesse in quanto società ricorrenti avevano confermato in udienza la mancanza di interesse a coltivare il gravame, atteso l’effetto satisfattivo nei confronti delle stesse derivante dall’accordo transattivo raggiunto con l’amministrazione».

    PAOLO RUSSO
    È l’amministrazione ad aver indicato i subappaltatori?

    CATELLO MARESCA
    Dobbiamo verificarlo. I soggetti che abbiamo sentito dicono di aver trattato con SELEX-SEMA. Al TAR la controparte è il Ministero, quindi loro non potevano parlare di un accordo con SEMA perché non sarebbe stato motivo di carenza di interesse.
    Ripeto che ci sono una serie di elementi di valutazione almeno singolari.
    Cerco di rispondere ancora su altri punti. Ovviamente, non conosco né posso preventivare quali potrebbero o potranno essere gli effetti dell’indagine sulla validità del contratto. Almeno i nostri poteri diretti come autorità giudiziaria penale non ci consentono di incidere sulla validità di un contratto; eventualmente ci consentono di dichiarare che le modalità attraverso le quali si è addivenuti a quel contratto e la procedura seguita costituiscono un reato.
    Da questo punto di vista, non mi sento di poterle dare una risposta esaustiva e, se dovessero essere riscontrate illiceità nella procedura seguita, lo si dichiarerà e spetterà probabilmente ad altri prenderne atto.

    PRESIDENTE
    Il contratto, in frode alla legge, sarebbe nullo.

    CATELLO MARESCA
    Ci vorrebbe qualcuno che ne chieda l’annullamento.
    La Commissione tecnica di vigilanza è stata nominata il 5 gennaio 2010, prevista dal contratto, e ha una serie di compiti che vi elenco: nella fase di realizzazione del sistema, verifica con periodicità mensile lo stato di avanzamento della realizzazione; una volta realizzato il sistema, verifica con periodicità trimestrale dei requisiti funzionali del sistema…

    PAOLO RUSSO
    Per capirci, dovrebbero garantire che il sistema possa funzionare.

    CATELLO MARESCA
    In teoria, sì.

    PAOLO RUSSO
    Non in teoria. È il loro compito, mentre noi abbiamo già qualche elemento, se capisco bene, per ritenere che quel sistema, così com’è, non potrà mai rendere il servigio atteso.

    CATELLO MARESCA
    Credo, se e quando entrerà in funzione, che potranno essere l’esperienza e la prassi quotidiana a dirlo. Magari troviamo tutti i mafiosi casalesi che si rivolgono a una discarica che ha la telecamera fuori e li scopriamo tutti. Sarebbe auspicabile.
    I miei erano interrogativi legati ad alcuni aspetti tecnici, o tecnologici come dicono loro, che presentano criticità e a una serie di lacune che probabilmente sarebbe potute essere colmate in modo da rendere più efficace la risposta se l’obiettivo è quello della lotta alle ecomafie.
    La Commissione è composta dal professor avvocato Carlo Malinconico, presidente, dall’avvocato Luigi Pelaggi, componente rappresentante del Ministero dell’ambiente, dal colonnello Sergio De Caprio, componente dell’Arma dei carabinieri, dal dottor Renato Masia, componente della Polizia di Stato, e da un componente della Corte dei conti non specificato e che stiamo cercando di identificare.

    PAOLO RUSSO
    C’è qualche ingegnere informatico?

    PRESIDENTE
    Stavo per chiedere la stessa cosa perché, appunto, mi sembrano tutti soggetti…

    PAOLO RUSSO
    Autorevolissimi.

    PRESIDENTE
    Sì, ma in altre materie.

    PAOLO RUSSO
    Abbiamo anche notizie dei compensi di questa commissione?

    CATELLO MARESCA
    Così recita il contratto: «Alla commissione, secondo le previsioni contrattuali, può essere riconosciuto un compenso da determinare con decreto direttoriale della Direzione qualità della vita, imputazione a carico del capitolo 7082 del Ministero». Seguono i compiti.
    Questo decreto, però, non è stato ancora acquisito.

    PRESIDENTE
    Chi dirige questo dipartimento?

    CATELLO MARESCA
    Il dottor Marco Lupo.

    PRESIDENTE
    Passiamo a questo punto alla parte di seduta che deve essere segregata. Dispongo la disattivazione dell’impianto audio.

    (La Commissione prosegue i lavori in seduta segreta).

  122. Giulio Cruisers scrive:
    Scritto il 31-10-2011 alle ore 16:20

    Si sa nulla dei test?
    sono iniziati?

  123. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 31-10-2011 alle ore 17:04

    Sulla carta sì, nel senso che il Ministero dovrebbe aver dato il via il 24 ottobre ai test, ma sono “riservati” ad un campione rappresentativo di operatori.

    Appena avrò notizie più certe le posterò (così come invito a fare gli altri frequentatori del blog).

    Per ora vi segnalo questo bell’rticolo scritto da Anna Simone:

    “Sistri, test con minaccia di boicottaggio e richieste di risarcimenti in arrivo” (31 ottobre 2011)
    http://www.tekneco.it/ambiente/sistri-test-con-minaccia-di-boicottaggio-e-richieste-di-risarcimenti-in-arrivo/

  124. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 31-10-2011 alle ore 17:13

    …e andando a ritroso, questo di Noemi Ricci:

    “SISTRI: i test saltano per protesta” (28 ottobre 2011)
    http://www.pmi.it/leggi-e-norme/news/9984/sistri-i-test-saltano-per-protesta.html

    “Sistri, partenza nel 2012 a rischio
    Test inutili sul sistema di monitoraggio della gestione rifiuti” (Italia Oggi 27 ottobre 2011)
    http://www.italiaoggi.it/giornali/preview_giornali.asp?id=1740661&codiciTestate=1&sez=notfoundG&testo=sistri&titolo=Sistri,%20partenza%20nel%202012%20a%20rischio

    riportato integralmente qui:
    http://www.specialesistri.it/index.php?option=com_content&view=article&id=159:assosoftware-sistri-partenza-nel-2012-a-rischio&catid=54:in-evidenza

  125. Almerico scrive:
    Scritto il 31-10-2011 alle ore 20:26

    Mi sono preso il tempo per leggere il resoconto stenografico dell’audizione del 156 sett. 2011 che avete pubblicato qui sopra e mi sono sorti dei dubbi:
    La ditta Selex ha preso 5 milioni di € iniziali (al momento del contratto) e successivamente il 30% (se non ho capito male) dei versamenti effettuati dalle ditte (iscrizioni)in questi anni (e non credo siano pochi)senza aver conseguito lo scopo per cui è stata pagata.
    Vi erano anche delle penali nel contratto e nessuno e a conoscenza di quando dovevano essere applicate.
    Sempre in questi anni il rimanente 70% eè rimasto al ministero dell’ambiente. Qualcuno sa dirmi8 che fine hanno fatto questi soldi? Esiste un resoconto di bilancio da qualche parte?
    Inoltre
    il Ministro per l?ambiente Stefania Prestigiacomo in data 07/10/2011 ha annunciato l’eliminazione del segreto di stato sul Sistri.
    Sapete dirmidove posso trovare in qualche sito ufficiale (Vedi G.U.)

  126. Almerico scrive:
    Scritto il 31-10-2011 alle ore 21:00

    SCUSATE HO SBAGLIATO NEL PREMERE QUALCHE TASTO!
    (Vedi G.U.)questa abrogazione?
    In questi giorni ho provato a mettermi in contatto con il sito Ufficiale del Sistri ma spesso e volentieri mi appariva questa scritta:
    Oops! This page appears broken. DNS Error – Server cannot be found
    Allora si ricomincia ed alla fine miracolo riesco ad entrare e quindi cerco di aggiornare le chiavi USB dei mezzi con il nuovo programma V.0.1.3 per le BlackBox.
    Clicco per scaricare ma dopo 40 minuti di attesa la schermata non cambia, rimane sempre in attesa di “portale. sistri .it.!”
    Può darsi che sia anche un mio problema con il computer ma di questo passo non riuscirò certo a fare quello che mi viene chiesto dal Sistri, che nel frattempo mi ha anche inviato una e-mail per sllecitarmi nel continuare le prove con il loro sistema.
    Adesso parliamo dei famosi “Tavoli Tecnici” che il ministero ha aperto a tutti coloro che fanno parte della filiera.
    Ebbene, effettivamente questi incontri sono avvenuti e avvengono credo tutt’ora ma non viene fatto nessun verbale ne registrazione durante gli stessi, per cui gli interessati (noi) non sapremo mai quali suggerimenti sono stati dati e se verranno mai presi veramente in considerazione.
    Spero che, quando Il Ministro Prestigiacomo inaugurerà l’apertura della Fiera di Rimini “ECOMONDO” (9/11/2011)si abbia la possibilità di contestare le scelte fatte e che si possa ripensare, in maniera più seria, questo programma che attualmente non funziona.
    A risentirci

  127. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 3-11-2011 alle ore 13:11

    Grazie Almerico per le tue considerazioni e le tue ancor più preziose testimonianze, in particolare sul (mal)funzionamento del SISTRI e sui Tavoli Tecnici.

    Per quanto riguarda i soldi incassati dal Ministero, a me non risultano altre informazioni ufficiali se non quelle date dallo stesso Ministro Prestigiacomo una settimana prima del p.m. Maresca, sempre in sede di audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti.
    Qui c’è il link alla seduta n. 103 di mercoledì 7 settembre 2011 (Resoconti stenografici):

    http://www.camera.it/470?stenog=/_dati/leg16/lavori/stenbic/39/2011/0907&pagina=s020

    …dalla quale ho tratto un brano delle dichiarazioni del Ministro che di seguito riporto:

    [pagg. 21-22]
    “Per quanto riguarda i costi, essi dovrebbero essere noti perché più volte ho portato in Commissione i dati. Il precedente Governo nella sua ultima finanziaria stanziò 5 milioni di euro, al momento gli unici soldi spesi per il SISTRI che sono stati è erogati dal Ministero dell’ambiente per l’avvio di tutta la realizzazione del sistema. Ci sono inoltre i soldi versati dalle imprese per l’iscrizione al SISTRI e per l’acquisto dei macchinari: la chiavetta USB e la black box. Questa cifra oggi ammonta a circa 70 milioni di euro, è una cifra che le imprese pagano ed è incamerata dal Ministero dell’economia che poi deve girarla al Ministero dell’ambiente che dovrà pagare la Selex sulla base del contratto stipulato.
    Attualmente queste risorse sono ferme per tanti motivi. Anche io ero stata in qualche modo allarmata dall’inchiesta della magistratura e quindi volevo capire meglio, ma resta un contratto che dobbiamo onorare con la società che comunque ha affrontato spese enormi. Inoltre, volevo che entrasse in funzione il sistema prima di far perfezionare tutte le procedure.
    In ogni caso, questa è una competenza che non attiene al ministero ma è una competenza gestionale che riguarda la direzione competente.”

    Per quanto riguarda il segreto – la cui vicenda e natura è stata in buona parte ricostruita dal giudice Maresca nell’audizione in parola – non ho notizie di una sua eliminazione, ma orami i giudici dovrebbero avere nelle mani tutte le carte relative al progetto e spero che presto se ne saprà di più (come avrai visto leggendo la lunga audizione di Maresca, si trattava di un’escamotage per potersi avvalere di una particolare procedura di affidamento prevista dal Codice degli appalti, ma anche sulla legittimità di tale strumento vi sono indagini in corso).

    Ho riletto ancora una volta le dichiarazioni di Catello Maresca e la situazione – anche alla luce di quanto sto ora leggendo nel preparare un ennesimo articolo sui test del Sistri e sui nuovi ricorsi che molte associazioni di categoria stanno presentando – mi sembra sempre più surreale ma collima pienamente con il “declassamento” e la continua perdita di credibilità internazionale del nostro paese…

    chissà se in questo rinnovato clima di tagli del bilancio il Sistri riuscirà ad uscirne indenne…?
    a presto, e grazie di nuovo Almerico

  128. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 15-11-2011 alle ore 21:34

    …sempre dalle audizioni presso la Commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, vi segnalo un interessante ascolto o lettura, come preferite…

    si tratta dell’Audizione del capo della segreteria tecnica del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Luigi Pelaggi, svoltasi ad opera della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, il 26 ottobre 2011.

    Ecco i link…

    – per l’audio dell’audizione, dal sito di RadioRadicale:
    http://www.radioradicale.it/scheda/338396

    – per il resoconto scritto:
    http://www.camera.it/453?shadow_organo_parlamentare=1648&bollet=_dati/leg16/lavori/bollet/201110/1026/html/39

    …e più precisamente:
    http://www.camera.it/470?stenog=/_dati/leg16/lavori/stenbic/39/2011/1026&pagina=s030#Pelaggi%20Luigi%2025%203

  129. daniel scrive:
    Scritto il 16-11-2011 alle ore 08:52

    Signori provate ad andare sul sito del Sistri e nelle News – test di presentazione , troverete questo comunicato: http://sistri.it/Documenti/Allegati/PRESENTAZIONE_TEST_SISTRI.pdf

    leggendo il comunicato vi accorgete che il test per chi non supera 10 dipendenti verrà stabilito con calma perche per essi l’attivazione del sistri avverrà dopo il primo giugno 2112…. (io penso di non esserci ……..chissa La Ministra)………anzi Lei già è a pettinare le bambole…..

  130. Corrado scrive:
    Scritto il 9-12-2011 alle ore 01:59

    Gentile Dott. Bovino,
    Ogni tanto mi faccio vivo tanto per tenere alta l’attenzione sul famigerato “SISTRI”. Passa il tempo ma i dubbi di ieri sono i dubbi di oggi. Si era parlato di modifiche, di semplificazioni come condizione per il ripristino del Sistri ma di fatto molti problemi sono ancora irrisolti e se consideriamo il tempo trascorso si arriva amaramente alla considerazione che questo tempo non é servito a niente. Restano i problemi sul trasporto, restano i problemi sulla copertura della rete, si aggiungono problemi in fase di aggiornamento sui dispositivi ed ovviamente non solo questi. Lo stesso neo Ministro Clini sembra determinato a voler accelerare l’entrata in vigore ma allo stesso tempo ammette che qualche problema esiste.
    Le associazioni che sembrano spingere per un Sistri piú semplice, ma intanto il tempo passa e qui non cambia niente.Ormai di questo SISTRI siamo davvero stufi, lo dimostra il fatto che in molti lo hanno letteralmente abbandonato, c’é davvero stanchezza. In molti, anche tra i suoi autorevoli frequentatori del suo blog, abbiamo detto tutto su questo sistema, ma la delusione é data dall’ostinata caparbietà a non voler mettere mano in modo serio a questo sistema di tracciabilità anche da parte del neo Ministro e qui ci ritroviamo sempre piú sconcertati tra i vecchi e i nuovi dubbi su questo sistema che non sembra trovare una soluzione soddisfacente per tutti. E’ difficile capire cosa accadrà in un momento in cui giustamente le attenzioni sono tutte per la situazione economica italiana ed europea, mi piacerebbe comunque poter conoscere un suo parere o le sue impressioni su questa fase Sistri. Grazie come sempre a tutti per la vostra cortese attenzione, saluti Corrado

  131. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 9-1-2012 alle ore 17:44

    Carissimi Daniel e Corrado, come non comprendere la vostra amarezza e non essere solidali con le vostre “perplessità”!

    Nel frattempo, come sottolineato anche da Corrado, il nuovo Ministro Clini ha mostrato con le parole – in alcune occasioni pubbliche – e con i fatti – con i recenti provvedimenti – di voler effettivamente “accelerare” sul SISTRI.
    In realtà, “accelerare” è una parola grossa, dato che tra i primi provvedimenti emanati in tema di SISTRI ci sono delle proroghe, anche se in questo caso appaiono essenzialmente giustificate dall’esigenza di allineare alcune date ormai incongruenti.

    In sintesi, questi sono gli ultimi provvedimenti emanati sul SISTRI nelle scorse settimane:

    – D.M. 10 novembre 2011, n. 219 (S.O. n. 5 della G.U. n. 4 del 5 gennaio 2012), che modifica ed integra il D.M. 18 febbraio 2011, n. 52 (cioè il c.d. “Testo unico SISTRI), nonchè abroga e sostituisce gli allegati “IA” (procedura d’iscrizione), “IB” (installazione black box), “II” (contributi) e “III” (schede Sistri);

    – D.P.C.M. 23 dicembre 2011 (G.U. n. 303 del 30 dicembre 2011), che approva il nuovo MUD per l’anno 2012, disponendo la sostituzione
    del modello e delle istruzioni allegate al precedente DPCM 27 aprile 2010 con quelle nuove da utilizzare per le dichiarazioni ambientali da presentare, entro il 30 aprile 2012, con riferimento all’anno 2011, da parte dei soggetti interessati;

    – D.L. 29 dicembre 2011 n. 216, cioè il c.d. “decreto milleproroghe 2012″ (G.U. n. 302 del 29 dicembre 2011), che all’art. 13 (Proroga di termini in materia ambientale), per l’appunto, proroga l’avvio dell’operatività del SISTRI dal 9 febbraio 2012 al 2 aprile 2012;

    – D.M. 12 novembre 2011 (G.U. n. 298 del 23 dicembre 2011), che, previa modifica dell’art. 12, comma 1, del D.M. 17 dicembre 2009, prorogai termini per la presentazione della scheda SISTRI relativa ai rifiuti prodotti e gestiti nel 2011 (quello che era stato chiamato “Mudino”), facendola slittare dalla data del 31 dicembre 2011 a quella del 30 aprile 2012.

    In questo modo, il quadro della disciplina è completo (o no?) e sembrerebbe tutto ormai pronto per l’avvio del SISTRI il prossimo 2 aprile 2012 […il 1° aprile come data di avvio sarebbe stato davvero il colmo… ], ma c’è ancora qualcuno che non esclude l’emanazione di qualche altra modifica o proroga…
    …che ne pensate? cosa c’è “ancora” che non va’?

  132. Almerico scrive:
    Scritto il 11-1-2012 alle ore 00:01

    Intanto Buon anno a tutti, e parto subito con una domanda: Vi risulta che il contributo per il Sistri da versare ogni anno sia un contributo volontario e non obbligatorio? Questo particolare viene sostenuto su ARS EDIZIONI INFORMATICHE “InformARS – SISTRI: ecco come cancellare l’iscrizione” dal Dr. Paolo Vaccaneo. Qui però mi si crea una leggera confusione perchè abbiamo l’obbligo di iscriverci al Sistri e se non lo facciamo andiamo incontro a forti penalizzazione, ma non abbiamo l’obbligo di versare il contributo annuale e le due cose mi sembrano un po’in contrasto tra loro.
    Qualcuno è in grado di fare chiarezza su questi aspetti?
    Seconda domanda: risulta anche a Voi che, qualora i test, che vengono affettuati per provare il Sistri, non siano significativi (come in effetti lo sono stati questi ultimi – ottobre – novembre – dicembre 2011- con una partecipazione pari al 1%), per legge (non so quale, e qui chiedo il Vs. aiuto) il Sistri non può entrare in vigore?
    In attesa del Vs. aiuto confermo che negli ultimi venti giorni coloro che hanno provato ad entrare nel Sistema Sistri per le registrazioni CER in carico e scarico, non hanno avuto difficoltà e anzi sono rimasti stupiti per la velocità del sito. Cordiali saluti Almerico

  133. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 23-2-2012 alle ore 16:48

    Caro Almerico,
    grazie e scusa per il ritardo della risposta ma il lavoro – anche quello su una nuova pubblicazione relativa al SISTRI – mi ha totalmente “avviluppato”!
    Il quesito che proponi è effettivamente interessante, e in via di prima approssimazione potremmo innanzitutto (banalmente) fissare come primo punto fermo il fatto che, una volta iscritti al SISTRI, ne consegua l’obbligo di pagamento del relativo contributo annuale, ma la questione complessiva merita un approfondimento maggiore.
    Al fine di consentire anche agli altri frequentatori del blog di esprimere la loro interpretazione sull’opinione da te citata, inserisco il link al sito di un’Associazione ambientalista dove vengono riportati degli stralci di tale articolo (nella pagina web linkata si deve cercare l’articolo del 19 gennaio 2012 in cui è citato il dr. Vaccaneo):
    http://www.vasfvgaltolivenza.it/3_ATTIVITA%27/02_RIFIUTI/RIFIUTI.html

    Per quanto riguarda i test, l’unica menzione ad essi attinente che possa essere accostata a quanto da te chiesto (vado a memoria…) è quella fatta dalla legge di conversione della Manovra estiva di Tremonti.
    Più precisamente, il nuovo comma 2 dell’art. 6, del D.L. n. 138/2011, come modificato dalla legge di conversione n. 148/2011 stabilisce che:

    “Al fine di garantire un adeguato periodo transitorio per consentire la progressiva entrata in operatività del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI), nonché l’efficacia del funzionamento delle tecnologie connesse al SISTRI, il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, attraverso il concessionario SISTRI, assicura, a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto e sino al 15 dicembre 2011, la verifica tecnica delle componenti software e hardware, anche ai fini dell’eventuale implementazione di tecnologie di utilizzo più semplice rispetto a quelle attualmente previste, organizzando, in collaborazione con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative, test di funzionamento con l’obiettivo della più ampia partecipazione degli utenti.”

    …nulla di più, quindi, il MATTM doveva fare dei test, li ha fatti, non importa il loro risultato, non sono state stabilite delle conseguenze per il caso di una scarsa partecipazione, quindi non sembrerebbe sussistere il limite prospettato…

    …lasciando aperte le comunicazioni su tali temi, e in attesa di sentire le vs opinioni, ricordo che la data dell’avvio dell’operatività sta per divenire ora, ufficialmente, con la conversione del “milleproroghe 2012″ (D.L. n. 216/2011), quella del 30 giugno 2012.
    ciao Almerico, grazie a te e a tutti gli altri,
    a presto!

  134. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 1-6-2012 alle ore 15:57

    Torno sul SISTRI dopo un po’ di tempo…

    Come ben sa chi segue l’argomento, la legge 24 febbraio 2012, n. 14, di conversione del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216 aveva poi effettivamente prorogato al 20 giugno 2012 l’avvio del SISTRI, data che però ora “rischia di essere nuovamente differita.

    Molti problemi, infatti, ancora permangono e il Governo sta studiando una nuova proroga che, probabilmente, verrà inserita nel nuovo Decreto legge per la Crescita la cui elaborazione è stata rimessa al Ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera.
    Dato che il Ministro Clini vorrebbe, nei limiti del possibile, non prorogare ulteriormente il SITRI, mentre Passera si dice che sia orientato verso una proroga del Sistema al 31 dicembre 2013 (con partenza effettiva, dunque, nel 2014), qualcuno pensa ad una via di mezzo e ventila la possibilità di una proroga al 31 dicembre 2012. Ancora una volta si dovranno attendere le decsioni ufficiali in merito. Il Ministro Clini, invero, il 16 maggio 2012, durante l’audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, aveva dichiarato che se tutto funziona correttamente dal punto di vista tecnico – e questo lo starebbe verificando DigitPA, l’Ente per la digitalizzazione della PA – avrebbe fatto in modo di far partire il SISTRI il prossimo 30 giugno.

    Proprio una delegazione di deputati e senatori della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse, guidata dal presidente Gaetano Pecorella, ha visitato, lo scorso 24 maggio, la sede della Selex Service Management, la società controllata da Selex Elsag (gruppo Finmeccanica) che ha realizzato il SISTRI per conto del MATTM.
    Nell’occasione, il senatore Gennaro Coronella (PDL) ha dichiarato che “Se dovesse arrivare una ulteriore proroga sarebbe una cosa gravissima”. Secondo quanto riportato dalle Agenzie (ASCA), Coronella reputerebbe il Sistri “un sistema infallibile” nel tracciare “il percorso dei rifiuti” e la visita alla Selex, decisa nell’ambito della serie di audizioni dei rappresentanti dell’azienda presso la Commissione, “ci ha dimostrato che il sistema è pronto a partire e perciò se così non fosse sarebbe grave”.

    Sempre rimanendo nell’ambito delle attività svolte dalla Commissione, di recente, il 30 maggio 2012, è stato ascoltato Francesco Paolo Di Martino, il cui nome è stato più volte menzionato dagli organi di stampa in ordine alle inchieste attualmente in corso sul SISTRI. Di Martino è presidente della Eldim Security s.r.l., Sistemi integrati di sicurezza, società di Castellamare di Stabia che ha svolto per conto della Selex management, in virtù di un contratto di fornitura di servizi, la “programmazione” delle token usb del SISTRI (le “pennette” fornite da Selex). Nell’ambito dell’audizione Di Martino ha chiarito alla Commissione i rapporti contrattuali della Eldim Security con la Selex Service Management Spa, la modalità di lavorazione della chiavette svolte dalla sua società per conto della Selex, comprensiva del caricamento dati (forniti attraverso un flusso telematico dalla sede romana di Selex) e della stampa degli annessi certificati, e le circostanze dell’utilizzo di alcuni dipendenti della società Abruzzo Engineering in trasferta a Castellamare di Stabia per lo svolgimento di tali attività (per alcuni mesi, dal novembre 2009 sino a marzo 2010).
    Ulteriormente, Francesco Paolo Di Martino ha affermato con estrema chiarezza che, contrariamente a quanto comunicato da molti mezzi di informazione, non è mai stato destinatario di avvisi di garanzia in merito al SISTRI, consegnando all’uopo alla Commissione i certificati penali che attestano l’inesistenza nei suoi confronti sia di condanne penali sia di carichi pendenti.
    Non essendo ancora disponibile il testo scritto del resoconto stenografico dell’audizione, è possibile ascoltarne l’audio sul sito di Radio Radicale:
    http://www.radioradicale.it/scheda/353546/commissione-parlamentare-di-inchiesta-sulle-attivita-illecite-connesse-al-ciclo-dei-rifiuti

  135. Corrado scrive:
    Scritto il 2-6-2012 alle ore 11:41

    Gentile Dott. Bovino,
    ormai al Sistri non ci crede piú nessuno. Ho sempre sostenuto che rinviare tanto per rinviare non serve assolutamente a niente. Ci vorrebbe un sistema tante volte auspicato, votato alla semplificazione vera da utilizzarsi per un periodo minimo di sei mesi usato da tutti senza sanzioni e senza alcun costo per le aziende. Il sistema che dobbiamo utilizzare oggi tutti per esercitarsi non serve a nulla se non tutti lo utilizzano. Per questo motivo oltre a non aver visto alcuna semplificazione tanto auspicata, le aziende non sono ancora pronte per sapere come effettivamente funzioni il SISTRI. Questo in sintesi significa che se non si ammette di aver fatto fin’ora un buco nell’acqua ogni ulteriore proroga non servirà a niente. Saluti Corrado

  136. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 3-6-2012 alle ore 11:33

    Gentilissimo Corrado, che piacere ritrovarti ancora “sintonizzato”, grazie del tuo intervento!
    sì, lo hai sempre sostenuto con chiarezza e sono d’accordo con te, il semplice rinvio non ha senso, se nel frattempo non si provvede in concreto ai problemi di (mal)funzionamento del Sistema e non si pongoni in essere le semplificazioni auspicate e incessantemente richieste dagli operatori della filiera dei rifiuti.

    Tra le ultime richieste degli operatori spicca quella proveniente dal mondo degli autotrasportatori, riportata dal sito “Trasporto Europa”:

    Sistri, ecco i punti deboli per il trasporto
    Giovedì 31 Maggio 2012 16:32
    http://www.trasportoeuropa.it/index.php/home/archvio/24-adr/7165-sistri-ecco-i-punti-deboli-per-il-trasporto

    Dalla pagina segnalata è possibile scaricare la lettera inviata, innanzitutto, al Presidente del Consiglio, Mario Monti, nonchè ai ministri Clini (Ambiente), Profumo (Ricerca) e Passera (Sviluppo Economico) dalle associazioni del settore (in primis, FAI Conftrasporto) in cui si chiede la sospensione del SISTRI, elencando dettagliatamente 17 aree di criticità che, secondo il documento, che darebbero luogo a “gravi conseguenze” se il sistema entrasse in funzione il 30 giugno 2012.

    La lettera segue di qualche giorno dichiarazioni analoghe di Confartigianato:
    Sistri: Confartigianato, superarlo, pagati 70mln per servizio inesistente – VENERDI’ 11 MAGGIO 2012
    http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-1065261/sistri-confartigianato/

    Il Ministro Clini in più occasioni ha mostrato le sue perplessità …

    – cfr. RAI3, Report, puntata del 13 maggio 2012 “Come è andata a finire? SPAZZATOUR 2″ http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-7478232c-4863-4066-896d-0e5b34934780.html:
    Clini, “Nel momento in cui gli operatori pagano e il servizio non c’è, devo dire che siamo in una situazione almeno imbarazzante per la pubblica amministrazione)

    … e sembra voler davvero chiarire la faccenda:
    – come ho già accennato “qualche commento fa…”, il 16 maggio 2012, Clini, in occasione dell’audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, aveva fatto il punto sul SISTRI, dichiarando che “Il 30 giugno il Sistri deve partire e noi vogliamo sapere se tutto funziona correttamente”. Proprio per questo motivo Clini informava di aver chiesto a DigitPA (Ente per la digitalizzazione della PA), di effettuare una relazione tecnica sul funzionamento del sistema entro la fine di maggio. Clini, nella stessa audizione confermava di aver inviato al Consiglio di Stato uno schema di decreto ministeriale per ridurre il carico del Sistri sulle PMI che producono modeste quantità di rifiuti pericolosi. D’altronde, già con una nota pubblicata sul sito informativo del SISTRI (SISTRI, slitta al 30 novembre il pagamento delle quote 2012 – nota del 20 aprile 2012), il Ministero Clini informava della revisione attualmente in corso del sistema SISTRI nell’intento di semplificare e rendere più efficienti le procedure: “Nell’ambito di questo lavoro, d’accordo con la società che ha fornito il sistema, la Selex Elsag del gruppo Finmeccanica, è stato concordato un differimento al 30 novembre 2012 del termine per il pagamento dei contributi per l’anno in corso, che scadeva il 30 aprile prossimo. Il ministro Corrado Clini ha proposto al nuovo presidente di Confindustria e ai presidenti delle associazioni delle categorie interessate di valutare insieme le modalità per rendere finalmente operativo il sistema, senza aggiungere oneri amministrativi alle già complesse procedure cui le imprese sono sottoposte per rispettare gli adempimenti ambientali ed in particolare quelli in materia di rifiuti.”
    Nella parte finale dell’audizione, nel rispondere alle domande dei parlamentari, il Ministro ha poi affermato che “se non dovesse funzionare questo sistema dovremmo rassegnarci, almeno per il momento, al proseguimento del sistema cartaceo, il quale sistema cartaceo ha molte controindicazioni, come sapete, è inutile che ve le racconti io, per cui quello che ci auspichiamo è che il sistema funzioni”.
    è possibile ascoltare l’audio integrale dell’audizione sul sito di Radio radicale (è anche possibile effettuarne il download nelle prime tre settimane): http://www.radioradicale.it/scheda/352503/commissione-parlamentare-di-inchiesta-sulle-attivita-illecite-connesse-al-ciclo-dei-rifiuti

    Anche in questo fatto vedremo come si concretizzeranno queste dichiarazioni d’intenti…

    – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – –

    Su “Italia Oggi” di mercoledì 30 maggio 2012, pag. 37, veniva data per “probabile l’approvazione nel Consiglio dei ministri del 30 maggio 2012 del D.L. sulla crescita che, tra l’altro, prevede la proroga dal 30 giugno 2012 al 31 dicembre 2013 del termine per l’entrata in vigore del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri) …”.

    In verità, il CdM n. 31 del 30 maggio 2012 è stato dedicato in buona parte ai provvedimenti relativi al post-terremoto dell’Emilia e il nuovo DL sulla crescita dovrebbe essere invece discusso mercoledì prossimo. Dovremo aspettare un altro po’ per vedere quando e se verrà inserita la proroga al 2014 del Sistri…

  137. Almerico scrive:
    Scritto il 8-6-2012 alle ore 22:40

    Egr. Dr. Bovino,invio alcune considerazioni: dopo l’articolo del 10 maggio su “Repubblica” e l’inchiesta di “Report”, mi chiedo dove il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini (se non entra in operatività il Sistri il 30/06/2012) riuscirà a trovare le risorse per pagare i 75 milioni di Euro complessivi (per ogni anno fino al 2013) alla ditta Selex, previsti nel contratto (blindato) firmato dal precedente ministro.
    Solo se il contratto viene annullato per vizio di forma (non sono stati effettuati i bandi di concorso previsti per legge e il segreto di stato è stato tolto)si può sperare che i costi di cui sopra non vengano fatti pagare a noi.
    Comunque la lettera inviata dalle Associazioni dei Trasportatori rende perfettamente l’idea dell’impossibilità di ottemperare in maniera corretta al Sistri ed esprime la totale contrarietà da parte degli Autotrasportatori di applicare questo sistema. (Attenzione agli scioperi!)
    Nel mio piccolo posso garantirvi che le black box di cui sono in possesso mi danno il segnale rosso pulsante non connesso, per il 60/70% delle strade che percorro e quindi non sussiste una vera e propria tracciabilità dei percorsi.
    Per coloro che nell’anno 2010 hanno applicato le black box ai loro mezzi, sono in scadenza le SIM (validità due anni e fino ad oggi pagate per nulla) che obbligatoriamente (per la tracciabilità) sono state inserite e sigillate nelle stesse. Speriamo siano rinnovabili altrimenti le procedure per poter aprire le scatole sigillate sono veramente demenziali.
    Un saluto a tutti Almerico

  138. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 9-6-2012 alle ore 14:51

    Ciao Almerico!
    grazie! il tuo commento è sempre gradito, ancor di più perchè, come alcuni altri lettori del blog, oltre alle tue interessanti considerazioni, ci riporti anche quello che avviene “sul campo”, con le tue puntuali testimonianze sul (mal)funzionamento del Sistema …

    A proposito degli articoli comparsi su Repubblica, mi pare utile riportare i seguenti link …

    – articolo pubblicato su Repubblica “Il contratto segreto con il Ministero a vantaggio della holding di Stato”
    http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/inchiesta-italiana/2012/05/10/news/contratto_segreto_sistri_selex-34882282/?ref=HREC2-2
    … (?) il link non è più funzionante e l’articolo era incentrato sulle “rivelazioni” inerenti il testo del “contratto” siglato nel dicembre 2009 tra Ministero dell’Ambiente e “Selex Service management”, contratto sino a poco tempo fa “segreto”…

    – il link al testo del contratto è ancora funzionante, invece:
    http://download.repubblica.it/pdf/2012/inchieste/contratto-selex.pdf

    – articolo di Carlo Bonini del 10 maggio 2012 “Sistri, costi gonfiati e flop tecnologico. L’affare milionario di Finmeccanica” http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/inchiesta-italiana/2012/05/10/news/sistri_finmeccanica-34879060/

    – la “risposta” di Selex sul Corriere della Sera…
    21:00 11/05/2012
    Sistri: Selex Elsag, contratto 336mln,ritardi non da problemi piattaforma
    http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Economia/Sistri-Selex-Elsag-contratto-336mln-ritardi-non-problemi-piattaforma/11-05-2012/1-A_001546704.shtml

    Roma, 11 mag – Per il Sistri Selex Elsag ha ottenuto un contratto da 336 milioni con il ministero dell’Ambiente e le aziende che hanno versato il contributo legato al sistema di tracciabilita’ dei rifiuti sono state ] 21:00 11/05/2012
    Sistri: Selex Elsag, contratto 336mln,ritardi non da problemi piattaforma
    Roma, 11 mag – Per il Sistri Selex Elsag ha ottenuto un contratto da 336 milioni con il ministero dell’Ambiente e le aziende che hanno versato il contributo legato al sistema di tracciabilita’ dei rifiuti sono state “circa 280.000″ nel 2010, “circa 88.000 nel 2011 e solo 541 nel 2012″. Sono alcune dei punti precisati da Selex Elsag, societa’ del gruppo Finmeccanica responsabile del programma, rispetto all’articolo apparso oggi su ‘La Repubblica’ in cui si parlava di un servizio mai realmente partito il cui costo e’ stato di 500 milioni, di fatto a carico di almeno 400mila imprese. La societa’ quindi dice che “tra il 2007 e il 2008 piu’ commissioni hanno valutato la congruita’ tecnica ed economica del progetto giudicandolo positivamente”. Quanto ai ritardi nell’avvio del programma l’azienda dice che “I motivi dei rinvii (che hanno danneggiato Selex Service Management) sono riportati nei decreti che si sono susseguiti e mai si fa riferimento a malfunzionamenti della piattaforma. Le proroghe sono state effettuate per consentire modifiche della normativa tese ad accogliere le istanze delle varie Associazioni; la piattaforma e’ infatti operativa dal 13 Gennaio 2010 e a quella data implementava perfettamente la normativa all’epoca vigente”.
    Com-Zam 11-05-12 21:00:58 (0508) 5

    – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – –
    Per quanto riguarda i problemi “contrattuali”, laddove nè gli esiti delle indagini nè gli eventuali vizi del contratto da te evocati “salvassero” il Ministero dal pagamento delle somme vantate da Selex, la faccenda potrebbe sfociare in un contenzioso dal quale si potrebbe finire per uscire (la mia è solo una ipotesi, si badui bene…) in modo analogo a quanto è successo per la faccenda di Fibe-Impregilo e il depuratore di Acerra, cioè con un trasferimento delle somme dovute con un decreto, attingendo a qualche tipo di fondi disponibili … ma qui corro troppo, e la vicenda potrà “regalarci” ancora molte sorprese…
    a presto!

  139. Almerico scrive:
    Scritto il 11-6-2012 alle ore 21:51

    Egr. Dr. Claudio, se ne sono inventata un’altra ” L’OBU” per la tracciabilità dei rifiuti (macerie) del terremoto dell’Aquila.
    E il Sistri allora?????
    Neppure i rappresentanti dello stato si fidano del Sistri!!!!!!
    Cosa ne pensa?
    Saluti
    Almerico
    ———
    Da: ILTEMPO.IT

    08/06/2012, 05:30
    Notizie – Abruzzo
    Ricostruzione Avviato moderno sistema di monitoraggio dei materiali
    Macerie sotto controllo. In rete
    Obbligo di tracciare percorso e quantità sul sito del Commissario
    Giorgio Alessandri
    Trasparenza e informatizzazione per il monitoraggio delle macerie.
    Home Abruzzo
    Notizie – Abruzzo

    È stato infatti reso noto che per la rimozione delle macerie pubbliche, a partire dal 15 giugno prossimo sarà gradualmente avviato, secondo i principi della «open data» e della «open government», il sistema per la tracciatura dei rifiuti provenienti dagli interventi edilizi, comunque denominati, conseguenti al terremoto del 6 aprile 2009 ed effettuati dai soggetti beneficiari a qualsiasi titolo di finanziamenti pubblici. Per questo tutte le imprese impegnate nella movimentazione di tali materiali, per se stesse o conto terzi, dovranno fornire i dati relativi al trasporto ed immetterli nel sito internet del commissario per la ricostruzione. Dal 15 giugno le aziende dovranno registrare i dati relativi alla impresa che intende effettuare i trasporti, quelli relativi ai mezzi impegnati nel movimento macerie e indicare in quali cantieri sono impegnati; dal primo agosto ogni singolo trasporto dovrà essere preventivamente registrato e potrà essere effettuato solo le aziende avranno compiuto tutte le operazioni di registrazione, per la quale è possibile rivolgersi al numero 08623301010. Con la registrazione, inoltre, ogni singolo mezzo verrà tracciato con il sistema «Obu» che verrà acquisito a titolo oneroso dall’Aci. Dal 1° settembre 2012 i mezzi per il trasporto delle macerie private devono avere a bordo installato e funzionante il dispositivo di tracciatura del percorso Obu. Il sistema di tracciabilità consentirà di conoscere giorno per giorno le macerie movimentate, l’origine e la destinazione, i percorsi impiegati, i mezzi in circolazione, le informazioni relative al recupero. Tutti i dati relativi alla movimentazione delle macerie private, e più in generale dei rifiuti, provenienti dagli interventi edilizi effettuati dei soggetti privati beneficiari a qualsiasi titolo di finanziamenti, con l’esclusione dei dati sensibili o riservati ai sensi di legge, saranno consultabili su internet. Recentemente, inoltre, sono stati resi noti anche i dati relativi alle quantità di materiali rimossi dall’inizio del 2012. Dal mese di gennaio sono 94.939 tonnellate di macerie derivanti dai crolli e dalle demolizioni a seguito del terremoto che ha colpito L’Aquila e i Comuni del «cratere», mentre l’unico sito attualmente operativo per il trattamento delle macerie è quello dell’ex Teges a Bazzano, mentre è ancora fermo al palo, anche se i fondi per la realizzazione sono stati stanziati, il polo tecnologico di Barisciano. «Entro fine anno contiamo di rimuovere tutte le macerie pubbliche» ha dichiarato recentemente Giuseppe Romano, presentando il sistema di monitoraggio delle macerie sul sito web del commissario per la ricostruzione.

  140. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 12-6-2012 alle ore 20:18

    caro Almerico, è davvero una situazione paradossale, eppure – almeno a primo acchitto – verrebbe da pensare, come suggerisci tu, “ma se c’è già il SISTRI, perchè non usare quello?”, anzi, vista la dimensione comunque locale, sarebbe stata una buona occasione per testarlo a livello diciamo regionale. A voler pensar bene, viene effettivamente da credere che il Sistema non vada proprio…
    ..e tra quelli che pensano che il SISTRI non va sembra che ora si siano aggiunti anche i due Ministri Passera e Clini, almeno secondo i comunicati diffusi pochi minuti fa dall’ANSA e da altre agenzie: il SISTRI verrà SOSPESO e NON PROROGATO, con un DL in preparazione!!!
    Questo è il titolo della news diffusa dall’ANSA:
    Rifiuti: stop a ‘Sistri’, ora alternativa a tracciabilita’
    Passera, sospensione con dl sviluppo. Clini, verifiche decisive
    12 giugno, 19:34
    In sintesi le agenzie riferiscono che il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera inserirà la sospensione del Sistri nel prossimo decreto legge che stanno preparando e che, sempre Passera, ha evidenziato la necessità di trovare presto “soluzioni alternative”.
    Anche il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, vuole definire al più presto la vicenda, e per tale motivo ha chiesto la sospensione del SISTRI e non un’altra proroga al Consiglio dei Ministri, in attesa di giungere a delle verifiche decisive. A tale decisione si sarebbe arrivati per poter effettuare le verifiche richieste dopo la relazione trasmessa da DigitPA.
    In realtà, vi sarebbe una triplice sospensione: oltre a quella del SISTRI, infatti, vi sarebbe la sospensione degli effetti del contratto siglato tra il MATTM e Selex nonchè la sospensione del pagamento dei contributi da parte delle imprese per l’anno 2012, pagamento che era già stato fatto slittare dal 30 aprile scorso al 30 novembre prossimo.

  141. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 14-6-2012 alle ore 12:14

    …e questo è il comunicato stampa pubblicato sul sito del MATTM:

    12 giugno 2012
    Clini propone al CdM la sospensione del Sistri per verificare la funzionalità del sistema
    http://www.minambiente.it/home_it/showitem.html?item=/documenti/comunicati/comunicato_0399.html&lang=it

    Il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha proposto al Consiglio dei Ministri la sospensione del SISTRI allo scopo di effettuare le verifiche richieste dopo il parere di DIGITPA (Ente nazionale per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione) sulla funzionalità del sistema.
    Il SISTRI doveva entrare in piena operatività a partire dal 1 luglio 2012, dopo una serie di rinvii stabiliti a partire dal 2009.
    Fermo restando che il SISTRI rappresenta uno strumento necessario per la “tracciabilità” dei rifiuti, come richiesto dalle direttive europee e stabilito dalla legge nazionale, a seguito delle difficoltà operative riscontrate nella fase di avvio sperimentale il Ministero dell’Ambiente aveva richiesto fin dal maggio scorso alla DIGITPA una valutazione sulla funzionalità del sistema.
    DIGITPA ha trasmesso al Ministero le sue valutazioni solo lo scorso 16 maggio 2012, in prossimità dell’entrata in funzione del SISTRI.
    Il parere di DIGITPA solleva una serie di questioni in merito alle procedure seguite da parte del Ministero per l’affidamento a SELEX-FINMECCANICA della progettazione e realizzazione del SISTRI, in merito ai costi ed al funzionamento del sistema.
    Il Ministro ha trasmesso questa relazione all’Avvocatura dello Stato ed al Comando del Nucleo Operativo Ecologico dell’Arma dei Carabinieri per le valutazioni di competenza.
    Clini ha inoltre richiesto agli organi competenti del Ministero di effettuare una valutazione interna in merito a quanto osservato da DIGITPA.
    Le verifiche avviate richiedono tempi non compatibili con l’entrata in funzione del SISTRI il 1 luglio prossimo.
    Per questo motivo il Ministro ha proposto di sospendere gli effetti del contratto stipulato tra il Ministero dell’ambiente e la SELEX. Contestualmente il Ministro ha proposto di sospendere il pagamento dei contributi da parte delle imprese per l’anno 2012.
    Il periodo di sospensione sarà necessario per chiarire tutti gli aspetti relativi al SISTRI, e decidere definitivamente se il sistema funziona, se deve essere modificato o sostituito, entro al più tardi il 30 giugno 2013. Perché in ogni caso è necessario avere a disposizione un sistema efficiente per la tracciabilità dei rifiuti.

    ——

    …e questo dovrebbe essere il testo dell’art. 30 del “DL per la Crescita sostenibile” (da alcuni denominato “decreto sviluppo e infrastrutture”):

    comma 1.
    Allo scopo di procedere, anche ai sensi degli articoli 21-bis, 21-ter, 21-quater, e 21-quinques della legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modifiche ed integrazioni, alle ulteriori verifiche amministrative e funzionali del Sistema di controllo della Tracciabilità dei Rifiuti (SISTRI) di cui all’art. 188 bis, comma 1, lett. a) del D.Lgs. n. 152 del 2006 resesi necessarie anche a seguito delle attività poste in essere ai sensi dell’articolo 6, comma 2, del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito con modificazioni in legge 14 settembre, n. 148 e successive modifiche ed integrazioni, il termine di entrata in operatività del Sistema SISTRI, già fissato dall’art. 12, comma 2 del DM 17 dicembre 2009 e prorogato, da ultimo, con l’articolo 6, comma 2, del già richiamato decreto legge 13 agosto 2011, n. 148 e con l’art. 6, comma 2, lettera f-octies) del decreto legge 70/2011, è sospeso fino al compimento delle anzidette verifiche e comunque non oltre il 30 giugno 2013, unitamente ad ogni adempimento informatico relativo al SISTRI da parte dei soggetti di cui all’articolo 188-ter del D.Lgs. 152/2006, fermo restando, in ogni caso, che essi rimangono comunque tenuti agli adempimenti di cui agli articoli 190 e 193 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 ed all’osservanza della relativa disciplina, anche sanzionatoria, vigente antecedentemente all’entrata in vigore del decreto legislativo del 3 dicembre 2010, n. 205

    comma 2
    Con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare è fissato il nuovo termine per l’entrata in operatività del sistema Sistri e, sino a tale termine, sono sospesi gli effetti del contratto stipulato tra il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e la Selex SE.MA. in data 14 dicembre 2009, come integrato da atto stipulato tra le medesime parti in data 10 novembre 2010 e sono conseguentemente inesigibili le relative prestazioni; è altresì sospeso il pagamento dei contributi dovuti dagli utenti per l’anno 2012.

    __________

    …rimaniamo in attesa di vedere cosa accadrà al CdM del 15 giugno 2012…

  142. Corrado scrive:
    Scritto il 15-6-2012 alle ore 21:07

    Buona sera Dott. Bovino,

    questo SISTRI è davvero degno di essere equiparato a quei tormentoni televisivi (telenovelle) senza una fine. Ora si è svegliata la Selex che a perdere non ci sta e quindi tuona contro il Ministero che per aver sospeso il SISTRI più di qualche valida ragione l’avrà avuta.
    A dire il vero si saranno resi conto che il sistema intanto non ha semplificato un bel nulla come invece era stato richiesto a chiare lettere. Io spero che questa esperienza serva davvero a qualcosa, perchè sono convinto che quando verrà approntato un nuovo sitema, questo se verrà fatto con la partecipazione di chi di rifiuti se ne intende davvero, sarà semplice ed intuitivo con un tempo per familiarizzare e poi poter partire senza paura. Io spero che sia questo l’epilogo del SISTRI, ma realisticamente vedo anche delle insidie. Intanto con la sospensione e tenuto conto dei tempi italici andremo incontro al nuovo anno, alle elezioni ad un nuovo Ministro che vorrà dire la sua, insomma non prevedo tempi brevi, comunque andrà a finire spero in un sistema semplice che non crei apprensione. La cosa stucchevole di tutto questo è il solito disco che viene inserito ad arte ogni qualvolta il SISTRI si accinge a NON partire, che adesso i reati ambientali si moltiplicheranno che mettere in discussione il sistema significa non volerlo far partire, etc., etc.. Io se fossi la Selex mi preoccuperei di spiegare a noi cittadini come mai i soldi presi dal Sistri sono serviti a sponsorizzare squadre di calcio e gonfiare fatture fasulle. Comunque staremo a vedere come andrà a finire, di certo ci sarà da vedere altri capitoli di questa storia che sembra non avere una fine. Grazie della sua attenzione Dottor Bovino ed un saluto a tutti quelli che mi leggeranno comunque vada ci risentiremo presto. Corrado

  143. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 18-6-2012 alle ore 18:38

    Caro Corrado,
    hai ragione, è davvero una telenovela quella del SISTRI, il paragone calza a pennello: come in questo genere di narrativa i lettori seguono, settimana dopo settimana, l’evolversi della vicenda, tra colpi di scena imprevisti, personaggi che scompaiono a seguito di morti improvvise o presunte tali per poi riapparire più vivi e vegeti che mai…
    casomai, cambia l’attore che impersona il character ma la storia prosegue senza fine, e dopo aver esaurito i plot più tradizionali, gli sceneggiatori devono inventarsi trame sempre più complicate sino a scadere in storie improbabili, con l’entrata in scena di sosia, figli illegittimi e padri perduti, chi sa che non sia proprio questa anche la conclusione del Sistri…

    Nel frattempo, questa è la norma che prevede la sospensione del SISTRI, si tratta dell’art. 51 dello schema di D.L. recante “Misure unrgenti per la Crescita” approvato dal CdM n. 35 del 15 giugno 2012:

    – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – –

    – Art. 51 (Disposizioni in materia di tracciabilità dei rifiuti)

    comma 1.
    Allo scopo di procedere, anche ai sensi degli articoli 21-bis, 21-ter, 21-quater, e 21-
    quinques della legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modifiche ed integrazioni, alle
    ulteriori verifiche amministrative e funzionali del Sistema di controllo della Tracciabilità dei Rifiuti (SISTRI) di cui all’art. 188 bis, comma 1, lett. a) del d.lgs. n. 152 del 2006 resesi necessarie anche a seguito delle attività poste in essere ai sensi dell’articolo 6, comma 2, del decreto legge 13 agosto 2011, n.138, convertito con modificazioni in legge 14 settembre, n.148 e successive modifiche ed integrazioni, il termine di entrata in operatività del Sistema SISTRI, già fissato dall’art. 12, comma 2 del DM 17 dicembre 2009 e prorogato, da ultimo, con l’articolo 6, comma 2, del già richiamato decreto legge 13 agosto 2011, n. 148 e con l’art. 6, comma 2, lettera focties) del decreto legge 70/2011, è sospeso fino al compimento delle anzidette
    verifiche e comunque non oltre il 30 giugno 2013, unitamente ad ogni adempimento informatico relativo al SISTRI da parte dei soggetti di cui all’articolo 188-ter del D.Lgs. 152/2006, fermo restando, in ogni caso, che essi rimangono comunque tenuti agli adempimenti di cui agli articoli 190 e 193 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 ed all’osservanza della relativa disciplina, anche sanzionatoria, vigente
    antecedentemente all’entrata in vigore del decreto legislativo del 3 dicembre 2010, n. 205.
    comma 2.
    Con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare è fissato il nuovo termine per l’entrata in di operatività del Sistema SISTRI e, sino a tale termine, sono sospesi gli effetti del contratto stipulato tra il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e la SELEX – SE.MA in data 14 dicembre 2009, come integrato da atto stipulato tra le medesime parti in data 10 novembre 2010 e sono conseguentemente inesigibili le relative prestazioni; è altresì sospeso il pagamento dei contributi dovuti dagli utenti per l’anno 2012.

    – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – –

    …il DL – come anticipato – parla di sospensione, ma la forma, a ben vedere, è quella di una proroga, come spiegato nella Relazione che accompagna il provvedimento, …forse si voleva evitare di usare la parola “proroga”, per far vedere che si sta facendo qualcosa di diverso…:

    – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – –

    “Art. 51
    Con la proposta si intende prorogare al 31 dicembre 2013 il termine per l’entrata in vigore del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) al fine di consentire la prosecuzione delle attività necessarie per la verifica del funzionamento del sistema, anche in ragione della previsione dell’utilizzo di modalità semplificate previste dall’articolo 6 del decreto legge n.138/2011 in collaborazione con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative.
    Lo stesso articolo prevede peraltro, in relazione ai ripetuti rinvii che hanno finora impedito l’operatività del nuovo sistema, che entro il termine della nuova proroga l’amministrazione debba valutare l’eventuale sussistenza delle condizioni per procedere alla revoca degli atti amministrativi sottostanti ed alla conseguente caducazione dei rapporti contrattuali in essere ai sensi e per gli effetti delle pertinenti previsioni della legge n. 241/1990.”

  144. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 23-11-2012 alle ore 15:00

    …è passato un po’ di tempo dall’ultima volta in cui ho scritto in questo “vecchio” post, e da allora, come sapete, il SISTRI è stato effettivamente “sospeso” dall’art. 52 del D.L. n. 83/2012 c.d. “decreto Crescita”, convertito nella Legge n. 134/2012.
    In effetti, tale norma ha dato luogo ad una triplice sospensione:
    1) SISTRI;
    2) effetti del contratto SELEX-MATTM;
    3) pagamento del contributo 2012.

    E’ bene ribadire quest’ultimo punto dato che c’è ancora chi si chiede se i contributi del SISTRI debbano o meno essere pagati entro novembre 2012: la risposta è no.
    Il dubbio è sorto a seguito della pubblicazione del Secondo correttivo del SISTRI, e cioè del D.M. 25 maggio 2012, n. 141, firmato per l’appunto a maggio ma approdato in GU ad agosto (Gazzetta Ufficiale N. 196 del 23 Agosto 2012), e cioè successivamente al Decreto crescita: essendo però di grado inferiore – secondo la gerarchia delle fonti del diritto – il DM n. 141/2012 lascia il passo al Decreto Crescita e la sua disposizione che prevedeva il differimento al 20 novemvre 2012 del pagamento dei contributi risulta sorpassata.

    Ad ogni modo, con un comunicato pubblicato il 19 novembre 2012 sul suo sito, il MATTM ha voluto ribadirlo:
    http://www.minambiente.it/home_it/showitem.html?item=/documenti/comunicati/comunicato_0515.html&lang=it
    Sistri: sospeso il pagamento dei contributi per il 2012
    Il disposto previsto dall’art. 52 del decreto legge 26 giugno 2012 n. 83 “Misure urgenti per la crescita del Paese”, convertito con modificazioni dalla Legge 7 agosto 2012, n. 134, stabilisce la sospensione del pagamento dei contributi dovuti dagli utenti per l’iscrizione al Sistema SISTRI per l’anno 2012.
    Vigono, pertanto, le disposizioni recate dalla citata legge di conversione. Si intende superata la disposizione che prevedeva il pagamento al 30 novembre 2012.
    – – – – – – – – – – – –
    …curiosamente notiamo che anche il sito del SISTRI, rimasto silente per molti mesi (addirittura da luglio 2012) ha riportato la notizia, anche se con un piccolo ritardo (la data del comunicato sul portale del SISTRI, è infatti quella del 21 novembre, cioè il giorno dopo rispetto a quello della “superata” scadenza…)

    – – – – – – – – – – – –

    …piuttosto, il fatto che qualcuno abbia dato un seppur minimo aggiornamento al sito SISTRI (per esempio, la notizia della pubblicazione del D.M. n. 141/2012 non è stata data, nè il testo del provvedimento è stato riportato nella sezione “Normativa”, chissà, forse per evitare confusione…), potrebbe far pensare che il Sistema si stia risvegliando dal suo sonno?

    A luglio la Selex-Sema aveva reso noto di aver messo in cassa integrazione straordinaria i 170 dipendenti impiegati nella commessa SISTRI, ma il
    5 ottobre 2012 la UILM (Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici – http://www.uilm.it) ha diffuso un comunicato in cui ha reso noto che il MATTM “sta collaborando con l’Agenzia per l’Italia digitale per dare operatività al sistema”, addirittura al fine di ultimare le verifiche e sbloccare il contratto entro gennaio 2013:
    http://www.uilm.it/upload/contenuti/4486/20121010_SistriGC.pdf

    Secondo voci raccolte in rete, ma non confermate ufficialmente, l’Agenzia per l’Italia digitale (gestione ex DigitPA) avrebbe finito già alcuni giorni fa i suoi controlli sul SISTRI, …positivamente
    sul sito http://www.digitpa.gov.it non ho trovato comunicati in proposito ma solo la relazione relativa al 2011 in cui si accenna appena alla consulenza resa in materia al Ministero
    http://www.digitpa.gov.it/sites/default/files/forumPA2012/relazione_annuale2011Sintesi.pdf

  145. Daniel scrive:
    Scritto il 17-4-2013 alle ore 12:23

    Andate sul sito dell’Ansa e divertitevi a leggere l’epilogo di una scabrosa vicenda che ci riguarda a noi imprenditori………Siamo stati truffati dallo Stato…………….Vergogna!!!Vergogna!!!!

  146. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 17-4-2013 alle ore 13:21

    Caro Daniel, la vicenda è sempre più grottesca, grazie della tempestiva segnalazione!

    …mi apprestavo a commentare l’emanando nuovo D.M. sul Sistri che dovrebbe riavviare il sistema a partire da ottobre 2013 – avendo peraltro “saltato” i commenti sulla relazione della DIGITPA, divenuta alla fine disponibile, ma lo farò – e arriva questa notizia davvero da prima pagina:

    – Rifiuti: 22 arresti, anche per l’ex sottosegretario Malinconico
    Indagini Gdf, emerse irregolarità in appalti. Disposti anche sequestri per 10,2 milioni
    17 aprile, 11:31

    …dunque ben 22 arresti (3 in carcere e 19 ai domiciliari) sarebbero stati effettuati dalla GdF nell’ambito delle indagini sul SISTRI.
    L’agenzia di stampa dà per certa la notizia e parla di sequestri per 10,2 milioni, di cui 7 sarebbero stati “bloccati a Selex”.
    Si parla di irregolarità negli appalti per la realizzazione del Sistri – argomento già affrontato da noi piùà volte – mentre le persone destinatarie dei provvedimenti di custodia cautelare sarebbero indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata all’emissione e all’utilizzazione di fatture false, corruzione, truffa aggravata, riciclaggio, favoreggiamento e occultamento di scritture contabili.
    Non viene fatto il nome ma solo si accenna ad un professionista che avrebbe fatto da consulente per il MATTM per valutare il contratto del SISTRI e da presidente della Commissione di vigilanza sulla realizzazione del progetto: anche costui sarebbe tra le persone agli arresti domiciliari…

    proverò a seguire ancora la vicenda e vi ringrazio fin d’ora per le vs segnalazioni (grazie di nuovo Daniel!)

  147. Daniel scrive:
    Scritto il 3-9-2013 alle ore 12:05

    MA QUESTI SONO MATTI!!!!!!

    Dl 31-08-2013 n. 101
    Art. 11

    (Semplificazione e razionalizzazione del sistema di controllo
    della tracciabilita’ dei rifiuti e in materia di energia)

    1. I commi 1, 2 e 3 dell’art. 188-ter, del decreto legislativo 3
    aprile 2006, n. 152, sono sostituiti dai seguenti:
    “1. Sono tenuti ad aderire al sistema di controllo della
    tracciabilita’ dei rifiuti (SISTRI) di cui all’articolo 188-bis,
    comma 2, lettera a), i produttori iniziali di rifiuti pericolosi e
    gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi
    a titolo professionale, o che effettuano operazioni di trattamento,
    recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti
    pericolosi, inclusi i nuovi produttori.
    2. Possono aderire al sistema di controllo della tracciabilita’ dei
    rifiuti (SISTRI) di cui all’articolo 188-bis, comma 2, lettera a), su
    base volontaria i produttori e i gestori dei rifiuti diversi da
    quelli di cui al comma 1.
    3. Con uno o piu’ decreti del Ministro dell’ambiente e della tutela
    del territorio e del mare, sentiti il Ministro dello sviluppo
    economico e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sono
    specificate le categorie di soggetti di cui al comma 1, e sono
    individuate, nell’ambito degli enti o imprese che effettuano il
    trattamento dei rifiuti di cui agli articoli 23 e 35 della direttiva
    2008/98/CE, ulteriori categorie di soggetti a cui e’ necessario
    estendere il sistema di tracciabilita’ dei rifiuti di cui
    all’articolo 188-bis.”.
    2. Per gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti
    pericolosi a titolo professionale, o che effettuano operazioni di
    trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di
    rifiuti pericolosi, inclusi i nuovi produttori, il termine iniziale
    di operativita’ del SISTRI e’ fissato al 1° ottobre 2013.
    3. Per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi, nonche’ per i
    comuni e le imprese di trasporto dei rifiuti urbani del territorio
    della regione Campania di cui al comma 4 dell’articolo 188-ter, del
    d.lgs. n. 152 del 2006, il termine iniziale di operativita’ e’
    fissato al 3 marzo 2014, fatto salvo quanto disposto dal comma 8.
    4. Entro il 3 marzo 2014 e’ adottato il decreto del Ministro
    dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare previsto
    dall’articolo 188-ter, comma 3, d.lgs. n. 152 del 2006, come
    modificato dal presente articolo, al fine di individuare, nell’ambito
    degli enti o imprese che effettuino il trattamento dei rifiuti, di
    cui agli articoli 23 e 35 della direttiva 2008/98/CE, ulteriori
    categorie di soggetti a cui e’ necessario estendere il sistema di
    tracciabilita’ dei rifiuti di cui all’articolo 188-bis del d.lgs. n.
    152 del 2006.
    5. Gli enti e le imprese di cui ai commi 3 e 4 possono comunque
    utilizzare il SISTRI su base volontaria a decorrere dal 1° ottobre
    2013.
    6. Sono abrogati:
    a) il comma 5 dell’articolo 188-ter del d.lgs. n. 152 del 2006;
    b) l’articolo 1 del decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela
    del territorio e del mare del 20 marzo 2013 recante “Termini di
    riavvio progressivo del SISTRI”, pubblicato nella Gazzetta
    Ufficiale n. 92 del 19 aprile 2013.
    7. All’articolo 188-bis del d.lgs. n. 152 del 2006, dopo il comma 4
    e’ inserito il seguente:
    “4-bis. Con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del
    territorio e del mare si procede periodicamente, sulla base
    dell’evoluzione tecnologica e comunque nel rispetto della disciplina
    comunitaria, alla semplificazione del sistema di controllo della
    tracciabilita’ dei rifiuti, anche alla luce delle proposte delle
    associazioni rappresentative degli utenti, ovvero delle risultanze
    delle rilevazioni di soddisfazione dell’utenza; le semplificazioni
    sono adottate previa verifica tecnica e della congruita’ dei relativi
    costi da parte dell’Agenzia per l’Italia Digitale. Le semplificazioni
    sono finalizzate, tra l’altro, ad assicurare la riduzione dei costi
    di esercizio del sistema per gli utenti, anche mediante integrazioni
    con altri sistemi che trattano dati di logistica e mobilita’ delle
    merci e delle persone ed innovazioni di processo che consentano la
    delega della gestione operativa alle associazioni di utenti,
    debitamente accreditate dal Ministero dell’ambiente e della tutela
    del territorio e del mare sulla base dei requisiti tecnologici ed
    organizzativi individuati con il decreto di cui al presente comma, e
    ad assicurare la modifica, la sostituzione o l’evoluzione degli
    apparati tecnologici, anche con riferimento ai dispositivi periferici
    per la misura e certificazione dei dati. Al fine della riduzione dei
    costi e del miglioramento dei processi produttivi degli utenti, il
    concessionario del sistema informativo, o altro soggetto subentrante,
    puo’ essere autorizzato dal Ministero dell’ambiente e della tutela
    del territorio e del mare, previo parere del Garante per la privacy,
    a rendere disponibile l’informazione territoriale, nell’ambito della
    integrazione dei sistemi informativi pubblici, a favore di altri enti
    pubblici o societa’ interamente a capitale pubblico, opportunamente
    elaborata in conformita’ alle regole tecniche recate dai regolamenti
    attuativi della direttiva 2007/2/CE del Parlamento europeo e del
    Consiglio, anche al fine di fornire servizi aggiuntivi agli utenti,
    senza nuovi o maggiori oneri per gli stessi. Sono comunque assicurate
    la sicurezza e l’integrita’ dei dati di tracciabilita’. Con il
    decreto di cui al presente comma sono, altresi’, rideterminati i
    contributi da porre a carico degli utenti in relazione alla riduzione
    dei costi conseguita, con decorrenza dall’esercizio fiscale
    successivo a quello di emanazione del decreto, o determinate le
    remunerazioni dei fornitori delle singole componenti dei servizi”
    8. In sede di prima applicazione, alle semplificazioni di cui al
    comma 7 si procede entro il 3 marzo 2014; tale data puo’ essere
    differita, per non oltre sei mesi, con decreto del Ministro
    dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare se cio’ si
    renda necessario al fine di rendere operative le semplificazioni
    introdotte. Sono fatte salve le operazioni di collaudo, che hanno per
    oggetto la verifica di conformita’ del SISTRI alle norme e finalita’
    vigenti anteriormente all’emanazione del decreto di cui al comma 7, e
    che devono concludersi entro sessanta giorni lavorativi dalla data di
    costituzione della commissione di collaudo e, per quanto riguarda
    l’operativita’ del sistema, entro il 31 gennaio 2014. La commissione
    di collaudo si compone di tre membri di cui uno scelto tra i
    dipendenti dell’Agenzia per l’Italia Digitale o della Consip s.p.a e
    due tra professori universitari di comprovata competenza ed
    esperienza sulle prestazioni oggetto del collaudo. Ai relativi oneri
    si provvede nell’ambito delle risorse di cui all’articolo 14-bis del
    decreto-legge 1 luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni,
    dalla legge 3 agosto 2009, n. 102.
    9. All’esito dell’approvazione delle semplificazioni e delle
    operazioni di collaudo di cui al comma 8 e in considerazione delle
    modifiche legali intervenute e anche tenendo conto dell’audit di cui
    al comma 10, il contenuto e la durata del contratto con Selex service
    management s.p.a. e il relativo piano economico-finanziario sono
    modificati in coerenza con il comma 4-bis dell’articolo 188-bis del
    d.lgs. n. 152 del 2006, comunque nel limite delle risorse derivanti
    dai contributi di cui all’articolo 14-bis del decreto-legge 1 luglio
    2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto
    2009, n. 102, come rideterminati ai sensi del predetto comma 4-bis.
    10. Al fine di assicurare la funzionalita’ del SISTRI senza
    soluzione di continuita’, il Ministero dell’ambiente e della tutela
    del territorio e del mare provvede, sulla base dell’attivita’ di
    audit dei costi, eseguita da una societa’ specializzata terza, e
    della conseguente valutazione di congruita’ dall’Agenzia per l’Italia
    Digitale, al versamento alla societa’ concessionaria del SISTRI dei
    contributi riassegnati ai sensi dell’articolo 14-bis del
    decreto-legge 1 luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni,
    dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, comunque non oltre il trenta per
    cento dei costi della produzione consuntivati sino al 30 giugno 2013
    e sino alla concorrenza delle risorse riassegnate sullo stato di
    previsione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio
    e del mare alla data di entrata in vigore della legge di conversione
    del presente decreto, al netto di quanto gia’ versato dal Ministero
    sino alla predetta data, per lo sviluppo e la gestione del sistema.
    Il pagamento e’ subordinato alla prestazione di fideiussione che
    viene svincolata all’esito positivo della verifica di conformita’ di
    cui al comma 8.
    11. Le sanzioni per le violazioni di cui all’articolo 260-bis del
    d.lgs. n. 152 del 2006, limitatamente alle violazioni di cui al comma
    3 quanto alle condotte di informazioni incomplete o inesatte, a
    quelle di cui al comma 5 e a quelle di cui al comma 7 primo periodo,
    commesse fino al 31 marzo 2014 dai soggetti per i quali il SISTRI e’
    obbligatorio dal 1° ottobre 2013, e fino al 30 settembre 2014 dai
    soggetti per i quali il SISTRI e’ obbligatorio dal 3 marzo 2014, sono
    irrogate nel caso di piu’ di tre violazioni nel medesimo rispettivo
    arco temporale.
    12. All’articolo 183, comma 1, lettera f), del d.lgs. n. 152 del
    2006, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole : “(nuovo
    produttore)”.
    13. E’ abrogato l’articolo 27 del decreto del Ministro
    dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 18
    febbraio 2011, n. 52, pubblicato sul supplemento ordinario alla
    Gazzetta Ufficiale n. 95 del 26 aprile 2011, e, conseguentemente, e’
    soppresso il Comitato di vigilanza e controllo di cui al medesimo
    articolo. Con decreto, di natura non regolamentare, del Ministro
    dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, da emanarsi
    entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente
    decreto, e’ costituito, presso l’Ufficio di Gabinetto del Ministro
    medesimo, un Tavolo tecnico di monitoraggio e concertazione del
    SISTRI, senza compensi o indennizzi per i partecipanti ne’ altri
    oneri per il bilancio dello Stato, che assolve alle funzioni di
    monitoraggio del sistema di cui all’articolo 14-bis del decreto-legge
    1 luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3
    agosto 2009, n. 102.
    14. All’articolo 81, comma 18, del decreto legge 25 giugno 2008,
    n.112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008,
    n.133, e successive modificazioni, e’ aggiunto, in fine, il seguente
    periodo: “La vigilanza dell’Autorita’ per l’energia elettrica e il
    gas si svolge mediante accertamenti a campione e si esercita nei
    confronti dei soli soggetti il cui fatturato e’ superiore al
    fatturato totale previsto dall’articolo 16, comma 1, prima ipotesi,
    della legge 10 ottobre 1990, n. 287.”.

  148. Corrado scrive:
    Scritto il 10-9-2013 alle ore 09:37

    Rieccoci !!!

    è passato tanto tempo in cui francamente abbiamo sperato che il buon senso avesse in qualche modo prevalso che si potesse parlare di un sistema di tracciabilità semplice da gestire superando in tutto e per tutto il SISTRI che altro non è stato che un fiasco un pò come aveva peraltro commentato l’attuale sottosegretario all’Ambiente e come in un primo tempo sembrava trovare l’accordo del Ministro Orlando.

    Invece miracolosamente lo rivediamo comparire tale e quale a prima con annunciate modifiche, commissioni di vigilanza che prevedono controlli, scenziati che debbono verificare che tutto sia a posto ma che allo stesso tempo se non dovesse esserlo c’è ancora un’altra possibile proroga.

    Le considerazioni da poter fare sono molte, la mia molto personale che sintetizza vari pensieri è questa.

    Chi parla di SISTRI al Ministero non sa neanche Lui di cosa sta parlando, ci debbono in qualche modo far bere questo bicchiere di olio di ricino per una ragione di Stato e non perchè ci si è realmente preoccupati di ripensare ad un sistema di tracciabilità sensato ed efficace.

    Però ora la situazione è un pò diversa, nel tempo tante aziende hanno chiuso, altre sono trasformate, alcune sono nuove (poche a dire il vero !!)e con la crisi che c’è la mente è rivolta a ben altro e in molti almeno a parole sono pronti a NON riconoscere alcun SISTRI e sono pronti a tutto, convinti che sia solo un inutile imposizione per colpire “SOLO” i cittadini onesti e NON chi invece del SISTRI o di qualunque altro sistema che gli succeda NON gli importerà mai nulla come gia ho scritto in altri vecchi POST.

    Questo avviene alla luce anche dei fatti di cronaca che hanno visto il SISTRI protagonista con lo Stato nel ruolo di truffatore.

    Il ragionamento è tanto semplice quanto spietatamente inopinabile, perchè debbo ubbidire se tu sei il primo a NON farlo ???

    Questo rischia di diventare pericoloso, la gente è stanca di sentirsi presa in giro da tutti.

    Sarà interessante capire cosa accadrà il 1° Ottobre.

    Un caro saluto Dott. Bovino

  149. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 10-9-2013 alle ore 18:11

    Cari Daniel e Corrado, effettivamente le perplessità sono ancora molte, e fino a quando il SISTRI non diverrà davvero operativo – almeno per quanto riguarda il suo funzionamento – pochi saranno disposti a dargli fiducia.
    Dal canto suo, il Ministro Orlando si sta impegnando sia a far partire il SISTRI, sia a infondere fiducia negli operatori, come sembrerebbe emergere dal comunicato stampa diffuso sul sito del Ministero, che rilancio qui sotto:

    3 settembre 2013
    Sistri, Orlando: impegno comune per migliorare il sistema
    http://www.minambiente.it/home_it/showitem.html?item=/documenti/comunicati/comunicato_0723.html&lang=it

    Non far pagare alle imprese il prezzo delle difficoltà di attuazione, rendere più efficace, anche in fase di conversione del decreto legge, il dialogo e il percorso condiviso con gli utenti, un confronto sulla modalità delle sanzioni, l’impegno ad estendere i collaudi informatici e a costanti modifiche e semplificazioni del sistema in corso d’opera. Sono questi alcuni dei punti emersi dall’incontro che il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ha tenuto oggi con tutte le associazioni di categoria coinvolte dalla prossima introduzione del Sistri, il sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti.
    L’adozione del sistema Sistri era prevista da molti anni ma per la farraginosità della sua applicazione la partenza era stata finora sempre prorogata. Il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri il 26 agosto ha introdotto una incisiva semplificazione prevedendo che alla prevista partenza del prossimo primo ottobre il Sistri venga utilizzato solo dalle aziende che gestiscono, trasportano e smaltiscono i rifiuti pericolosi. Dal 3 marzo 2014 il sistema sarà esteso anche ai produttori di rifiuti pericolosi. Questi sei mesi tra le due date saranno utilizzati per introdurre ulteriori semplificazioni e modifiche al sistema, con la possibilità di ulteriore proroga di sei mesi.
    Nel corso dell’incontro i rappresentanti delle associazioni di categoria hanno ribadito al ministro le difficoltà e le preoccupazioni delle aziende rispetto alla funzionalità del sistema.
    “Dopo avere esplorato tutte le alternative, e non avendo alcuna possibilità di risolvere il contratto che impegna la pubblica amministrazione con la Selex, abbiamo assunto la decisione di evitare l’ipotesi di un ennesimo rinvio del Sistri” ha spiegato il ministro. “Se avessi optato per una nuova sospensione mi sarei preso magari gli applausi ma sono convinto che se non si parte non saremo mai in grado di ottenere l’obiettivo che sta a cuore a tutti, dotare cioè il Paese di un efficace sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti. Con il decreto legge approvato – ha continuato il ministro Orlando – abbiamo apportano al Sistri una robusta semplificazione e la mia presenza a questo incontro è il segnale di un impegno e di una volontà a gestire per quanto possibile collegialmente questa fase di avvio del sistema. E’ anche per questo che abbiamo deciso di sostituire il vecchio Comitato di gestione con un apposito Comitato di controllo coordinato direttamente dal mio Gabinetto che avrà il compito di recepire e implementare tutti i suggerimenti di modifica che ci verranno dagli utenti. Questa assunzione di responsabilità vuole rappresentare la garanzia della serietà con cui lavoriamo a questa difficile eredità che come ministro dell’Ambiente mi sono trovato a dover affrontare. Ribadisco in ogni caso – ha concluso Orlando – che il sistema sanzionatorio non dovrà far ricadere sugli utenti le eventuali inadeguatezze del sistema che dovessero palesarsi nella fase di avvio”.
    Le associazioni di categoria hanno mostrato apprezzamento per la serietà e l’impegno del ministro e hanno espresso disponibilità ad un lavoro comune per affrontare al meglio tra un mese la partenza del Sistri.

  150. Corrado scrive:
    Scritto il 10-9-2013 alle ore 21:21

    Beh !! Non vedo tutto così semplice come ha descritto il Ministro.

    1) La semplificazione vede solo tagliati fuori i trasportatori e gestori di rifiuti non pericolosi, ha esteso la facoltà ai produttori di NON pericolosi di scegliere se aderire o meno al SISTRI, ma questo lo era anche prima, ha parlato di produttori iniziali di rifiuti pericolosi e qui nascono gia i primi dubbi tanto che Confindustria si è affrettata a chiedere lumi su questo punto NON del tutto chiaro.

    2) Il sistema è fermo da oltre un anno chi spiegherà ai nuovi il funzionamento a 20 gg. dalla data del 1° Ottobre, le criticità di allora restano tali e quali ed è chiaro che l’utente ha paura di sbagliare. Era molto meglio cominciare ad esercitarsi su un sistema gia modificato con periodo di prova per tutti per poi iniziare avendo preso fiducia nell’utilizzo, come avvenuto in passato.
    Non si può pensare che gli attori di ieri siano anche quelli di oggi.

    3) Un sistema che prevede possibili proroghe significa avere dei dubbi e quindi come si possono buttare allo sbaraglio aziende pensando che fino a tre errori si è tranquilli, ma chi dice cosa fare e cosa non fare e soprattutto come fare ?? Il manuale ??

    4) Come si spiegherà alle aziende interessate che i trasportatori esteri trasporteranno rifiuti in Italia senza curarsi del SISTRI ??

    Potrei andare avanti per ore e sono sicuro che anche altri avrebbero le loro osservazioni da porre, purtroppo quello che sembra molto chiaro è che il SISTRI debba partire a prescindere, con sanzioni o senza, è irrilevante l’importante è farlo partire. In un tempo in cui forse sarebbe più importante occuparsi di problemi veri, visto che all’estero vivono bene anche senza il SISTRI.

    Sono profondamente convinto ora più che mai della sua assoluta inutilità a tal punto che spero che parta davvero in modo che qualcuno si renda conto davvero che le ecomafie non si combattono con il SISTRI che reputo la solita soluzione a pioggia in cui per colpire uno si colpiscono tutti e ci si accanirà sui tre errori che il Ministro ci concede di poter fare perdendo di vista il problema reale.

    Mi dispiace Dott. Bovino in molti non ci credono più, lo ripeto la gente è stanca sul serio ma qualcuno sembra ancora non volerlo capire !!

  151. Daniel scrive:
    Scritto il 11-9-2013 alle ore 07:53

    MA SCUSATE DI CHE MINISTRO STIAMO PARLANDO ???? UN EMERITO CHE FA QUESTO TIPO DI AFFERMAZIONE -“Dopo avere esplorato tutte le alternative, e non avendo alcuna possibilità di risolvere il contratto che impegna la pubblica amministrazione con la Selex, abbiamo assunto la decisione di evitare l’ipotesi di un ennesimo rinvio del Sistri”. Così il Ministro Orlando il 3 settembre ha spiegato con una encomiabile franchezza che gli fa onore le vere (ed uniche) ragioni ….. ECCO QUINDI LA RESPONSABILITA’ DEI PREDECESSORI VA PAGATA DA NOI OPERATORI!!!!! MI FERMO QUI PER NON SCENDERE IN VOLGARITA’ E FRASI INOPPORTUNE………

  152. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 20-9-2013 alle ore 16:03

    Cari Corrado e Daniel, continuo a condividere le vostre “perplessità” e le motivazioni addotte – seppur per certi versi comprensibili – confesso di non condividerle.

    Il MATTM, nella persona del Ministro, ha confermato nuovamente questa soluzione (semplifico: la ripartenza del SISTRI per non risultare inadempiente e porre il Ministero al rischio di dover roisarcire i danni alla SELEX), con la risposta scritta ad una interrogazione presentata da alcuni parlamentari, Realacci in testa.
    Di seguito riporto il link e il testo integrale dell’interrogazione e della risposta.
    http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.asp?highLight=0&idAtto=5980&stile=8

    ATTO CAMERA
    INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00913
    […]
    TTO CAMERA
    INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00913
    […]
    Stato iter:
    CONCLUSO il 17/09/2013
    – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – –
    Atto Camera

    Interrogazione a risposta in commissione 5-00913
    presentato da
    REALACCI Ermete
    testo di
    Lunedì 9 settembre 2013, seduta n. 73

    REALACCI, BRATTI, MAZZOLI, COMINELLI, MANFREDI, CARRESCIA, GADDA. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
    secondo i dati del Rapporto Ecomafie di Legambiente il giro illegale di rifiuti in Italia è di almeno 4,1 miliardi di euro l’anno di cui 3,1 derivano da rifiuti speciali e un miliardo dagli appalti della gestione dei rifiuti solidi urbani nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa;
    al 31 dicembre 2012, le inchieste per traffico organizzato di rifiuti ex articolo 260 del decreto legislativo n. 152 del 2006, sono ad oggi oltre 253, con 1.367 ordinanze di custodia cautelari, oltre 4.000 denunce e 698 aziende coinvolte;
    è urgente attivare un sistema di tracciabilità per la gestione e la movimentazione dei rifiuti da parte delle aziende che sia semplice, efficace e trasparente;
    il SISTRI – Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti – è un sistema informativo voluto dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare per monitorare i rifiuti pericolosi tramite la tracciabilità degli stessi trasferendo in formato digitale i previgenti adempimenti documentali precedentemente svolti in forma cartacea e basati sul MUD – Modello unico di dichiarazione ambientale sul registro di carico e scarico dei rifiuti e sul FIR – Formulario di identificazione dei rifiuti;
    il predetto sistema si basa sull’utilizzo di due apparecchiature elettroniche: una cosiddetta «black box», ovvero un transponder, da montare sui mezzi adibiti al trasporto dei rifiuti per tracciarne i movimenti e un token usb da 4 gigabyte equipaggiata con un software per autenticazione forte e firma elettronica che viaggia assieme ai rifiuti, su cui sono salvati tutti i dati ad essi relativi;
    sono obbligati ad aderire a tale sistema di tracciabilità: tutti i produttori iniziali di rifiuti pericolosi; tutti i produttori iniziali di rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali, da lavorazioni artigianali, da trattamenti effettuati sulle acque, da trattamento di rifiuti e costituiti da fanghi da abbattimento delle emissioni in atmosfera con più di 10 dipendenti; tutti i trasportatori di rifiuti speciali prodotti da terzi; i trasportatori di propri rifiuti speciali pericolosi; i gestori di impianti di recupero e smaltimento, gli intermediari e i commercianti di rifiuti senza detenzione degli stessi; i comuni e gli enti e le imprese che gestiscono i rifiuti urbani nel territorio della regione Campania;
    il progetto SISTRI cominciò a prendere forma dal 2007 e che a maggio 2011, il cosiddetto «click day», cioè il collaudo generale del sistema voluto dalle associazioni imprenditoriali in vista dell’imminente partenza del sistema del 1o giugno dello stesso anno portò risultati al di sotto delle attese: un terzo delle imprese coinvolte registrò problemi nella gestione del sistema, a causa di malfunzionamenti delle apparecchiature elettroniche e di carenze del sistema informativo centrale che non è stato in grado di garantire l’accesso a tutti gli operatori;
    stanti le notevole difficoltà di implementazione del sistema, l’interferenza del SISTRI con sistemi informatici in uso alle aziende, l’importante impatto che il SISTRI ha nel sistema di gestione aziendale per i soggetti che trattano di rifiuti si è deciso, a più riprese, di rinviare l’entrata in vigore del sistema al 1o ottobre 2013, per le categorie relative ai rifiuti speciali pericolosi di cui al comma 1 dell’articolo 1 del decreto-legge n. 83 del 2012 – decreto sviluppo, e al 3 marzo 2014 per tutti gli altri;
    a questo proposito pare opportuno fare esplicito riferimento all’ultima relazione sul redatta dalla «Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti» della XVI Legislatura che sottolinea come un’ulteriore proroga, che non può essere esclusa in linea di principio, dovrebbe essere considerata con precauzione. Dalla teorica piena operatività completa del sistema SISTRI nel 2010, dopo 3 anni di rodaggio, vi è stato sufficiente tempo per apportare modifiche e correzioni al sistema: sulla materia SISTRI vi sono stati ben nove provvedimenti normativi e ministeriali;
    la sopraddetta Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti conclude la sua relazione con una presa d’atto del: «fallimento, almeno fino ad oggi, del SISTRI, per ragioni riconducibili non solo a una non corretta gestione delle varie fasi procedimentali, ma anche per un’opposizione più o meno esplicita dei vari operatori rispetto all’entrata in vigore del sistema»;
    le Conclusioni della consultazione delle organizzazioni delle imprese in materia di SISTRI sono state approvate all’unanimità dai rappresentanti delle 31 organizzazioni delle imprese – consultazione avvenuta in data 20 giugno 2013 presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare – che sottolineano come il continuo rinvio della effettiva operatività del SISTRI è esso stesso prova della non funzionalità operativa di questo sistema a causa proprio del suo eccessivo sovraccarico organizzativo per le imprese ed il termine operativo del 1o ottobre 2013, qualora fosse confermato, comporterebbe notevoli disagi alle diverse decine di migliaia di imprese e di operatori che producono e gestiscono rifiuti pericolosi; i costi economici e organizzativi di tale avvio sarebbero rilevanti, in particolare in un momento di crisi e di difficoltà per le imprese –:
    se i Ministri interrogati, per quanto di competenza, intendano valutare una rapida iniziativa normativa per il superamento del SISTRI, sostituendolo con nuovi criteri da affidare poi a normativa secondaria e mantenendo nel frattempo il sistema preesistente, con eventuali piccole integrazioni che ne garantiscano una maggiore efficacia, compreso quello sanzionatorio, data l’urgenza di dare una soluzione efficace al problema del contrasto allo smaltimento illegale di rifiuti;
    se non ritengano utile censire e integrare i vari sistemi già esistenti sul territorio regionale;
    se intendano adottare per il nuovo sistema di tracciabilità informatizzata gli indirizzi indicati unanimemente dalle 31 organizzazioni delle imprese nella riunione del 20 giugno 2013;
    se non ritengano altresì utile che nella progettazione e sperimentazione del nuovo sistema siano coinvolte le organizzazioni delle imprese, che tale sistema non comporti oneri aggiuntivi, che si prevedano misure di semplificazione per determinate categorie sulla base della individuazione di esigenze obiettive e che il nuovo sistema entri in funzione solo dopo essere stato collaudato. (5-00913)
    – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – –
    Atto Camera
    Risposta scritta pubblicata Martedì 17 settembre 2013
    nell’allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
    5-00913

    Con riferimento alle problematiche segnalate dagli onorevoli interroganti con l’interrogazione n. 5-00913, concernente il sistema di tracciabilità dei rifiuti (SISTRI), si rappresenta quanto segue.
    Con il decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101 «Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni», il Governo ha recepito le esigenze di razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti legati al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti-SISTRI.
    Il percorso normativo disegnato con tale decreto-legge è il frutto di un attento studio, avviato sin dai primi giorni di insediamento del nuovo Governo, volto a verificare tutte le strade possibili, con la consapevolezza che si parte non da una situazione di tabula rasa, ma da un quadro già tracciato da ben tre precedenti Governi.
    In questa nuova legislatura ci si è trovati di fronte ad un Sistri già disegnato e più volte modificato normativamente e più volte rinviato, e soprattutto di fronte ad un contratto di affidamento del servizio alla Selex s.p.a. in avanzato stadio di esecuzione.
    Infatti il sistema, benché più volte rinviato, è stato già interamente realizzato dalla Selex s.p.a., sia quanto all’hardware che quanto al software, con ingenti costi che allo stato ammontano a circa 250 milioni di euro.
    Di questa cifra, da finanziarsi con tariffa a carico degli utenti, solo una minima parte è stata sinora pagata dal MATTM alla società.
    Si può delineare, pertanto, allo stato, un inadempimento contrattuale del MATTM nei confronti della società, inadempimento già informalmente contestato dalla società medesima al Ministero.
    Allo stato, inoltre, le note vicende che hanno portato, a suo tempo, all’affidamento del contratto alla società Selex con trattativa privata coperta inizialmente da segretazione, e attenzionate anche dalla magistratura penale, non sono sfociate in nessun accertamento definitivo di illegittimità dell’affidamento medesimo.
    Invero, è in atti, oltre al contestato parere a firma dell’avvocato Malinconico (oggetto di indagini penali), anche un parere ufficiale dell’Avvocatura Generale dello Stato, che giudica legittimo sia il vincolo di segretazione, sia l’affidamento a trattativa privata.
    È inoltre pendente, presso l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, una richiesta di parere sul medesimo oggetto, ma ad oggi l’Autorità non ha fornito alcuna risposta. Ricorsi giurisdizionali a suo tempo proposti al Tar Lazio da imprese controinteressate all’affidamento in favore di Selex, sono stati rinunciati.
    Sicché, ad oggi:
    a) non vi è alcun contenzioso giurisdizionale amministrativo pendente, che possa sfociare in una declaratoria di illegittimità dell’affidamento in favore di Selex;
    b) non vi sono, a fronte di un parere favorevole dell’Avvocatura Generale dello Stato, elementi per giudicare invalido l’affidamento e intervenire su di esso in via di autotutela (in disparte, poi, ogni considerazione sui presupposti dell’autotutela, che presuppone il decorso di un breve lasso temporale, laddove nella specie il contratto risale a circa cinque anni fa);
    c) non sono noti gli esiti delle indagini penali in corso, sicché neppure si può ipotizzare, allo stato, che l’affidamento del contratto sia stato frutto di un illecito penale.

    In tale contesto, il contratto non può che essere considerato valido e legittimo, e si impone il rispetto degli obblighi contrattuali da parte del Ministero.
    La possibile soluzione, pure paventata, di azzerare radicalmente il Sistri, esporrebbe il Ministero ad azione di responsabilità contrattuale e per danno erariale. Ancor più va sottolineato che il vigente sistema cartaceo di tracciabilità dei rifiuti appare obsoleto e inefficace, e facilmente eludibile.
    In una realtà quale quella italiana connotata da continue e plurime emergenze rifiuti e da continue e comprovate infiltrazioni della criminalità organizzata nel ciclo dei rifiuti, è irrinunciabile che lo Stato si doti di un efficiente e efficace sistema di tracciamento dei rifiuti, che non può non passare per un sistema informatico meno eludibile di quello cartaceo.
    L’intento non è di vessare le imprese italiane con inutili oneri sconosciuti negli altri Paesi europei. L’intento è di collaborare con le imprese al fine di porre l’Italia al passo con i più evoluti Paesi europei, nei quali non si riscontrano «emergenze rifiuti» e per introdurre un modello di tracciamento informatico moderno ed efficace.
    In sintesi, da un lato la preesistenza di un contratto in avanzato stadio di esecuzione, dall’altro la ineludibile esigenza di avere un sistema efficace di tracciamento dei rifiuti, hanno indotto il Ministero a percorrere la strada disegnata nel decreto-legge, di un Sistri rinnovato e semplificato, sia quanto a platea soggettiva, sia quando a contenuti oggettivi.
    Con la massima disponibilità a ridurre la platea soggettiva, a dilazionare i tempi, ad abbuonare le violazioni incolpevoli, a semplificare recependo le osservazioni degli utenti sulla base di un contraddittorio autentico sinora mancato, ma senza tuttavia rinunciare alla imprescindibile esigenza di fondo del controllo pubblico sul movimento dei rifiuti, e senza incorrere nel rischio di pesanti responsabilità contrattuali ed erariali, non sostenibili specie in tempi di crisi della finanza pubblica.
    E tutto ciò senza fare sconti alla Selex, ma anzi prevedendo, finalmente, un collaudo, finora non svolto sulla base della convinzione, ad avviso di questo Ministro errata, che una concessione di servizio pubblico (così è stato configurato il contratto con Selex) non necessiti di collaudo.
    Insomma il Ministero vuole finalmente «vederci chiaro», e verificare tramite la via maestra e istituzionale del collaudo – affidato a soggetti di comprovata e specifica esperienza e competenza – se il sistema è in grado di funzionare e di garantire quel tracciamento efficace ed efficiente dei rifiuti, che costituisce interesse non solo pubblico, ma generale, comune alla pubblica amministrazione e alla imprenditoria sana del nostro Paese.
    Oltre al collaudo iniziale, si ipotizzano anche futuri collaudi via via che verranno introdotte semplificazioni periodiche del sistema.
    E il Ministero vuole vederci chiaro anche sui costi contrattuali sinora sostenuti, a tal fine prevedendo una attività di audit che diventa condizione essenziale per procedere ai pagamenti richiesti dalla società contraente. È in questa chiave di lettura che va esaminato il decreto-legge, che si passa ad illustrare in dettaglio.
    L’articolo 11 del citato decreto-legge, ha introdotto una modifica ai primi tre commi dell’articolo 188-ter del decreto legislativo 152/2006, prevedendo una più ristretta platea di soggetti obbligati ad aderire al SISTRI. Le categorie dei produttori iniziali di rifiuti pericolosi, gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, o che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi, inclusi i nuovi produttori saranno obbligati ad utilizzare il SISTRI, mentre i produttori e i gestori dei rifiuti diversi da quelli citati, potranno utilizzare il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti su base volontaria.
    Sono stati altresì individuati due scaglioni temporali per l’avvio del SISTRI, (1o ottobre 2013 per gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, o che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi, inclusi i nuovi produttori e 3 marzo 2014 per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi nonché per i comuni e le imprese di trasporto dei rifiuti urbani della regione Campania) permettendo in tal modo, una graduale partenza soprattutto in termini numerici, e prevedendo altresì la possibilità di un differimento ulteriore di sei mesi rispetto al 3 marzo 2104, nel caso in cui si rendesse necessario rendere operative alcune semplificazioni che dovranno essere introdotte nel corso dei primi mesi di avvio del SISTRI.
    In particolare, attraverso una normativa secondaria, verranno individuate ulteriori semplificazioni tese a razionalizzare il sistema di tracciabilità per la gestione e la movimentazione dei rifiuti in modo da renderlo semplice, efficace e trasparente e senza sovraccarichi organizzativi da parte delle aziende, anche al fine di eliminare gli strumenti più contestati dagli utenti, vale a dire la cosiddetta black box e la chiavetta USB.
    La semplificazione si pone anche in una prospettiva di progressiva riduzione dei costi a carico degli utenti, e di aumento dei servizi ad essi offerti, anche mediante la possibilità che la piattaforma informatica del SISTRI confluisca in un sistema informativo più ampio a servizio della pubblica amministrazione.
    Nella consapevolezza che un sistema informatico non è mai perfetto ab initio, ma senz’altro perfettibile alla luce della sua applicazione pratica, non solo è stata prevista una prima semplificazione in fase transitoria, ma dopo questa sono previste semplificazioni periodiche, previa consultazione degli utenti, al fine di adeguare il sistema all’evoluzione tecnologica e alle esigenze via via manifestate dagli utenti, con una logica di work in progress.
    In tale prospettiva il decreto-legge prevede anche la istituzione di un tavolo tecnico presso il gabinetto del MATTM, che è stato costituito dal Ministro con decreto in data 16 settembre 2013, che vede la partecipazione delle associazioni di categoria, della società Selex, della competente direzione generale, e dell’ufficio di gabinetto. Tanto, al fine di vagliare attentamente e nel contraddittorio degli interessati le semplificazioni proposte.
    Una seduta prodromica alla formale costituzione di tale tavolo tecnico si è già svolta, e a seguito di essa sono pervenute dalle associazioni proposte semplificative che allo stato sono al vaglio del gabinetto e della competente direzione generale.
    Una particolare attenzione è stata posta al sistema sanzionatorio in fase di prima applicazione del SISTRI, al fine di attenuare gli effetti derivanti dall’operatività di un nuovo sistema da parte degli operatori, prevedendo una soglia di tre violazioni consentite oltre la quale verrà applicata la sanzione stessa.
    Alla luce delle osservazioni già pervenute da parte delle associazioni, vi è la disponibilità del Ministro dell’ambiente a ampliare ulteriormente, in sede di emendamenti al decreto-legge, la soglia di non punibilità, purché si tratti di illeciti colposi, mentre non possono consentirsi deroghe alla punibilità di illeciti dolosi (quale ad esempio la consapevole e voluta non iscrizione al Sistema).
    Dopo la formale costituzione del tavolo tecnico, avvenuta, come detto, con decreto ministeriale in data 16 settembre 2013, si stanno calendarizzando le riunioni del tavolo tecnico al fine di portare proficuamente avanti il percorso di semplificazione.
    Sono in fase di avvio le operazioni di collaudo finalizzate alla verifica della conformità del SISTRI rispetto alle norme vigenti da parte di una Commissione istituita con profili professionali selezionati. In particolare, la Commissione di collaudo dovrà verificare e, successivamente certificare, la corretta esecuzione delle prestazioni dedotte nel contratto stipulato in data 14 dicembre 2009, e successivamente integrato in data 10 novembre 2010, secondo le tempistiche di progressiva entrata in esercizio del Sistema SISTRI, ovvero 1o ottobre 2013 e 3 marzo 2014; in particolare dovrà essere verificato che le prestazioni contrattuali siano state eseguite tutte ed a regola d’arte; che le tecnologie predisposte siano funzionali agli obiettivi che l’amministrazione ha inteso perseguire mediante il contratto; che siano perfettamente funzionanti le componenti delle infrastrutture centrale e periferica, tanto singolarmente quanto nella modalità d’interazione e che i dati risultanti dalla contabilità e dai documenti giustificativi corrispondano tra loro e con le risultanze di fatto, fermi restando gli eventuali accertamenti tecnici previsti dalle leggi.

  153. Corrado scrive:
    Scritto il 20-9-2013 alle ore 18:16

    Gentile Dott. Bovino,

    non ho capito se condivide o meno, perchè nel suo esordio dice di condivederle ed immediatamente dopo di non condividerle, non è chiaro !!!

    In ogni caso io in modo molto sintetico e soprattutto coerente torno a ripetere che spero vivamente che il sistema possa partire perchè si possa capire uan volta per tutte che così com’è non funziona.

    Di parole ne abbiamo sentite tante, ma forse basterebbe pensare che dopo oltre tre anni siamo ancora qui a cercare di capire se il sistema è valido o meno.

    Tutti parlano di semplificare la vita delle aziende, abbattere costi, ma per ora i fatti dicono esattamente il contrario.

    Tutti parlano di semplificazione ma in realtà Dott. Bovino diciamocelo chiaramente il sitema non è assolutamente semplice anche tutti promettono miracoli.

    E allora Lei dice di non condividere ma qui c’è poco da condividere qui si deve avere l’onestà intellettuale di capire che il sistema oggi è questo come lo era ieri, benissimo c’è da partire che si parta e ripeto io lo spero che parta così qualcuno si renderà conto che è stato un ennesimo buco nell’acqua e sarà forse l’unico modo per liberarcene.

    Io vorrei un sistema di tracciabilità molto intuitivo e semplice un sistema in cui il concetto di interoperabilità sia sovrano e solo così potrà avere ancora un senso stare qui a parlare di SISTRI e di come poterlo migliorare, ma non questo che non è più credibile nonostante le buone parole ed intenzioni del Ministro e le sue rassicurazioni che non rassicurano per niente.

    Francamente e sinceramente e aggiungo anche molto onestamente non capisco cosa non ci sia da non condividere visto che qui parliamo di fatti concreti e non di pensieri miei o di qualcun altro.

    La realtà è la realtà, ma la storia come sempre sarà più forte e staremo a vedere se questo SISTRI verrà miracolato e sarà la panacea di tutti i mali o se sarà un ennesimo capitolo di un sistema paese capace di prendersi gioco dei suoi cittadini.

    Mi perdoni Dott. Bovino se ho queste perplessità che Lei non condivide.

    Saluti Corrado

  154. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 20-9-2013 alle ore 19:06

    Caro Corrado,
    noi due diciamo la stessa cosa ma è stata galeotta la tastiera del PC (in ogni caso, nulla osta ad avere opinioni differenti);
    in questo caso volevo dire:
    – “continuo a condividere le vostre ‘perplessità’ e le motivazioni addotte DAL MATTM [= nello scrivere e postare avevo cancellato questo inciso] – seppur per certi versi comprensibili – confesso di non condividerle [cioè le giustificazioni espresse dal Ministro, non le vs perplessità, cioè le sue e quelle di Daniel].

    Anche io ho poca fiducia nel SISTRI, e poi rilegga questo passaggio della risposta del MATTM:

    “c) non sono noti gli esiti delle indagini penali in corso, sicché neppure si può ipotizzare, allo stato, che l’affidamento del contratto sia stato frutto di un illecito penale.
    In tale contesto, il contratto non può che essere considerato valido e legittimo, e si impone il rispetto degli obblighi contrattuali da parte del Ministero.”
    …condivisibile da un punto di vista logico, c’è la presunzione di innocenza (e non di colpevolezza) ma sono state arrestate 22 persone (anche con incarichi importanti nel MATTM) e sequestrati svariati milioni di euro.
    Rimangono tanti interrogativi e se – lo dico per pura speculazione accademica – un domani, all’esito dell’indagine penale (che i pm, giustamente, non possono anticipare o rivelare), venisse riconsciuto come illegale l’affidamento alla Selex…?
    Da un punto di vista contrattuale, sarebbe l’unica strada che consentirebbe al MATTM di essere svincolato dagli impegni con la SELEX (ipotesi che prospetto come esempio ma che certamente non auguro), che succederebbe? quali sarebbero gli scenrai che si aprirebbero dinanzi al MATTM?
    un caro saluto

  155. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 1-10-2013 alle ore 12:43

    …nonostante tutte le perplessità rappresentate dalle associazioni dalle imprese, dalle critiche sollevate singolarmente dagli operatori, oggi 1° ottobre 2013 il SISTRI è divenuto pienamente operativo, secondo quanto stabilito dal decreto di riavvio progressivo (DM 20 marzo 2013) e dal DL n. 101/2013, art. 11.

    Vedremo quali saranno i malfunzionamenti riscontrati, quali difficoltà nell’applicare una normativa farraginosa e complicata anche solo da individuare.
    La ciliegina sulla torta è stata messa dal MATTM, che si è pienamente inserito nel solco della tradizione ormai consolidata di pubblicare note e circolari esplicative (ma non solo anche decreti) a ridosso di scadenze importanti, o addirittura quando queste sono già scadute. Parlo della circolare esplicativa dell’art. 11 del D.L. n. 101/2013, pubblicata ieri sera dopo le 20, (non) tenendo conto che dalle 24/00 il SISTRI sarebbe divenuto operativo, non essendo intervenuta nessuna nuova proroga.

    Pubblico uno stralcio di un articolo che ho pubblicato riportando la notizia della pubblicazione (sul sito del MATTM, non in GU…) della nota del MATTM sul SISTRI:

    Ambiente – Rifiuti 01/10/2013 (di Claudio Bovino)
    1° ottobre, parte il SISTRI ed ecco la circolare ministeriale
    http://www.ambientesicurezza.ipsoa.it/quotidiano.html

    Come in un buon thriller che si rispetti, la suspence rimane alta fino all’ultimo. Con partenza fissata il 1° ottobre 2013, il Ministero dell’ambiente ha pubblicato l’attesa circolare esplicativa volta a fornire i chiarimenti richiesti dalle imprese sull’ambito soggettivo e oggettivo del SISTRI e sul regime sanzionatorio, solo la sera tardi del giorno prima (30 settembre 2013).

    Nella pagina del sito istituzionale del Ministero su cui è stata pubblicata la circolare esplicativa, all’operatore viene riservato un ultimo “brivido”, dato che sulla pagina c’è scritto “Clicca sulla foto per scaricare la circolare SISTRI”, ma se si clicca sull’immagine o sul link, compare l’avviso “Pagina non trovata – La pagina richiesta non è stata trovata”. Poco male, il link funzionante è quello più in basso, dove c’è scritto “Allegato: circolare SISTRI”, ed eccola finalmente visualizzata sullo schermo. Vediamo cosa dicono queste tanto attese sette pagine redatte dal Ministro Orlando.
    […]

  156. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 1-10-2013 alle ore 12:49

    …questa è la pagina del sito del MATTM su cui ieri sera (30 settembre 2013) è stata pubblicata la circolare:
    http://www.minambiente.it/comunicati/sistri-al-dal-1deg-ottobre-2013-la-circolare-esplicativa

    …sul sito del SISTRI, invece, “molto” tempestivamente, la circolare è stata pubblicata oggi:
    http://www.sistri.it/index.php?option=com_content&view=article&catid=38:notizie-dal-portale&id=511:20131001-circolare-sistri

  157. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 28-11-2013 alle ore 11:35

    Salve a tutti!
    il SISTRI è ormai operativo dal 1° ottobre 2013 e il MATTM si sta adoperando, a colpi di interventi normativi e circolari esplicative, per far funzionare il Sistema, semplificando gli adempimenti.
    Permangono ancora i malfunzionamenti e alcune difficoltà nell’utilizzo, secondo quanto sembra emergere da dichiarazioni colte qui e lì in rete, ma quello su cui vorrei soffermarmi è il profilo relativo alle indagini in corso, che starebbero per avere nuovi sviluppi. Poco sopra ho riportato le dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente secondo il quale, sintetizzando, non si poteva adddure tra le motivazioni a sostegno di un abbandono definitivo del SISTRI, l’argomento delle inchieste, per poter invalidare il contratto con la SELEX, poichè “non sono noti gli esiti delle indagini penali in corso, sicché neppure si può ipotizzare, allo stato, che l’affidamento del contratto sia stato frutto di un illecito penale.
    In tale contesto, il contratto non può che essere considerato valido e legittimo, e si impone il rispetto degli obblighi contrattuali da parte del Ministero.”
    Sappiamo, però, che tali indagini hanno già portato all’arresto di 22 persone e quindi non alla mera comunicazione di avvio delle indagini a loro carico e, ora, il Corriere della Sera, tra gli altri, ci ha informato sugli ultimi sviluppi, che sarebbero basati su alcuni interrogatori effettuati dai pm:

    L’inchiesta I verbali di Stornelli (Selex) sui lavori pubblici
    «Ecco i manager e i politici corrotti
    con i fondi neri»
    Gli appalti truccati legati a Finmeccanica
    Corriere della Sera – 28 novembre 2013
    http://www.corriere.it/cronache/13_novembre_27/ecco-manager-politici-corrotti-fondi-neri-a43e5264-572f-
    11e3-a452-4c48221dc3be.shtml#sthash.875u4CEJ.dpuf

    Il tema centrale del’articolo è quello delle sovrafatturazioni e delle (presunte) modalità illecite di affidamento degli appalti ma anche dei subappalti (si pensi al sistema di videosorveglianza delle discariche). I magistrati sono al lavoro per verificare tali dichiarazioni, ma lo scenario è sempre più inquietante…

  158. Claudio Bovino scrive:
    Scritto il 24-3-2014 alle ore 13:07

    Pishing e nuovi arresti sul SISTRI!

    …la telenovela SISTRI, come ci siamo detti più volte non ha fine.
    E così subito dopo la notizia di e-mail truffaldine, data da un comunicato stampa dello stesso MATTM pubblicato sul portale del SISTRI il 19 marzo 2014, è stata diffusa dalle agenzie di stampa la notizia di nuovi esiti delle indagini penali sul SISTRI (24 marzo 2014).

    Andiamo con ordine.
    – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – –
    PISHING

    E’ lo stesso MATTM, dunque, che avverte gli operatori del pericolo di “Messaggi di posta fraudolenti” che sembranoinviati dallo stesso SISTRI. Crediamo di fare un servizio utile riportando integralmente l’avviso del MATTM per contribuire ad allertare le imprese su questo pericolo informatico:
    “Sulla rete Internet transitano messaggi di posta elettronica che sembrano provenire dal dominio di posta del SISTRI ma che in realtà si dimostrano essere messaggi “civetta” inviati da malintenzionati per attuare delle truffe informatiche.
    Tale problematica non è riconducibile al SISTRI e non è in alcun modo possibile impedirne il perpetrarsi.
    Questo fenomeno è riconducibile al cd. phishing, una tipologia di truffa informatica che viene implementata senza la violazione dei sistemi appartenenti al dominio utilizzato in cui i messaggi non vengono veicolati attraverso l’infrastruttura di connettività.
    Al fine di prevenire e proteggersi da eventuali attacchi di phishing si raccomanda di considerare che le procedure operative del SISTRI non prevedono, in alcun caso, l’invio di mail per mezzo delle quali si invitano gli Utenti a fornire o confermare i dati di accesso o eseguire pagamenti.
    Tramite le tecniche di phishing i suddetti messaggi vengono appositamente preparati ed inviati per impossessarsi, in modo fraudolento, di informazioni riservate dell’utente (es. codici di accesso ai Servizi via internet).
    La truffa si realizza attraverso i seguenti passi:
    – il truffatore (phisher) prepara una mail con un testo “civetta” che simula, nella grafica e nel contenuto, un’istituzione o un’azienda (es: un istituto bancario o portale di carta di credito);
    – il phisher invia a migliaia di indirizzi email la falsa comunicazione, spacciandosi per l’istituzione/azienda suddetta e consigliando al destinatario di fornire, per ragioni riconducibili a controlli o risoluzione di problemi, le informazioni di cui intende entrare in possesso;
    – a tal fine il destinatario viene invitato a collegarsi ad uno specifico indirizzo internet mediante un link inserito nel testo della mail stessa;
    – l’utente, inconsapevole del tentativo di truffa, può cadere nel tranello e cliccare sul link indicato nella mail, anche in considerazione del fatto che tali link sono appositamente generati per nascondere/offuscare il reale indirizzo al quale ci si collega;
    – nel momento in cui l’utente clicca sul collegamento viene indirizzato al sito civetta controllato dal phisher (del tutto simile a quello originale) per immettere le informazioni richieste;
    – le informazioni riservate vengono registrate dal phisher per essere successivamente riutilizzate per accedere al relativo servizio e perpetuare la truffa.
    (FONTE – http://www.sistri.it/index.php?option=com_content&view=article&catid=38:notizie-dal-portale&id=561:messaggi-di-posta-fraudolenti)

    – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – –

    NUOVI ARRESTI (4) eseguiti dalla GdF nell’ambito dell’inchiesta sul SISTRI condotta dalla Dda di Napoli (sempre a cura dei pm Maresca, Giordano e Del Gaudio).

    Ne abbiamo parlato più volte, anche perchè, mentre il Sistema è stato prorogato, abrogato e ripristinato, sospeso e riavviato, le indagini sono continuate.

    Oggi 24 marzo 2014 organi di stampa e agenzie hanno informato di nuovi arresti domiciliari, per fondi neri all’estero e tangenti, a cui sarebbero stati sottoposti due imprenditori romani e due ex direttori rispettivamente di Finmeccanica e della Selex service management, ai quali sarebbero state mosse le accuse di associazione per delinquere e corruzione.
    I fondi neri sarebbero stati costituiti grazie a società estere appositamente create in paradisi fiscali nello Delaware (Usa). Vi sarebbero anche conti correnti cifrati in Svizzera.
    Tra i vari organi di stampa che riportano la notizia, liberamente consultabile in rete, vi segnaliamo i seguenti link:
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/24/selex-4-arresti-della-finanza-in-manette-ex-manager-finmeccanica/923969/
    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-03-24/quattro-arresti-fondi-neri-e-tangenti-inchiesta-sistri-2-perquisizione-l-ex-presidente-finmeccanica-guarguaglini-092253.shtml?uuid=ABIkUC5

  159. SCANDALO SISTRI. Ecco alcuni retroscena | studioFonzar's Blog scrive:
    Scritto il 4-5-2014 alle ore 16:33

    […] SCANDALO SISTRI. Ecco alcuni retroscena La saga è stata seguita anche qui… […]

  160. Usmgbpz scrive:
    Scritto il 19-3-2020 alle ore 12:57

    Rwtojha

    ing.sortino@gmail.com
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